Lo sceneggiato televisivo, liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Edmondo De Amicis, ne rielabora la materia narrativa articolandola in sei episodi.
Episodio 1
Nell’ottobre del 1890 inizia l’anno scolastico del maestro Giulio Perboni (Scarpati), insegnante di una vivace e a tratti difficile scolaresca di terza elementare della scuola Moncenisio di Torino, con alunni provenienti da tutta l’Italia, nella quale egli tenta ogni possibile integrazione tra alunni borghesi e allievi appartenenti ai ceti subalterni. Gravato dall’assistenza alla moglie malata di mente (Ponziani), i cui comportamenti minano le stesse condizioni psicofisiche del maestro, egli trova conforto nella giovane maestra con la penna rossa (Valle). Il maestro fa eleggere un capoclasse e dimostra una particolare devozione per le vicende famigliari dei suoi alunni, fino a scontrarsi con il violento padre di Precossi.
Episodio 2
L’allievo Franti (Bardella), ragazzo indisciplinato ed insolente, con una forte influenza sui compagni di classe, introduce un topo nella scuola e ne ride. Il maestro, a causa della follia della moglie, si presenta a scuola in ritardo e viene rimproverato dal direttore (Gullotta) in presenza degli alunni. Scosso dall’accaduto, il maestro rimprovera aspramente gli allievi per gli errori nei compiti. Coretti (Cipriani) si addormenta in classe perché sfinito dalle levate in piena notte a cui è costretto per aiutare il padre in bottega. Rabucco (Protesti) accompagna il padre (Pennasilico) alla scuola serale, dove il maestro promette agli scolari adulti di insegnar loro la lettura fino a renderli capaci di leggere il giornale. Precossi (Faruzzi), maltrattato in continuazione dal padre, è costretto a lavorare dal fornaio, ma il maestro lo va a prendere, offrendogli, perché ritorni a scuola, lo stesso compenso ricevuto sul lavoro. Precossi riceve una medaglia per il suo rendimento scolastico e suo padre, compreso l’impegno del figlio, si ravvede dal suo comportamento violento. La moglie del maestro muore e Perboni comincia ad abusare di psicofarmaci.
Episodio 3
Durante una visita della scolaresca all’archivio della Gazzetta, alcuni bambini scoprono che il padre di Nelli (D’Alessandro), creduto da tutti di ritorno dall’America, in realtà è stato in prigione per omicidio. Quando Franti lo dice a Nelli (Zuccaro), il ragazzo scappa di casa. Il maestro lo trova per strada, a sera inoltrata, con i piedi quasi congelati e lo conduce a casa della maestrina, prima di avvisare i genitori. Durante un’ispezione, la scolaresca rende onore al maestro e al direttore, ma Franti fa scoppiare un petardo proprio vicino alla diligenza dell’ispettore, suscitando le ire del direttore su tutti gli alunni. Il maestro insegna il gioco del calcio ai bambini nel cortile della scuola.
Episodio 4
Nobis (Napoleone) scopre la relazione della moglie del padre con un altro uomo. Scosso dall’accaduto, litiga con Garrone (Brivio) e viene messo in punizione dal direttore, che gli impone di assistere in ginocchio parte della lezione. Franti ruba una lira a Precossi e, scoperto, viene sospeso per un’intera settimana, ma l’intercessione del maestro fa ridurre la punizione. Il maestro, contro gli espliciti ordini del direttore, sfida la squadra del convitto in una partita di calcio e, per questo, viene sospeso dal lavoro.
Episodio 5
Nonostante il maestro Perboni offra ospitalità e protezione al padre di Garrone (Battiston), al quale, durante uno scontro con la polizia, nell’ambito degli scioperi dal lavoro di ferroviere per richiedere una riduzione degli orari lavorativi, è stata uccisa la moglie, l’uomo viene arrestato. Con il maestro supplente i ragazzi mostrano svogliatezza e scarsa propensione allo studio, tanto che lo stesso supplente chiede al direttore di reintegrare Perboni. La maestra Capuano si ammala gravemente di tubercolosi e si riprende quasi miracolosamente, anche grazie alle premurose cure del maestro.
Episodio 6
Franti fa scudo con il suo corpo ai colpi di coltello che un delinquente sta per infliggere alla nonna, in una sorta di rivisitazione del racconto deamicisiano Sangue Romagnolo. Ne resta ferito, ma riesce a riprendersi. Il maestro Perboni viene reintegrato all’insegnamento grazie all’interessamento del padre di Nobis, che riesce anche a far uscire il padre di Garrone dal carcere e farlo riassumere nelle ferrovie. Gli scolari di Perboni sfidano di nuovo gli allievi del convitto in una partita a calcio che li vede vincitori, questa volta con il benestare del direttore. La storia si conclude con tutti gli allievi promossi e il lieto fine del rapporto sentimentale tra il maestro Perboni e la giovane maestra Margherita Capuano (Valle).
Lungo tutti gli episodi, le vicende della classe ispirano al maestro la narrazione di alcuni racconti mensili, interpretati dagli stessi attori che personificano gli alunni: La piccola vedetta lombarda, Il tamburino sardo, Il piccolo scrivano fiorentino, Il patriota padovano, L’infermiere di Tata, Dagli Appennini alle Ande.
Fonti
E. De Amicis, Cuore, Milano, Treves, 1886.
M. Buonanno (a cura di), Storie e memorie. La fiction italiana, l’Italia nella fiction. Anno quattordicesimo, Roma, Rai Eri, 2003, pp. 257-259.
D.E. Viganò, Cari maestri. Da Susanne Bier a Gianni Amelio i registi si interrogano sull'importanza dell'educazione, Assisi, Cittadella Editrice, 2011, pp. 32-33.
S. Polenghi, La scuola di ieri “vista” oggi. Le trasposizioni filmiche del libro Cuore nell’Italia repubblicana (1948-2001), in P. Alfieri (a cura di), Immagini dei nostri maestri. Memorie di scuola nel cinema e nella televisione dell’Italia repubblicana, Roma, Armando, 2019, pp. 19-52.