Rita (Pavone), studentessa di un collegio femminile nell’Italia degli anni Sessanta, è innamorata del giovane e impacciato professore di musica, Paolo Randi (Giannini). Il docente si addormenta in continuazione durante le lezioni, in cui suona al pianoforte mentre le ragazze cantano. Insospettita da questa sua costante sonnolenza, Rita cerca di indagarne le ragioni, fino a scoprire che l’uomo di notte si reca in un locale ad eseguire musica Yéyé con un gruppo di giovani.
Rita sfida il conformismo della scuola, dirigendo il giornale scolastico clandestino “La Zanzara”, dal nome di un discusso periodico del Liceo classico statale “Giuseppe Parini” di Milano, balzato agli onori della cronaca nel 1966 per un’inchiesta sul ruolo della donna nella società dell’epoca, in cui furono toccati temi come la sessualità, il matrimonio e il lavoro. La studentessa Bonfanti svela l’attività segreta di Rita alla direttrice del collegio (Valori).
La protagonista, allora, punisce la compagna che ha fatto la spia, picchiandola e costringendola a buttarsi in una fontana e a dire davanti a tutte le alunne: “Sono una sporca spia, non vi dovete più fidare di me”.
Al contempo, Rita manda delle lettere alla direttrice, fingendosi un suo ex fidanzato. Lusingata da tali missive, la direttrice si prende cura del proprio aspetto e sogna il ritorno dell’amato. Per questo, riunito il consiglio degli insegnanti per decidere una punizione per le redattrici de “La Zanzara”, la direttrice, rivelandosi simile alle educande del suo collegio, giustifica l’atteggiamento delle ragazze e la loro volontà di curare il proprio aspetto per piacere ai coetanei maschi.
Rita manifesta spiccate doti musicali, apprezzate anche dal provveditore (Taranto), che decide di premiarla invitandola ad una cena con i professori. Invito che, però, le impedirebbe di uscire dal collegio. Allora Rita mette un sonnifero nella torta dei professori, che si addormentano; può così raggiungere il locale notturno in cui si esibisce Paolo e, sostituendosi sotto mentite spoglie alla sua solita partner (Lopert), portare al successo la canzone composta dal professore. Paolo insegue la ragazza che ha cantato il suo pezzo, senza conoscerne l’identità, finché, raggiuntala, scopre che si tratta della sua alunna e le chiede di sposarlo.
Del film fu realizzato un sequel: Non stuzzicate la zanzara (Lina Wertmüller, 1967)
Fonti
P. Mereghetti (a cura di), Dizionario dei film, Milano, Baldini & Castoldi, 1995, p. 1290.
R. Pavone, E. Targia, Tutti pazzi per Rita, Milano, Rizzoli, 2015, pp. 120-123.
S. Parigi, C. Uva, V. Zagarrio (a cura di), Cinema e identità italiana, Roma, Roma Tre-Press, 2019, pp. 717-720.