1), 2) © Sailko; Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/deed.en;
3) Provenienza: Biblioteca del Centro di documentazione e ricerca sulla storia del libro scolastico e della letteratura per l’infanzia (CESCO) - Università degli Studi di Macerata
SINITE PAR – VULOS VE – NIRE AD ME
(incisa sul fronte, l'epigrafe dettata da Ermenegildo Pistelli)
A LVIGI BERTELLI – VAMBA – SCRIT
TORE DI PVRA VENA NOSTRANA –
GRAN CVORE D’APOSTOLO DEL
L’IDEALE MAZZINIANO DIO POPO
LO ITALIA – N IL XIX MARZO MD
CCCLX – M IL XXVII NOVEMBRE MCMXX
(davanti, sullo zoccolo, entro la placca in bronzo)
A VAMBA
I BAMBINI
DELLA SCUOLA MATERNA
LUIGI BERTELLI
DI
NAPOLI
27 – 11 – 1961
(a sinistra della base in bronzo del gruppo scultoreo)
1921
Realizzato da Libero Andreotti al Cimitero delle Porte Sante, il monumento sulla tomba di Vamba, alias Luigi Bertelli, risulta di un gruppo scultoreo in bronzo: seduto a terra, un uomo, nelle sembianze simile a Cristo, tiene a sé un bimbo toccandogli i capelli (Fig. 1); il motto «Sinite parvulos ad me venire» – il titolo che lo scultore diede alla sua opera – è inciso a grandi lettere sui tre lati a vista del massiccio piedistallo in marmo di Levanto su cui si erge la diade statuaria: le parole del Vangelo di Marco – «Lasciate che i pargoli vengano a me» – forniscono alla creazione andreottiana un primo commento. Ne «Il Giornalino della Domenica» – il settimanale fondato da Vamba – il direttore Giuseppe Fanciulli, con un articolo pubblicato nel numero del 31 gennaio 1923, giudicò la scelta di Andreotti di porre «di fronte l’uomo e il bambino» artisticamente rappresentativa della relazione educativa (Fig. 3): quella tra le due figure è «l’unione misteriosa e varia fra le anime dell’uomo e del bambino, diffusa oltre le forme materiali, e raccolta in uno scambievole sguardo che ci sembra di vedere. Lo sguardo dell’uomo […] è attento e pacato, grave di sospeso amore. Sì, la tenerezza è fasciata di gravità: vi può essere infatti un mistero più dolce e ineffabile di quello che apre le ali di un’anima nuova? E vi può essere pensiero più teneramente grave del proporsi come educatore a quell’ardito volo? Anche lo sguardo del bambino è fermo, appena curioso e interrogatore». Promanante da «quella spalluccia che vuol liberarsi dalla vestina», il moto che attraversa il piccolo, «nella grande strada della vita, seguirà l’indicazione della mano amorosa e invisibile» dell’educatore (Fanciulli, Il monumento per Vamba, 1923, pp. 1-2). L’iscrizione dedicatoria del monumento fu dettata da Ermenegildo Pistelli, che aveva curato su «Il Giornalino» la rubrica dal titolo Le Pìstole di Omero. Alla cerimonia inaugurale, tenutasi il 14 gennaio 1923, il discorso di commemorazione fu pronunciato dal deputato repubblicano Giovanni Rosadi; l’oratore circa l’apostolato svolto dal Vamba per la formazione della coscienza etico-civile dei giovani, affermò: «la missione educativa del Bertelli si fa originale e ispirata al massimo segno della dottrina mazziniana dove il pensiero si traduce in azione, dove la massa da educare è messa in moto verso l’attrattiva dell’educazione, dove, attraverso le colonne del Giornalino, fanciulli e fanciulle si conoscono e si parlano e si confondono nell’opera dell’educatore. La corrispondenza, le cariche, l’organizzazione di festicciole come quella del Grillo, le istituzioni ingenuamente segrete come quella dell’Aidai [Associazione indissolubile di anime italiane], erano espedienti di curiosità, di impegno e di diletto dei piccoli lettori in gara con le piccole lettrici» (Rosadi, In memoria di Luigi Bertelli, 1923, p. 11).
Commemorato
Fonti
- G. Fanciulli, Il monumento per Vamba, «Il Giornalino della Domenica», a. XI, n. 2, 31 gennaio 1923, pp. 1-2 (la copertina di quel numero è illustrata con una foto del modello in gesso del monumento)
- G. Rosadi, In memoria di Luigi Bertelli (Vamba), Discorso detto dall’on. Giovanni Rosadi inaugurandosi il monumento al Monte delle Croci – il 14 gennaio 1923, a cura del Comune di Firenze, Firenze, Stab. C. Cocci & C., 1923 (il discorso fu pubblicato anche in G. Rosadi, Nel vario arringo, Firenze, Bemporad, 1924, pp. 431-440)
- D. Grafly, Contemporary sculpture in Italy, «The American Magazine of Art», vol. 25, n. 1, July 1932, pp. 27-38 (in particolare p. 32)
- Sinite parvulos venire ad me. Cristo benedice i fanciulli, Catalogo Generale dei Beni Culturali: <https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/090…> (ultimo accesso: 07/12/2021)
- Cristo che tiene un bambino, Catalogo Generale dei Beni Culturali: <https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/090…> (ultimo accesso: 07/12/2021)