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II . IV . MDCCXLIV - VII . IX . MDCCLXXXIX
TOMMASO SILVESTRI
DELLA CHIESA GLORIA PURISSIMA
IL DISEGNO PROVVIDO CARITATEVOLE
DELL’AVVOCATO PASQUALE DI PIETRO
IN ROMA
PRIMA ITALICA ISTITUZIONE
PEI MINORATI DELL’UDITO
IL V GENNAIO MDCCLXXXIV
IN ATTO CONVERSE
DEGLI ALUNNI
IL MUTO LABBRO SCIOGLIENDO ALLA PAROLA
COL PLAUSO DEI BUONI
CON LA BENEDIZIONE DEL PONTEFICE
I SORDOMUTI D’ITALIA
MEMORI GRATI
IX SETTEMBRE MCMXXVIII – VI
Il monumento funebre a Tommaso Silvestri è tutto opera di artisti sordi: di Carlo Comitti il progetto della lapide, la cui foggia rimanda a una tomba etrusca a edicola; di Aldo Balestrieri il medaglione che, modellato in bronzo, ritrae il volto dell’abate-educatore. L’epigrafe ricorda che Silvestri attuò «il disegno provvido caritatevole» – formulato dall’avvocato concistoriale Pasquale Di Pietro – di piantare anche a Roma il seme dell’educazione dei sordi che allignava già a Parigi, alla scuola di Charles-Michel de l’Épée: nel 1784, «con la benedizione del pontefice» Pio VI, Silvestri aprì «la prima italica istituzione pei minorati dell’udito», dove, precorritore nell’uso del metodo di insegnamento orale, sciolse alla parola «il muto labbro» degli allievi. Silvestri morì il 7 settembre 1789 nella natia Trevignano Romano. La salma fu tumulata all’interno della chiesa di Santa Caterina. Abbandonata all’incuria, la chiesetta trevignanese fu poi chiusa al culto; nel 1909, volendone adibire il locale ad abitazione, i resti di Silvestri furono esumati, racchiusi in una cassetta di legno e collocati in un angolo dell’ossario comunale. Nel 1928 la Società Romana di Mutuo Soccorso tra i Sordomuti, determinata a onorare la memoria del Grande Dimenticato, nominò un comitato con il mandato di restaurare la Chiesa di S. Caterina, di ricondurre le reliquie di Silvestri nel sepolcro da cui erano state tratte e di tributare all’abate-educatore un omaggio monumentale. Concorsero alla riuscita di questi propositi le offerte di: privati; gruppi di insegnanti dei sordi con o senza i loro alunni; istituti e associazioni dei sordi. Le celebrazioni silvestriane si svolsero sotto l’alto patronato della regina Elena il 9 settembre 1928, in concomitanza con il Congresso dei Sordomuti a Roma. La traslazione delle spoglie di Silvestri nella risanata Chiesa di Santa Caterina e l’inaugurazione del monumento funebre furono precedute dallo scoprimento di una lapide murata per iniziativa dell’Amministrazione comunale trevignanese sulla facciata della casa dove egli era nato e morto (si veda la relativa scheda). Alla cerimonia inaugurale del monumento funebre i discorsi di occasione furono tenuti da: Claudio Lazzerotti, direttore dell’Istituto dei Sordomuti di Roma – che aveva anche dettato l’epigrafe sulla tomba di Silvestri; Luigi Maria Olivares, vescovo di Nepi e Sutri; Francesco Micheloni, presidente del Comitato per le onoranze; Antonio Bertollini, parroco di Trevignano. Il Comitato incaricò quest’ultimo di riassumere per iscritto quanto era stato fatto per rievocare l’opera del Grande Dimenticato: pubblicato con il titolo di Onoranze all’abate Tommaso Silvestri a Trevignano Romano, l’opuscolo commemorativo – oltre a fornire Cenni storici su Trevignano Romano, sulla famiglia e sulla vita di Silvestri, sui primi educatori per i sordi e sulle scuole a essi destinate in Italia dal 1784 al 1909 – contiene la relazione sullo Svolgimento delle onoranze, i discorsi pronunciati e il rendiconto delle oblazioni raccolte e delle spese effettuate.
