Giannino Stoppani, detto Gian Burrasca per via del suo temperamento vivace, riceve un giornalino dalla mamma come regalo di compleanno, sul quale appunta tutti i pensieri e gli avvenimenti della giornata. Il racconto di Gian Burrasca, uscito inizialmente a puntate dal 1907 al 1908 ne «Il giornalino della Domenica» e successivamente in volume nel 1912, è rivolto tanto ai bambini quanto agli adulti, che sono l’obiettivo stesso delle critiche mosse dall’autore attraverso le vicende di questo ragazzino impertinente, il più delle volte vittima dell’ipocrisia della società. Giannino ne combina di tutti i colori, sia in famiglia che a scuola, dove viene continuamente rimproverato per le sue burle. Ferisce un avvocato, si rompe un braccio durante una corsa in automobile con un compagno di scuola, viene rinchiuso in collegio per punizione, dove è sempre pronto ad agire in clandestinità per il bene dei compagni, rovina la carriera politica al cognato. Alla fine si rende conto che, tra tutti gli altri, probabilmente «il vero torto dei ragazzi è uno solo: quello di pigliar sul serio le teorie degli uomini» (p. 173).
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Roma TrE-Press - In collaborazione con il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (MuSEd)
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2785-4485
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