Lo sceneggiato, ispirato all'omonimo racconto di Luigi Bertelli (Vamba), narra le avventure di Giannino Stoppani, detto Gian Burrasca, un ragazzino appartenente ad una famiglia borghese, tra il 1908 e il 1909 (viene citato il Capodanno del 1909).
Nel primo episodio, “Giannino comincia a far guai”, Giannino (Pavone) racconta sul suo giornalino le marachelle di cui sono vittime le sorelle Ada (Cappellini), Luisa (Bucchi) e Virginia (Vukotic). Giannino, stanco delle punizioni dei familiari, decide di fuggire di casa.
Nel secondo episodio, “La girandola sul frack”, Giannino arriva al paese della zia Bettina (Merlini), che accoglie il bambino affettuosamente, ma anch’ella subisce i suoi scherzi ed il padre (Garrani) lo riporta a casa. Nel giorno del matrimonio di Luisa col dottor Collalto (Ferrari), Giannino riesce a sabotare la festa.
Nel terzo episodio, “Il piumino nell’occhio”, Giannino compie nuove marachelle: si cala dalla finestra di casa con un lenzuolo, cadendo malamente a terra; poi spara un colpo a salve nell’occhio dell’avvocato Maralli (Foà), pretendente di Virginia.
Il quarto episodio, “I razzi nel caminetto”, si svolge nel mese di novembre: la scuola è ricominciata, con gran dispiacere di Giannino, che compie scherzi ai danni dei compagni di classe. Il severo professor Muscolo (Pernice) è molto autoritario, non ammette sgarri alle regole e chiede spesso l’intervento del Preside (Censi) per riportare l’ordine. Il docente mantiene le distanze dagli allievi, impone loro una disciplina quasi militaresca, pretende il silenzio assoluto quando parla e non vuole che nessuno controbatta. A casa, fervono i preparativi per il matrimonio di Virginia con Maralli, che Giannino boicotta con le sue malefatte durante il ricevimento.
Nel quinto episodio, “Giannino in casa Collalto”, i genitori decidono di far accompagnare Giannino a Roma da un amico di famiglia. Durante il viaggio in treno, Giannino individua come vittime delle proprie burle le persone sporte dai finestrini del mezzo di fronte. A Roma, ospite della sorella Luisa e del dottor Collalto, il ragazzo commette altre marachelle.
Nel sesto episodio, “Giannino in casa Maralli”, il padre, in seguito alle ultime bricconate del figlio, manifesta l’intenzione di mandarlo in collegio. L’avvocato Maralli prende le difese del ragazzo e la famiglia decide di farlo stare un po’ di tempo a casa di Virginia e del marito. Anche qui, però, egli combina parecchi guai.
Nel settimo episodio, “Giannino in collegio”, il ragazzo viene mandato in collegio, dove compie bravate ed avalla quelle dei suoi compagni. Insieme ad uno di loro, versa dell’anilina nell’odiata minestra del venerdì, per colorarla. Poi, finge di essere un fantasma durante una seduta spiritica organizzata dai direttori dell’istituto (Tofano e Valori), provocando loro un grande spavento. Essi sono molto severi ed irreprensibili; impongono regole ferree ai ragazzi e non ammettono obiezioni. Ricorrono spesso alle punizioni come strumenti persuasivi; chi viola le norme viene rinchiuso in una stanza isolata, chiamata “prigione”.
Nell’ottavo episodio, “Addio giornalino”, Giannino, cacciato dal collegio, torna a casa e racconta nel proprio giornalino le ultime avventure, che hanno causato la sua espulsione. In famiglia, continua a combinare marachelle, fino a quando il diario gli viene sequestrato dalla polizia, per documentare il passato del cognato Maralli, candidato alle elezioni politiche.
Fonti
Vamba, Il giornalino di Gian Burrasca. Rivisto, corretto e completato, Firenze, Bemporad, 1912.
G. Lugato, Il Giornalino di Gian Burrasca. Trasportato sui teleschermi il discolo ma simpatico eroe del famoso romanzo di Vamba, «Radiocorriere TV», anno XLI, n. 21, 17-20 maggio 1964, pp. 16-17.
A. Grasso, Storia della televisione italiana, Garzanti, Milano, 1992, p. 173.
P. e D. Boero, Letteratura per l’infanzia in cento film, Genova, Le Mani, 2008, p. 69.