Il sito web memoriascolastica.it nasce nell’ambito del Progetto di Rilevante Interesse Nazionale School Memories between Social Perception and Collective Representation (Italy, 1861-2001) presentato nell’ambito del bando PRIN 2017 e approvato con decreto del Direttore Generale per il coordinamento, la promozione e la valorizzazione della ricerca del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (n. 226 del 12 aprile 2019).
Il progetto di ricerca focalizza la sua attenzione sulla memoria scolastica, intesa come pratica individuale, collettiva e pubblica di rievocazione d’un comune passato scolastico. L’obiettivo è quello di recuperare l’immagine di scuola di volta in volta impressasi nell’immaginario collettivo analizzando il processo di definizione del sentimento che di quella scuola è stato elaborato nel corso del tempo a livello individuale e collettivo da parte dei vari agenti sociali e culturali che hanno contribuito alla sua rideterminazione.
Lo studio della memoria – che in anni recenti è stata inclusa nella riflessione storiografica internazionale ed è stata fatta oggetto di studi di notevole interesse anche nell’ambito della storia dell’educazione – consente, in particolare, di definire il modo in cui il presente guarda al passato e lo interpreta o re-interpreta. Attraverso una serie di sezioni, questo portale web intende offrire all’utente la possibilità di esplorare le molteplici forme della memoria individuale, della memoria pubblica e della memoria collettiva. In questo modo è possibile riportare alla luce i tanti passati della nostra scuola, che consentiranno di riflettere sulla dimensione culturale complessiva di tale fenomeno storico e quindi definire l’origine di alcune ipoteche gravanti ancora oggi su di essa, nonché di restituire a tutti gli attori dell’istruzione pubblica consapevolezza di sé e del proprio ruolo.
Il progetto è realizzato dalle unità di ricerca costituitesi presso l’Università degli Studi di Macerata, l’Università degli Studi Roma Tre, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e l’Università degli Studi di Firenze e da numerosi studiosi di altri atenei italiani.