© Marco Formato; Fonte: http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/schedaoltre.asp?ID=11332
SALISSE DALLA MISERIA DELLA SUA VITA ALLA
DIGNITÀ DI CITTADINO E DI LIBERO COLTIVATORE
REDIMENDO CON SÉ LA SUA BELLA E FERACE
TERRA ASSERVITA AL LATIFONDO FLAGELLATO
DALLA MALARIA, GIOVANNI CENA
PERCORSE QUESTA CAMPAGNA DIFFONDENDO
LA LUCE DELL'ALFABETO
E PERÒ AL NOME BENEDETTO DI LUI
SI INTITOLA QUESTA CASA DELLA SCUOLA
SORTA PER CONCORSO E VOLERE DI POPOLO
QUI DOVE UMILE NEL MCMXI SI APERSE
LA PRIMA SCUOLA PER I CONTADINI DELLE
PALUDI PONTINE
NOVEMBRE
CASAL DELLE PALME - MCMXXI
Posta sotto il portico della scoletta di Casal delle Palme, la lapide a Giovanni Cena ricorda che egli «percorse» la campagna pontina «diffondendo la luce dell’alfabeto». Questa memoria marmorea – vergata da Alessandro Marcucci, direttore delle Scuole per i Contadini – ha anche funzioni dedicatorie perché avverte chi legge che «al nome benedetto» di Cena «si intitola questa casa della scuola» eretta dove «nel 1911 si aperse» il primo corso di alfabetizzazione per il proletariato delle «Paludi Pontine». Opera dell’artista Duilio Cambellotti, che si era occupato dell’abbellimento della scoletta, la lapide reca incisa in alto una decorazione: un libro, una vanga e due spighe di grano maturo, a rappresentare il ruolo svolto dall’istruzione nell’elevare «il contadino del Lazio […] dalla miseria della sua vita alla dignità di cittadino». L'inaugurazione della Scuola Giovanni Cena si tenne il 20 novembre 1921; Marcucci, nel pronunciare il discorso di occasione, sostenne che anche nell’opera educativa Cena fu poeta; lo fu nel senso etimologico di artefice – artefice della formazione umana: per riscattarsi, il guitto doveva spogliarsi «della sua veste di bruto» e «dalle menti torpide e chiuse» doveva balzare «limpido un pensiero d’umanità»; a nulla avrebbe giovato l’introduzione degli ultimi ritrovati della civiltà tecnica senza l’opera di umanizzazione di cui era promotrice la scuola; «sia che conduca, vigile l’occhio, pronta la mano, una macchina, sia che affondi, curvo penosamente, un ferro nel terreno», nulla muta per il contadino se «non ha la sua volontà, la sua dignità, la sua libertà morale ed economica» (Marcucci, La scuola in gloria di Giovanni Cena, 1921, p. 51). Da notare che la lapide che oggi si vede a Casal delle Palme è una copia; l’originale cambellottiano, dopo il restauro, è stato spostato all’ingresso della Scuola Media Giovanni Cena di Latina.
Commemorato
Fonti
- Per una scuola al nome di Giovanni Cena nell’Agro, «I diritti della scuola. Rivista della scuola e dei maestri», a. XIX, n. 24, 20 giugno 1918, p. 381
- F. Acerbi, La scuola Giovanni Cena a Casal delle Palme, MCMXVIII - MCMXXI, Roma, Tip. Editrice Laziale A. Marchesi, 1921
- L'inaugurazione della Scuola "Giovanni Cena", «I diritti della scuola. Rivista della scuola e dei maestri», a. XXIII, n. 6-7, 27 novembre 1921, pp. 96-97
- A. Marcucci, La scuola in gloria di Giovanni Cena, «I diritti della scuola. Rivista della scuola e dei maestri», sezione: Pagine gentili, a. XXIII, n. 8, 4 dicembre 1921, pp. 50-53
- P. Minetti, Giovanni Cena, poeta e apostolo dell’istruzione. Note biografiche, Torino, G.B. Paravia & C., 1927, p. 21