© Juri Meda
FINIVA A LXXXII ANNI LA VITA
AUGUSTO CONTI
SAMMINIATESE
PER LA PATRIA PRODE E OPEROSO
NELLE LETTERE ILLUSTRE
NELLE FILOSOFICHE DISCIPLINE
SOLENNE MAESTRO
CHE DALL’ETERNA ARMONIA
DEL VERO DEL BELLO DEL BUONO
TRASSE UN ACCORDO DI DOTTRINE E DI AFFETTI
CHE LO FECE ALL’ITALIA
MIRABILE ESEMPIO
DI FEDE SAPIENZA VIRTÙ
GIOVANNI TORTOLI
La lapide in marmo ad Augusto Conti è collocata in via Marsilio Ficino 4 a Firenze, nella facciata dell’ultima dimora dello studioso toscano. Poco dopo la morte, avvenuta il 6 marzo del 1905, fu costituito un Comitato per le onoranze ad Augusto Conti che si impegnò per erigere un monumento alla sua memoria. Ad una prima riunione, tenutasi il 16 marzo 1905, fu invitato anche il Sindaco di Firenze, il Marchese Ippolito Niccolini. La richiesta ufficiale per installare la lapide fu inoltrata il 7 febbraio del 1906 da Guglielmo Bombicci Pomi, Segretario del Comitato. Nella lettera, si chiedeva che l’epigrafe dettata da Giovanni Tortoli, arciconsolo della Crusca, potesse essere posta sulla facciata della casa di via Marsilio Ficino il 6 del mese successivo, in occasione del primo anniversario della morte del Conti. Lo stesso giorno il Segretario della Commissione storico-artistica del Comune plaudì all’iniziativa e approvò la proposta, poi accolta dalla Giunta Comunale il 12 febbraio 1906. Il 1° marzo fu infine concesso con apposita delibera il permesso di apporre la lapide in via Marsilio Ficino 4.
Commemorato
Fonti
- Archivio Storico del Comune di Firenze, Serie “Affari generali”, busta CF4835, fasc. 27 m