1) © Juri Meda
2) © Archivio storico dell’Istituto delle Povere Figlie delle Sacre Stimmate di Firenze
ANNA FIORELLI LAPINI
NELL’AGOSTO DEL 1846 DETTE INIZIO
CON INTREPIDA FEDE IN TEMPI DIFFICILI
ALLA SUA PRIMA SCUOLA PER LE FANCIULLE DEL POPOLO
E QUI FONDÒ IL 18 MAGGIO 1850
L’ISTITUTO DELLE SUORE STIMMATINE
CHE DA FIRENZE CONTINUANO NELL’ITALIA E NEL MONDO
L’ATTIVITÀ EDUCATIVA E LE OPERE DI MISERICORDIA
IN SPIRITO DI UMANA ACCOGLIENZA E CARITÀ EVANGELICA
18 MAGGIO 2000
La scopertura della lapide non avvenne il 18 maggio 2000 – come indicato nella lapide stessa, in occasione del centocinquantenario dalla fondazione dell’Istituto delle Povere Figlie delle Sacre Stimmate nel giorno di Pentecoste del 1850 –, bensì il 26 maggio 2001, al termine delle iniziative promosse dall’ordine religioso per celebrare tale ricorrenza. Nel pomeriggio di quel giorno il vescovo di Mondovì mons. Luciano Pacomio – studioso dell’opera della Lapini e autore del volume Una mamma fiorentina da conoscere e da amare: Anna Lapini, fondatrice delle Suore Stimmatine (1979) – celebrò una messa solenne presso la Chiesa di S. Salvatore al Monte alle Croci. Dopo la celebrazione liturgica, le celebrazioni si spostarono all’Istituto La Fantina, per la cerimonia di scoprimento della lapide commemorativa e la visita alla cappella originaria della fondazione. Presero parte alla cerimonia, prendendo la parola: Graziano Grazzini, già consigliere comunale nelle file della Democrazia Cristiana e di Forza Italia, in qualità di vicepresidente del Consiglio Comunale di Firenze; il saggista Carlo Lapucci; mons. Luciano Pacomio; Anna Mitrano, in qualità di presidente dell’Opera del Duomo di Firenze; la madre generale dell’ordine Anna Fiorentino (suor Alessandra) e la legale rappresentante dell’ordine Maria Palumbo (suor Immacolata). Il testo dell’epigrafe fu dettato da Maria Nardone (suor Lina), laureata in Lettere alla Cattolica di Milano, dirigente della scuola privata annessa all’Istituto La Fantina, tra le prime a interessarsi della valorizzazione della storia dell’Istituto e della sua fondatrice, che aveva già collaborato attivamente alla mostra «La Fantina fra due secoli: 1846-1996» (Firenze, 17 settembre-3 novembre 1996). In una lettera a Maria Nardone, non datata, Carlo Lapucci ricordava le parole pronunciate a braccio il giorno della cerimonia di disvelamento della lapide in via dell’Erta Canina, tra cui: «Porre una pietra è un gesto antico: è segnare per il futuro un evento che non vogliamo che sia dimenticato, è segnare l’incontro di un essere umano con un luogo in cui è avvenuto un fatto che ha prodotto eventi che vogliamo che restino come esempi, acciocché da questi si possa prendere forza, ritrovare coraggio per proseguire il cammino. […] Perciò si è voluta porre una pietra e scrivere su questa che in questa casa avvenne la fondazione della comunità delle Suore Stimmatine. Chi passerà questo cancello, chi si fermerà lungo questa via saprà che qui si è espressa e attuata una volontà di vene, che questa semplice donna, Anna Fiorelli Lapini dette in questo luogo ascolto alla voce che la chiamava a soccorrere i miseri, aiutare i propri simili alleviando le sofferenze e combattendo l’ignoranza».
Commemorato
Fonti
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Archivio storico dell’Istituto Povere Figlie delle Sacre Stimmate di Firenze, Album di memorabilia del centocinquantenario della fondazione (2000-2001)
- A. Calcagni Abrami (ed.), La Fantina fra due secoli: 1846-1996. Mostra documentario-iconografica. Catalogo, Tipografia Giuntina, Firenze 1996
- Anna Lapini. La Fantina. 1846-1996, Grafica Znoymo, Pontassieve, 1999
- C. Lapucci, Anna Lapini, la signora della Fantina, in «Toscana Oggi», 18 maggio 2001, p. 6
- R. Galli, Stimmatine, 150 anni chinate sulle periferie, in «Avvenire», 25 maggio 2001, p. 11