Commemorato
Tommaso Silvestri nacque a Trevignano Romano il 2 aprile 1744. Vestito l’abito talare, rimase per quasi tre lustri nella città natale in veste di cappellano della Chiesa di S. Caterina. Nel 1782 conobbe a Roma, dove si era trasferito, l'avvocato concistoriale e rettore dell’Università della Sapienza Pasquale Di Pietro; questi, reduce da un viaggio a Parigi, aveva constatato de visu l’efficacia del metodo mimico dell’abate Charles-Michel de l’Epée nell’istruzione dei sordi. Nel 1783 Silvestri soggiornò per sei mesi a spese di Di Pietro nella metropoli francese al fine di apprendere gli espedienti didattici epéeani. Tornò a Roma munito della lettera con cui l’Epée certificava la perizia che il discepolo italiano aveva acquisito nel magistero dei sordi. Il 5 gennaio 1784, sotto gli auspici di papa Pio VI, il religioso trevignanese aprì nell’abitazione di Di Pietro in Via dei Barbieri 6 la prima scuola per sordi in Italia; le lezioni cominciarono con otto allievi di ambo i sessi. Nel manuale Della maniera di far parlare e di istruire speditamente i sordi e muti di nascita, composto nel 1785 e rimasto impubblicato per oltre un secolo, Silvestri illustrò il metodo di insegnamento da lui elaborato, che integrava all’uso della mimica e della scrittura, quello della lingua parlata. L’apprendimento della loquela – perseguito con l’imitazione «del meccanismo degli organi vocali nella formazione di ciascuna parola» – era concepito da Silvestri come la via da percorrere perché i privi di udito fossero «restituiti alla Società, alla quale la sordaggine avevali sventuratamente rapiti» (pp. 50-51). La fama dell’impresa educativa silvestriana superò la cerchia dell’Urbe: vennero a Roma a scopo di studio rispettivamente da Malta e da Napoli i sacerdoti Salvatore Sapiano e Benedetto Cozzolino; quest’ultimo nel 1786 fondò nella città partenopea la seconda scuola per sordi in Italia. Silvestri, ammalatosi, si spense all’età di quarantacinque anni a Trevignano Romano il 7 settembre 1789. Dopo la morte il nome dell’abate-educatore cadde nell’oblio. Nel 1885 padre Alfonso Girolamo Donnino rinvenne parte del manoscritto silvestriano nell’archivio dell’Istituto dei Sordomuti di Roma, dove egli insegnava. Nel 1889 il trattato, ancorché mutilo, venne alle stampe in un volume che conteneva altresì uno studio di Donnino sulla vita dell’abate-educatore e su quella dell’Istituto dei Sordomuti di Roma, le cui origini erano fatte risalire alla scuola silvestriana in Via dei Barbieri; la monografia – intitolata L’arte di far parlare i sordomuti dalla nascita e l’abbate Tommaso Silvestri – uscì con lo scopo di rivendicare a Silvestri il ruolo di primo maestro dei sordi in Italia.
- A.G. Donnino, L’arte di far parlare i sordomuti dalla nascita e l'abbate Tommaso Silvestri. Memorie, Roma, Con i Tipi di Mario Armanni, 1889
- A. Bertollini, Onoranze all’abate Tommaso Silvestri in Trevignano Romano. Cenni storici e svolgimento delle onoranze, Roma, La Tipografica, 1932
Fonti
- C. Lazzerotti, Commemorazione dell’Ab. Tommaso Silvestri tenuta in Trevignano Romano il 9 settembre 1928, «La Scuola dei sordomuti. Rassegna bimestrale pubblicata dal R. Istituto Pendola di Siena», a. IV, n. 1, ottobre 1928, pp. 1-8
- 9 [settembre]. Trevignano Romano, in Almanacco italiano. Piccola enciclopedia popolare della vita pratica e annuario diplomatico amministrativo economico e statistico. Vol. XXXIV per l’anno 1929 – VII dell’E.F., Firenze, R. Bemporad & Figlio, 1929, p. 570
- A. Bertollini, Onoranze all’abate Tommaso Silvestri in Trevignano Romano. Cenni storici e svolgimento delle onoranze, Roma, La Tipografica, 1932