Ivan Dalmonte; Rilascio nel pubblico dominio; Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/File:Monumento_DeAmicis.jpg
BIMBI
D’ITALIA
A
EDMONDO
DE AMICIS
Il monumento a Edmondo De Amicis è costituito dalla statua dello scrittore, che, elevandosi dalla parte centrale di un’ampia base gradinata in granito, grandeggia come su un palcoscenico; da sinistra verso destra si svolgono – a commento figurativo delle pagine di Cuore – quattro scene minori: la Madre che incammina il figlio sulla via del dovere; la Carità verso una mendicante; lo Studio a cui si accosta un bimbo sotto lo sguardo della sorella; l’Amor patrio di un adolescente che tiene saldo il vessillo nazionale; di sfondo, una parete pur essa di granito isola dall’ambiente circostante e fa risaltare le figure della composizione. Nel 1923 il direttore didattico Giovanni Bronda lanciò l’iniziativa di onorare di un ricordo monumentale di De Amicis la città di Imperia, che era sorta quell’anno dalla fusione di Porto Maurizio con Oneglia, di cui era nativo l’autore di Cuore. Ancorché incaricato della vicepresidenza del Comitato esecutivo per l’erezione del monumento, Bronda ebbe di fatto affidata la direzione dei lavori. Una sottoscrizione nazionale fu promossa tra gli alunni delle scuole elementari; i bambini furono invitati a concorrere mediante l’offerta di 10 centesimi. Indetto un concorso scultoreo, l’esecuzione dell’opera fu aggiudicata – tra ventitré artisti candidati – a Giacomo Giorgis, autore del bozzetto dal titolo «Madre». I fondi raccolti – comprensivi del contributo del personale insegnante – ammontarono a 252.879,05 lire; le schede recanti le firme di oltre due milioni di piccoli oblatori furono riunite in 137 volumi. La data prescelta per lo scoprimento del monumento fu il 15 maggio 1932, in occasione dell’inaugurazione del Palazzo comunale appena costruito al centro di Imperia, in posizione equidistante tra Oneglia e Porto Maurizio. La presenza del ministro dell’Educazione Nazionale Balbino Giuliano garantiva il suggello del plauso governativo alle onoranze deamicisiane. Il titolare della Minerva visitò una mostra storico-bibliografica sul poeta dei fanciulli, allestita nei locali della nuova casa comunale: l’esposizione di numerose edizioni delle opere deamicisiane, incluse le traduzioni di Cuore in venticinque lingue, fu accompagnata da una rassegna di cimeli dello scrittore, come fotografie, disegni, sculture, autografi di uomini illustri ed effetti personali; presentò questa raccolta di ricordi Luigi Parmeggiani, provveditore agli studi per la Liguria. Alla cerimonia di apertura della mostra seguì l’inaugurazione del monumento. Dopo il saluto del ministro Giuliano prese la parola l’oratore ufficiale, il letterato e senatore Guido Mazzoni; egli rilevò che la voce educatrice dello scrittore si era ripercossa nella coscienza della posterità: «Edmondo De Amicis, vedi tu i baldanzosi Balilla? Tu col tuo Tamburino Sardo li prevenisti. Vedi tu le nostre milizie, altiere della vittoria sul nemico anche da te combattuto? Tu co’ tuoi Bozzetti fosti un animatore dello spirito che le fece vincitrici e che le sprona a nuovi cimenti e a glorie nuove. Vedi tu i maestri d’Italia d’ora? A loro hai giovato con l’additarne i guai e i rimedi, e augurarne meno indegni i compensi, migliore la preparazione, più alta la meta. Vedi tu i sacerdoti di Cristo anch’essi reverenti al tuo nome? Sempre la carità predicasti; e auspicasti la conciliazione fra la Patria e il Pontificato. E vedi ora davanti al monumento in onor tuo i rappresentanti d’ogni classe sociale? Non all’oppressione degli uni sotto gli altri, non alla guerra atroce degli uni contro gli altri, incitasti mai, ma compiesti con tutto il cuor generoso una propaganda indefessa perché gli onesti prevalessero, e per mezzo di loro vigesse, il più che sia possibile in terra, tra gli uomini di buona volontà, la pace» (Mazzoni, Il discorso del senatore Mazzoni, 1932, p. 672). Nella circostanza inaugurale fu pubblicato il volumetto Edmondo De Amicis, in cui il direttore didattico Bronda, promotore della celebrazione deamicisiana, illustrava la storia del monumento, oltre a offrire succinte notizie biografiche sullo scrittore e una selezione di brani di Cuore.
Commemorato
Fonti
- G. Bronda, Edmondo De Amicis. Storia del monumento offerto ai bimbi d’Italia alla città di Imperia. Cenni biografici e bibliografici seguiti da brani scelti, Milano, La Prora, 1932
- L’inaugurazione del monumento a De Amicis, «I diritti della scuola», a. XXXIII, n. 31, 20 maggio 1932, p. 487
- I bimbi d’Italia a Edmondo De Amicis, «I diritti della scuola», a. XXXIII, n. 32, 29 maggio 1932, p. 505
- G. Mazzoni, L’opera di Edmondo De Amicis, «Nuova antologia di lettere, scienze ed arti», a. LXVII, fasc. 1447, 1° luglio 1932, pp. 32-44
- L’inaugurazione del monumento a Edmondo De Amicis ad Imperia, «Genova. Rivista municipale», a. XII, n. 7, luglio 1932, pp. 666-667
- G. Mazzoni, Il discorso del senatore Mazzoni, «Genova. Rivista municipale», a. XII, n. 7, luglio 1932, pp. 668-672