Nella cappella della scuola cattolica San Crispino di Roma, il preside ripete come ogni anno il solito discorso di commiato agli studenti, esclusivamente maschi provenienti da famiglie benestanti e vestiti con divise impeccabili. Tutto il corpo docente è composto da sacerdoti, incluso il preside. Le sue parole, nella quali ricorre una metafora calcistica usata per spiegare il senso della vita, sono disturbate dalla pernacchia di un allievo.
In seguito, la scolaresca lascia Roma per una vacanza estiva di due settimane negli Stati Uniti. Ad accompagnare gli studenti vi sono il giovane professore di storia e geografia, don Rodolfo (De Sica), detto “don Buro”, e l’anziano insegnante di religione, don Serafino (Moretti).
Al gruppo, ormai in partenza all’aeroporto, si aggregano anche alcuni ex alunni dell’istituto, tra cui Peo Colombo (Calà), ora studente universitario di scienze politiche al settimo anno fuori corso, e Scarnicci (Baroni), impiegato di banca.
Durante la visita alla città di New York, si vede uscire il gruppo da una mostra dedicata all’arte Maori. L’anziano professore di religione, poco intuitivo e molto ingenuo, è vittima dei continui scherzi degli studenti, che lo fotografano accanto a oggetti che alludono a significati sessuali, e lo inducono ad acquisti indecenti. Di tutto questo il giovane don Rodolfo è piuttosto scocciato, fino a chiamare “scemo” il collega, quando, insieme ai ragazzi, scambia l’abitazione di Elvis Presley per quella di Frank Sinatra.
Gli ex alunni vorrebbero far tappa a Las Vegas, ma don Rodolfo dice che ci dovranno tornare in un’altra occasione, perché la gita prevede la sosta alla desolante Valle della Morte. Qui la scolaresca incontra un gruppo di Torino, con cui viene organizzata una sfida a calcio arbitrata da don Buro.
In molti momenti della narrazione filmica studenti ed ex alunni sono fuori dal controllo degli insegnanti con conseguenti deviazioni dal programma ufficiale della vacanza, come il gioco d’azzardo e la visita a night club. Don Buro viene coinvolto dalla madre di Filippo, la signora De Romanis (Fenech), in una disperata ricerca del figlio nei locali notturni, in cui la donna si ubriaca. In albergo il sacerdote conduce la signora nella propria camera per lasciare libera quella del figlio Filippo, che ospita una ragazza. Questo gesto viene frainteso e la donna cerca di sedurre il prete, che invece resta saldo nella sua condotta.
Dopo il rientro a Roma, Peo Colombo avvicina una ragazza per farla ballare, scoprendo che si tratta di una studentessa in gita con le compagne e le suore, che dirigono l’istituto scolastico esclusivamente femminile da lei frequentato negli Stati Uniti.
Il personaggio di don Rodolfo, detto don Buro, sarà successivamente riproposto da Christian De Sica in un episodio del film Anni 90 - Parte II (1993), diretto da Enrico Oldoini.
Fonti
R. Chiti, R. Poppi, Dizionario del cinema italiano, vol. 5, parte 2, 1991, Roma, Gremese Editore, pp. 328-329.
G.P. Brunetta, Guida alla storia del cinema italiano. 1905-2003, Torino, Einaudi, 2003, p. 351.