Una giovane ragazza, Aurora, in seguito alla morte della madre, si prende cura del padre, il signor Pietro, che per lei è un padre-padrone e che a causa di un incidente ha perso le gambe e il lavoro. Entrambi vivono con l’esigua pensione del genitore e così Aurora, per far fronte alle spese sempre maggiori, decide di impartire lezioni di lingua inglese nonostante le reticenze del padre, che teme possa essere un espediente per trascorrere più tempo lontano da lui. A chiedere le lezioni è uno scapolo milionario, Enrico San Giorgio, amante dei viaggi. Egli, dal giorno in cui ha incontrato per caso la giovane in un negozio di fiori, ne è rimasto colpito e ha capito in un certo senso che i suoi viaggi sono finiti. Il padre dà alla figlia il permesso di impartire le lezioni purché si svolgano rigorosamente in sua presenza. Com’è prevedibile, l’allievo e la maestra si innamorano. «Non mai fu uno scolaro più assiduo di lui, né una maestra più puntuale di lei. Uno sedèa ad un lato del tàvolo, l’altra all’opposto; tra loro, in sul terzo, impoltronàvasi il babbo; gli occhiali, volti ad un libro; gli occhi un po’ a destra, un po’ a manca» (p. 35). La richiesta di Enrico della mano della figlia al signor Pietro aggrava le sue condizioni, che in punto di morte le fa promettere di non sposare mai l’amato. Aurora mantiene la promessa e vivrà con Enrico e i loro figli legata a lui solo dal “vincolo” dell’amore.
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Roma TrE-Press - In collaborazione con il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (MuSEd)
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2785-4485
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