Dopo aver insegnato nelle scuole elementari di Quassolo (TO) dal 1864 al 1867 presso la scuola unica maschile, Barasa interrompe la carriera da maestro per lavorare come segretario comunale e poi di impresa. Nel 1877 viene nominato ispettore scolastico a Caltagirone (CT). Le pagine descrivono i paesi del circondario e la situazione scolastica che Barasa trova. Lamenta le condizioni delle casse comunali da cui dipendono i locali scolastici e il pagamento dei maestri. I suoi incarichi lo portano a spostarsi in numerose parti di Italia in cui trova spesso «locali in gran parte poco adatti o igienici, angusti, scarsi di luce e l’arredamento insufficiente» (p. 49). Barasa è sostenitore della scuola laica e sottolinea gli anacronismi nel metodo di insegnamento di alcuni sacerdoti. Alterna descrizioni delle scuole dei differenti circondari con casi di singoli insegnanti, sottolineando più volte l’esigenza di aperture di nuovi locali scolastici. Non mancano alcuni cenni conclusivi alle Conferenze provinciali per maestri e al Regio Decreto del giugno 1911.
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Roma TrE-Press - In collaborazione con il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (MuSEd)
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2785-4485
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