© Juri Meda
ASCOLTARE SOLEVA
E MEDITARE
NICCOLÒ TOMMASEO
DEGLI OCCHI CIECO
FISO LA MENTE
AGLI INTERNI SPLENDORI
(lato destro)
DALMATA
DI NASCIMENTO
ITALIANO
PER INSIGNI BENEMERENZE
TORNATO A DIO
DALLA CITTÀ
DELL’ALIGHIERI
(lato posteriore)
QUI
DOV’EBBE
GRATO SOGGIORNO AUTUNNALE
VOLLE NEL PROSSIMO CIMITERO
CON LA MOGLIE BUONA
IL SEPOLCRO
(lato sinistro)
QUATTRO ANNI
DOPO LA MORTE DI LUI
NELL’APRILE DEL 1878
COOPERANTI GLI AMICI
PONEVA
IL COMITATO SETTIGNANESE
A cinque anni dalla scomparsa del letterato Niccolò Tommaseo (già Ministro dell’Istruzione della Repubblica di Venezia nel 1848), il 2 giugno 1878 fu inaugurato a Settignano il monumento a lui dedicato, composto da un basamento sul quale poggiava una statua in marmo realizzata dallo scultore Leopoldo Costoli. L’iniziativa era stata promossa dal Comitato promotore presieduto dall’ingegnere Eugenio Catanzaro Santini, il cui vice-presidente era il letterato e filosofo Augusto Conti, che dettò le epigrafi poste sul basamento del monumento. La cerimonia di inaugurazione del monumento si tenne il 2 giugno 1878. Il Comitato promotore, seguito dal sindaco e dalla giunta di Fiesole, dalle associazioni culturali settignanesi e fiorentine, dal sindaco e dalla giunta, dalle rappresentanze delle città di Venezia, Trieste e Sebenico, dai numerosi dalmati residenti a Firenze e da tutta la cittadinanza si avviò con l’accompagnamento della banda musicale verso la piazza di Settignano, dove era stato allestito un palco d’onore. Da lì fu data lettura del processo verbale di consegna del monumento al Comune di Fiesole, quindi sottoscritto dall’ing. Catanzaro Santini. Furono deposte ai piedi del monumento le corone offerte dal Comitato promotore, dall’amministrazione comunale e dalle città di Venezia, Trieste e Sebenico. Presero quindi la parola il sindaco di Fiesole Temistocle Pampaloni, Augusto Conti per il Comitato promotore, l’architetto Michelangelo Castellazzi (direttore dell’Accademia delle arti del disegno di Firenze e rappresentante della città di Venezia), Ariodante Le Brun (già segretario del Tommaseo e rappresentante della città di Sebenico) e il medico Pierviviano Zecchini, amico del Tommaseo. Il sindaco Pampaloni affermò: «Questa tomba e questo monumento lo fanno della nostra famiglia; a noi lo congiungono con vincolo indissolubile, eterno; la sua memoria, il suo genio, la sua gloria ormai ci appartengono. E noi ne siamo, bene a ragione, orgogliosi, dappoichè gli uomini grandi e virtuosi anche dal sepolcro beneficano, anche estinti irradiano di splendida luce tutto ciò che li circonda. Così Settignano s’illustra della gloria di quel divo ingegno; per lui quest’umil terra sarà rammentata anche da genti lontane, per lui sarà celebrata dalla storia; per lui qua, pieni del suo gran nome, trarranno, come a pio pellegrinaggio, quanti serbano in cuore gentile affetto» (XXXI maggio MDCCCXCVI, 1897, pp. 256-257). Terminati i discorsi ufficiali tutti si recarono in corteo a deporre le corone sulla tomba del Tommaseo al cimitero di Settignano, dove una bambina recitò una poesia in onore del defunto. Il giorno dell’inaugurazione, nella piazza di Settignano, il pittore Odoardo Borrani tracciò un disegno dal vero, da cui poi l’incisore Francesco Canedi trasse la xilografia pubblicata nel fascicolo dell’«Illustrazione Italiana» del 23 giugno 1878, dando risalto nazionale all’iniziativa. Nella stessa piazza il 2 giugno 1878 fu inaugurata la lapide commemorativa donata dalla città di Sebenico, apposta alla facciata laterale della chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Settignano prospiciente il monumento. Il 30 maggio 1924 – in occasione del cinquantesimo anniversario della morte del Tommaseo – l’ingegnere Eugenio Gasperi-Campani, membro del Consiglio direttivo della Società Pro Dalmatia di Firenze, anche a nome della Società Dante Alighieri di Firenze e dell’Università Popolare di Settignano, chiese al Comune di Firenze il permesso di collocare sul monumento settignanese una nuova iscrizione commemorativa, dettata da Isidoro Del Lungo (presidente onorario della Società Pro Dalmatia). L’autorizzazione fu regolarmente concessa dall’amministrazione comunale di Firenze il 3 giugno 1924. La nuova iscrizione sostituì quella originariamente posta sul lato sinistro del basamento lapideo (QUATTRO ANNI / DOPO LA MORTE DI LUI / NELL’APRILE DEL 1878 / COOPERANTI GLI AMICI / PONEVA / IL COMITATO SETTIGNANESE). Essa recitava: E NEL CINQUANTENARIO DELLA MORTE / 1924 / CONFERMANO IN QUESTO MARMO / LA GLORIA ITALIANA DEL DALMATA NOSTRO / LA PRO DALMAZIA E LA DANTE ALIGHIERI / FIORENTINE / E L’UNIVERSITÀ POPOLARE DI SETTIGNANO. La lapide apposta nel 1924 è presente ancora oggi sul lato sinistro del basamento del monumento a Niccolò Tommaseo.
Commemorato
Fonti
- Archivio storico comunale di Firenze (ASCFi), fondo “Comune di Firenze”, serie “Affari Generali”, 1924, busta CF 4780, fasc. 23709 (Deliberazione della Giunta Comunale di Firenze n. 23709 del 3 giugno 1924)
- ASCFi, fondo “Comune di Firenze”, busta 5208 “Atti della Commissione per la denominazione delle piazze e delle vie e per le lapidi commemorative”
- ASCFi, fondo “Comune di Firenze”, busta 5210 “Atti della Commissione per la denominazione delle piazze e delle vie e per le lapidi commemorative”
- Repertori digitalizzati degli Affari Generali del Comune di Firenze del 1878, busta CF 3871, registro 5236 “Monumento a Tommaseo a Settignano”
- Monumento di Niccolò Tommaseo a Settignano, in «Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia», n. 131, 4 giugno 1878, p. 2192
- Settignano e il monumento a Niccolò Tommaseo, in «L’Illustrazione Italiana», V, n. 23, 9 giugno 1878, p. 411
- Settignano. Inaugurazione del Monumento a Niccolò Tommaseo, in «Illustrazione Italiana», V, n. 25, 23 giugno 1878, p. 408
- Giacomo Poletto, Inaugurandosi un monumento a Niccolò Tommaseo in Settignano il giorno 2 giugno 1878, Tipografia Pagnoncelli, Bergamo, 1878
- XXXI maggio MDCCCXCVI. Niccolò Tommaseo e il suo monumento in Sebenico, Editore Paolo Mazzoleni, Sebenico 1897
- Cristina Beltrami, I monumenti che hanno fatto gli italiani, in Cristina Beltrami, Giovanni Carlo Federico Villa (edd.), Scolpire gli eroi. La scultura al servizio della memoria, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 2011, pp. 14-45 (in particolare, pp. 21-23)