Il diario, composto da 23 pagine autografe, fa emergere la figura di una maestra intenzionata ad applicare con rigore i nuovi programmi della riforma Gentile, valorizzando anche le lezioni di canto, disegno e ginnastica (che sembrano, però, restare buoni propositi non realizzati). Fra i temi emergenti: il tema della lotta all’evasione scolastica, condotta dalla maestra con forme di controllo anche esterne alla scuola facendo pressione sulle famiglie (p. 17); la dura critica ai bambini svogliati (pp. 8-9) e l’estrinsecazione dell’ideologia che sta a fondamento del ruolo dell’insegnante, definito «apostolo del bene» (p. 9); la responsabilità educativa della scuola, soprattutto nelle zone rurali, nelle quali assolve ad una funzione educativa complessiva nei confronti della popolazione (p. 17); vengono descritte le forme di punizione ipotizzate di fronte al rifiuto di acquistare il libro di religione da parte di alcune famiglie (p. 14). Sul piano della didattica: in italiano la maestra realizza in classe ‘continui esercizi pratici di composizione (p. 3); l’aritmetica, invece, viene studiata solo in relazione ad alcuni casi pratici che sono ritenuti utili per le popolazioni rurali (p. 20); nello studio della geografia i bambini realizzano, in modo cooperativo, le cartine sulle quali studiare (p. 11).