Il film è ambientato in una scuola privata femminile di Roma, dove insegnano docenti poco inclini alla loro professione: quello di ginnastica non sembra adatto all’esercizio fisico, quello di scienze è preoccupato soprattutto di trasmettere una severa educazione alle studentesse, quella di lettere non segue con la dovuta attenzione la crescita delle allieve.
La trama narrativa prende le mosse dalla vicenda della giovane insegnante di corrispondenza commerciale (Bergman). Ella fatica a mantenere la disciplina della sua classe, che la deride in continuazione. Richiamata dalla direttrice (Chellini), torna in aula quasi piangendo e supplica invano le allieve di portarle rispetto. A causa delle sue difficoltà, l’insegnante è criticata anche dai colleghi. Sentendosi sola e incapace, sfoga i dispiaceri e il desiderio di avere una compagnia maschile in un’appassionata lettera d’amore indirizzata al signor Hartman di Vienna, il cui nome è segnalato dai libri di testo come ipotetico destinatario di molte esercitazioni di corrispondenza commerciale.
Nel curiosare tra le carte della professoressa, l’allieva Maddalena Lenci (Del Poggio) si appropria della lettera e, di nascosto dall’insegnante, la passa alla compagna privatista Eva (Dilián). Quest’ultima, non abituata alle regole della scuola e al rapporto tra compagne di classe, fraintende la situazione, imbusta, affranca e spedisce la missiva. Essa finisce tra le mani del signor Alfredo Hartman (De Sica), che esiste veramente. Il giovane, lusingato dalle parole del messaggio epistolare, parte da Vienna per raggiungere la scuola di Roma accompagnato dal cugino Stefano Armani (Villa), nella speranza di conoscere l’autrice della lettera. Con la complicità del bidello (Varni), i due giovani ottengono un colloquio con la direttrice. Per paura di mettere nei guai l’allieva che ipotizzano possa aver scritto la lettera, affermano che essa conteneva degli insulti. La direttrice intende prendere provvedimenti nei confronti della responsabile. Così Maddalena, per proteggere la propria insegnante, si assume la colpa e viene espulsa dall’istituto.
Maddalena approfitta della situazione per avviare una tenera amicizia con Armani e finge con lui di essere l’autrice della lettera; nello stesso tempo aiuta la professoressa a superare la sua timidezza e a buttarsi nella conoscenza del giovane Hartman. Iniziano così una serie di equivoci e di scambi d’identità, finché tutto si conclude con la doppia promessa di matrimonio tra le due giovani e i ricchi cugini.
Irasema Dilián; Amelia Chellini; Paola Veneroni; Guglielmo Barnabò; Armando Migliari; Arturo Bragaglia; Pina Renzi; Lina Marengo; Giuseppe Varni; Amilcare Bondani; Dora Bini; Enza Delbi; Vera Ruberti; Alda Grimaldi; Titti Speri; Pia Attansio Fioretti; Livia Minelli; Gina Moneta Cinquini; Irma Corelli; Mimì Muñoz
Il film è stato girato negli stabilimenti della Titanus alla Farnesina.
La paternità della sceneggiatura è di Aldo De Benedetti, le cui origini ebraiche hanno impedito all’epoca di rendere noto il nome.
Fonti
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G. Frasca, Zero in condotta, in M. Quaglia, D. Tomasi (a cura di), Lavagne di celluloide. La scuola nel cinema, Torino, Provincia di Torino, CE.SE.DI, 2003, pp. 45-54.
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