© Elisabetta Patrizi
DEL PROFESSOR
MARINO PANNELLI
NATO A MACERATA IL 16-11-1855 – MORTO A ROMA IL 16- 4- 1934
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LA SUA MENTE ELETTA SI MANIFESTÒ SOVRANA
NELLE DISCIPLINE MATEMATICHE DA LUI PROFESSATE
PRIMA NELL’ISTITUTO TECNICO E NELLA SCUOLA SUPERIORE DI MAGISTERO
POI NELLA UNIVERSITÀ DI ROMA
A LUI PROCURÒ PREMI AMBITI
CHE NON TURBARONO LA PROFONDA UMILTÀ DELLO SPIRITO
LA SOAVE E VIVA TENEREZZA DEL CUORE
PRODIGO D’AFFETTO PER LA FAMIGLIA
DI LARGA CARITÀ VERSO I POVERI
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IDDIO ACCOLGA LA SUA ANIMA IN PACE
MCMXXXIV
La lapide commemora un illustre cittadino maceratese, che seppe distinguersi per il suo amore per la scienza sia nella veste di professore presso l’Istituto tecnico della città, del quale il fratello Ruggero fu preside, sia in quella di professore universitario.
L’artefatto mostra un certo pregio artistico negli elementi in bronzo che lo impreziosiscono, ovvero il volto di Gesù Cristo con la corona di spine nella parte alta, segno della fervente fede cristiana del defunto, e la corona di alloro nella parte bassa che incornicia l'anno di morte del commemorato e richiama i suoi meriti di uomo dotto e amante della scienza. Ai lati della lastra in marmo bianco sono posti due vasi in bronzo da cui escono due steli di rosa, anch’essi in bronzo. Anche questi elementi sono, evidentemente, parte dello stesso progetto artistico. La scelta di profilare la lastra in marmo bianco con una cornice in marmo nero valorizza gli elementi in bronzo e richiama volutamente la lapide funebre sottostante dedicata a Ruggero Pannelli, come quasi a creare un unico monumento funebre di famiglia.
Commemorato
Marino Pannelli nacque a Macerata il 16 novembre 1855. Sviluppata sin da giovane una passione per le scienze matematiche, ebbe modo di approfondirle nella veste di docente, prima della secondaria superiore e poi dell’Università. Egli, infatti, insegnò presso l’Istituto tecnico di Macerata e nella scuola superiore di Magistero, nella scuola di architettura e poi presso l’Università di Pavia e di Roma. Fu autore di diverse pubblicazioni scientifiche. Ebbe una promozione per merito e due premi dell’Accademia dei Lincei. A Roma spese i suoi ultimi anni e qui morì il 16 aprile 1934. Per sua stessa disposizione la salma fu tumulata nel cimitero della sua città natale, «accanto alle ceneri dei genitori e dei compianti fratelli prof. Ruggero e Giuseppe». I funerali furono celebrati prima a Roma e poi, il giorno successivo a quello della morte, a Macerata e riuscirono «veramente imponenti per concorso di professori, di studenti e di amici» («L'Azione fascista. Settimanale maceratese del P.N.F.», 20 aprile 1934, p. 3).
- Dizionario storico-biografico dei marchigiani, a cura di G. M. Claudi e L. Catri, 3 voll., Ancona, Il Lavoro editoriale, 1992-1994, vol. II p. 109;
- A. Adversi, D. Cecchi, L. Paci (a cura di), Storia di Macerata. vol. V: I personaggi, Macerata, Grafiche maceratesi, 1993, p. 230;
- «L'Azione Fascista. Settimanale maceratese del P.N.F.», 20 aprile 1934, p. 3.
Fonti
- Dizionario storico-biografico dei marchigiani, a cura di G.M. Claudi e L. Catri, 3 voll., Ancona, Il Lavoro editoriale, 1992-1994, vol. II p. 109;
- A. Adversi, D. Cecchi, L. Paci (a cura di), Storia di Macerata. vol. V: I personaggi, Macerata, Grafiche maceratesi, 1993, p. 230.