© Leonardo Ruggieri; Fonte: http://leonardix.altervista.org/NUOVOSITO/175-inizio-d-autunno-fra-colle-di-fuori-carchitti-e-altri-borghi
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TENEBRE ALLA LVCE
DALL’ERRORE ALLA
VERITÀ
DALL’EGOISMO ALL’AMORE
SCAMBIEVOLE
Il nome di Giovanni Cena (1870-1917) è legato all’opera di contrasto dell’analfabetismo assoluto che imperversava nelle guitterie dell’Agro Romano e delle Paludi Pontine. Nel 1911, al fine di ottenere sovvenzioni per incrementare i servizi scolastici rurali, il poeta-educatore organizzò nella Capitale, nell’ambito dell’Esposizione Internazionale per la celebrazione del cinquantenario dello Statuto Albertino, una Mostra dell’Agro Romano: un villaggio della campagna romana fu ricostruito a cura del direttore delle Scuole per i Contadini Alessandro Marcucci e dell’artista Duilio Cambellotti. La Mostra richiamò l’attenzione pubblica sui problemi del proletariato alle porte dell’Urbe. I fondi che Cena riuscì a raccogliere permisero la costruzione, tra le capanne di Colle di Fuori, nei pressi di Rocca Priora, della prima scuola in muratura dell’Agro Romano. Sulla facciata dell’edificio scolastico, inaugurato il 31 maggio 1914, fu affissa una targa di cui era autore Cambellotti; l’iscrizione celebrava il potere emancipativo dell’istruzione: la scuola conduce «dalle tenebre» dell’ignoranza «alla luce» dell’alfabeto, «dall’errore alla verità». Cena, nel discorso che tenne per l’inaugurazione della scuola, rievocò gli esordi del suo apostolato educativo: «Or sono più di dieci anni [che] capitai da queste parti in escursione artistica. Cercavo la storia morta e vi trovai la preistoria vivente. […] Colpito nel fondo della mia umanità, pensai che non fosse possibile alcuna redenzione. Quando alcune socie dell’Unione femminile con a capo Anna Celli decisero di portare dalla città nell’Agro una scuola domenicale (il primo esperimento fu a Lunghezza) fu con dubbio che proposi di giungere fin qui. E la scuola venne proposta ai capannari di Carchitti. La scuola a un villaggio di capanne! La scuola dove non c’è l’acqua, dove non c’è il medico, la strada! […] Ebbene, otto giorni dopo in contrada Carchitti avevano tirato su una capanna per la scuola! Essi ci diedero fede» (Onoranze a Giovanni Cena, 1918, p. 300).
Commemorato
Istituzione
Fonti
- L. Antonelli, La vanga e il libro, «La Donna. Rivista quindicinale illustrata», a. X, n. 229, 5 luglio 1914, p. 24
- Per Giovanni Cena nelle scuole dell’Agro, «I diritti della scuola. Rivista della scuola e dei maestri», a. XIX, n. 22, 30 maggio 1918, p. 348
- Onoranze a Giovanni Cena, «Nuova antologia di lettere, scienze ed arti», ser. 6., vol. CXCV - vol. della raccolta CCLXXIX, fasc. 1113, 1° giugno 1918, pp. 299-301
- G. Alatri, Giovanni Cena: un piemontese a Roma, «Lazio ieri e oggi. Rivista mensile di cultura regionale», a. XXXV. n. 4, aprile 1999, p. 108-111