Fonte: P. Bonani, A. Tiddia, M. Rinaldi (a cura di), Gastone Novelli: catalogo generale, vol.1: pittura e scultura, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2011, p.277, scheda inv. n. P/1964/03.
© Archivio Gastone Novelli
Il vocabolario - una tela di due metri per due dipinta nel 1964 ed esposta nella sala personale di Gastone Novelli alla XXXII Biennale di Venezia - si presenta come una pagina di appunti e allo stesso tempo come un antico palinsesto, dove sotto ogni velatura affiorano lettere, parole, griglie, simboli e figure a mano libera, che ricordano i disegni e la calligrafia dei bambini con modalità espressive tipiche della produzione di Novelli degli anni Sessanta. L’ordine apparentemente casuale di questi segni rimanda a citazioni e riferimenti di varia provenienza che denotano un forte interesse dell’artista per gli aspetti linguistici alimentato dalla lettura degli scritti di Ferdinand De Saussure e Claude Lévi-Strauss e dalla frequentazione del Gruppo 63. L’approccio sperimentale e la fascinazione verso la scrittura come segno grafico derivano inoltre da una conoscenza approfondita delle avanguardie storiche e dall’incontro con la pittura di Cy Twombly, stabile a Roma dal 1957, e Paul Klee, di cui Novelli traduce per la prima volta in lingua italiana una selezione degli scritti teorici per il primo numero della rivista «L’Esperienza Moderna».
Fonti bibliografiche:
- W. Guadagnini - F. Gualdoni (a cura di), Gastone Novelli, catalogo della mostra (Milano, Fondazione Arnaldo Pomodoro, 9 marzo - 10 maggio 2006), Skira, Milano 2006;
- P. Bonani, A. Tiddia, M. Rinaldi (a cura di), Gastone Novelli: catalogo generale, vol.1: pittura e scultura, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2011;
- P. Bonani (a cura di), Novelli / Scritti '43-'68, Nero, Roma 2019.