La prima edizione illustrata di Cuore (1891, cinque anni dopo la prima edizione del romanzo) fu affidata dall’editore Treves al dialogo interpretativo di più autori: gli illustratori Arnaldo Ferraguti, Enrico Nardi e Giulio Aristide Sartorio hanno così contribuito alla formazione di un immaginario visivo rimasto intatto per quasi un cinquantennio e sostanzialmente capace di comunicare una contiguità ideologica e pedagogica tra testo e immagine, dunque in complicità con il messaggio deamicisiano.
Cessati i diritti d’autore, Cuore assiste all’avvicendarsi dei contributi espressivi di un notevole numero di artisti che tuttavia ne confermano i significati, ad eccezione di questa prova che rinveniamo in una preziosa strenna Olivetti del 1977, nella quale l’iconografia del romanzo è affidata al pittore e illustratore Flavio Costantini, capitano di lungo corso approdato alla storia sociale passando da un’ideologia comunista e poi anarchica.
Per Paola Pallottino, siamo dinnanzi al «corrispettivo iconografico» dell’Elogio di Franti di Umberto Eco; effettivamente le memorabili illustrazioni esprimono una feroce critica all’istituzione scolastica: in questa immagine in particolare il maestro Perboni, con atteggiamento enfatico ed esaltato, indica un cuore anatomico affisso alla parete dell’aula, ma quel che è più inquietante è che ha il volto di Henri Landru, serial killer francese conosciuto anche come Barbablù.
La visione di Costantini, che rovescia violentemente la retorica deamicisiana, rimane un unicum per lungo tempo. Si deve attendere il 2001 perché vi sia un’altra dirompente rilettura di Cuore per merito delle pirotecniche e irriverenti illustrazioni di Alberto Rebori e Federico Maggioni pubblicate da Corraini, casa editrice mantovana da sempre interessata alla ricerca artistica.
Fonti bibliografiche:
P. Pallottino, Lacrime e veleni. Flavio Costantini e l’illustrazione di Cuore, in Viaggio intorno a Cuore, Genova, Tormena, 2004.