Il filmato è il risultato di un lavoro di ricerca e montaggio di video e immagini di repertorio. Realizzato per dare seguito al Libro primo 1900-1968, esso si prefigge di tratteggiare, questa volta interamente a colori, la storia della scuola tra gli anni Sessanta del Novecento e la fine del XX secolo. Anche in questo caso, la scuola italiana viene raccontata per lo più dai suoi diretti interessati, ovvero alunni, insegnanti e genitori.
Nel prologo è proposto un video che va al di là dell’arco temporale prefissato e che, anche in questa puntata, è ambientato in Calabria. Al fine di scongiurare la dismissione della locale scuola elementare, a seguito di una norma del 2008 che prevede la chiusura dei plessi scolastici con meno di 50 alunni, il sindaco di un piccolo paese montano fa iscrivere a quell’istituto gli anziani analfabeti per raggiungere il numero richiesto di studenti.
Il filmato prende avvio con un ampio affondo sul Sessantotto, data scelta, come si precisa nelle note di regia, in quanto ritenuta “spartiacque tra sistemi diversi di pensare e agire”. La scuola di quegli anni viene presentata come un’istituzione in profonda crisi, contestata su più fronti, da alunni, insegnanti e genitori, animati da un’entusiasta volontà di cambiamento.
Di seguito, viene descritta la situazione negli anni Ottanta. Dopo avere ricordato alcune scelte fallimentari del decennio precedente, come per esempio, l’applicazione dei decreti delegati e l’abolizione della pagella con i voti, e avere denunciato gli anacronistici programmi della scuola elementare ed alcune contraddizioni della scuola media, si sottolinea nuovamente la necessità di promuovere riforme per rivedere quell’istituzione ormai senza “né capo né coda”. Come già nel Libro primo, si riflette anche su alcune problematiche che continuano ad affliggere, soprattutto nelle regioni meridionali, la scuola e la società, ossia l’abbandono scolastico e il lavoro minorile.
Come esempio di scuola innovativa, il filmato propone quella de La Montagnola nel rione fiorentino dell’Isolotto dove il maestro Luciano Gori, dalla fine degli anni Sessanta, sperimentava metodologie di scuola creativa, dando ampio spazio alle tecniche espressive.
Anche i filmati selezionati per presentare gli anni Novanta mostrano che, nonostante le contestazioni e i tentativi di riforma, la scuola non era stata capace di rispondere alle trasformazioni in atto, in quanto non rinnovata dalla politica. Dal video, infatti, passa chiaramente il messaggio che la questione scolastica era una ferita ancora aperta e perciò dolorosa.
Il filmato si chiude con uno sguardo sul futuro ispirato però da ottimismo e speranza. Con una carrellata di istantanee di alunni stranieri in classe, esso individua la chiave di volta del cambiamento nella realizzazione di una scuola capace di accogliere, includere e integrare.
Il filmato, andato in onda all’interno dello “Speciale TG1” del 15 aprile 2019, è la seconda parte del documentario Registro di classe, realizzato grazie al montaggio di una ricca selezione di fotografie e audiovisivi reperiti presso l’Archivio Storico Luce, le Teche Rai, l’archivio del MIUR, il sito Nosarchives.com, l’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma, la Casa della memoria di Milano, EDU, FDLM e l’INDIRE.
Il documentario è stato presentato in anteprima assoluta alla X edizione della Festa di Roma (20 ottobre 2015) e al Festival Internazionale del Documentario - Visioni dal Mondo (11 dicembre 2015).