A Bardespina e Tovillano, due località d’invenzione, si snoda una serie di vicende collegate alla contraddittoria realtà politico-sociale del luogo, dominata dalla presenza della nobiltà, del clero, di esponenti del pensiero liberale ma anche da un ceto popolare ancora subalterno. Tra le tante vicende narrate, trovano posto quelle del maestro Giorgio, il discendente dei Fieschi-Lavagna; di Agata, un’onesta maestra che si trova a combattere contro i soprusi di Marco, il sovrintendente alle scuole, spregiudicato e tutt’altro che colto, e di Francesco Isolengo, ispettore scolastico. Durante un’adunanza del consiglio comunale, quando ancora la gestione amministrativa delle scuole era affidata alle amministrazioni comunali, il sindaco mastro Ambrogio riesce ad ottenere il licenziamento dei maestri e delle maestre di indirizzo laico per affidare la conduzione delle scuole ad un corpo docente di formazione cattolica. In tal modo, a suo parere, si sarebbe impartita ai ragazzi una più seria e sana educazione.
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Roma TrE-Press - In collaborazione con il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (MuSEd)
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