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Chiaroscuri

Memorie di un educatore
Editore:
Roma TrE-Press - In collaborazione con il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (MuSEd)
Luogo di pubblicazione:
Piazza della Repubblica, n. 10, 00185, Roma (Italia)
Codice ISSN:
2785-4485
Autore della scheda:
DOI:
10.53167/233
Scheda compilata da:
francesca.pizzigoni
Pubblicato il:
14/09/2021
Tipologia:
Autore:

Edizione

Titolo prima edizione:
Chiaroscuri. Memorie di un educatore
Editore prima edizione:
Editrice dell'Orsa
Città di pubblicazione prima edizione:
Bologna
Anno di pubblicazione prima edizione:
1951
Numero di pagine:
95

Barilli ripercorre, per lo più attraverso aneddoti, le tappe della sua vita professionale nella scuola, avviata come insegnante supplente di scuola rurale nell'a.s. 1887-88 e proseguita come ispettore fino al 1933. Tra gli episodi della sua carriera, cita l’esame da maestro di Benito Mussolini (p. 25). Descrive brevemente le visite ispettive alle scuole rurali e il suo impegno per uniformare i programmi didattici redigendoli con l’aiuto degli insegnanti stessi e organizzando nei vari Comuni conferenze sul metodo di insegnamento. Il testo permette di evincere la vita di un ispettore scolastico, i suoi continui cambiamenti di incarico e di luogo di assegnazione, così come le difficoltà che incontra e i legami diretti tra la sua attività e la situazione politica del paese. L'autore non approfondisce singole descrizioni di ispezioni didattiche o di condizioni materiali delle scuole. Sullo sfondo si colgono i riferimenti alla vita legislativa scolastica italiana tra fine Ottocento e inizio Novecento (significativo l'episodio della pubblicazione dei commenti dei maestri sulla vita scolastica reale, in ottemperanza alle richieste della legge Daneo-Credaro, p. 45). Cenni brevissimi vengono fatti al periodo della Prima guerra mondiale (pp. 59-60) e alla successiva ricostruzione, di cui Barilli ricorda l'aiuto che ha fornito ai maestri bellunesi profughi (p. 62) e il suo impegno per la ricostruzione di 8000 banchi a 2 posti su suo disegno (p. 63). Nel 1920 Barilli assume l'incarico di Commissario Regio dei sordomuti di Modena che manterrà per oltre 10 anni, per poi terminare la carriera a Bologna.

Contenuto pubblicato sotto licenza CC BY-NC-ND 4.0 Internazionale