Piero Mansani (Campus) è un ragazzo che vive nel rione Ovosodo alla periferia di Livorno. La sua famiglia è in condizioni molto disagiate: la madre muore, il fratello maggiore (Fantozzi) ha una disabilità mentale, il padre (Fornari), ex portuale che vive di espedienti, introduce in casa una giovane donna incinta (Branchini), ma, prima ancora della nascita della bambina, l’uomo finisce in carcere.
Piero trova in Giovanna Forneri (Braschi), una professoressa vedova della scuola media, un punto di riferimento; l’insegnante apprezza la sua scrittura, lo fa sentire capace nello studio e lo stimola alla lettura.
Terminata la scuola dell’obbligo, nonostante le insistenze della compagna del padre che lo vorrebbe in una scuola professionale per poi avviarlo presto nel lavoro in un’autofficina, Piero (Lunghi) riesce ad iscriversi ad un liceo classico esclusivo, frequentato da ragazzi abbienti. La professoressa delle medie si offre di acquistargli i libri e resta il suo punto di riferimento nello studio. Il primo giorno di scuola, Piero arriva con qualche minuto di ritardo e così il bidello (Conte) lo scambia per l’idraulico e lo accompagna nei bagni per aggiustare un rubinetto. In classe la professoressa Maresca (Giacchetti) fa l’appello e associa ogni alunno alle parentele ragguardevoli a cui appartiene, pensando che Piero sia figlio del vicepresidente del Rotary Club; il ragazzo afferma che il padre non ricopre più questo incarico, ma non ammette le proprie umili origini, lasciando calare il mistero sulla reale identità del padre. La sua esperienza di ragazzo di periferia gli consente di contrastare con risolutezza un episodio di bullismo da parte di studenti più grandi. Inoltre, per la sua spiccata attitudine alla scrittura, egli vende temi ai compagni, creandosi così uno spazio di rispetto all’interno della scuola.
Trascorrono gli anni, sempre nella stessa aula piena di scaffalature colme di libri. Al quinto anno di liceo arriva un nuovo compagno, Tommaso (Cocci), che entra dalla finestra a lezione già iniziata, dimostrando da subito il suo anticonformismo. Piero (Gabbriellini) diventa amico di Tommaso e lo conduce a conoscere la sua professoressa delle medie. Durante una cena, Tommaso si apparta con la donna e tenta di sedurla. Ella non riesce ad evitare di infatuarsi del ragazzo e finisce per cadere vittima di gravi disturbi mentali, che la portano al suicidio.
Nonostante i risultati dignitosi conseguiti nei quattro anni precedenti, Piero frequenta l’ultimo anno di liceo a singhiozzo, sempre più preso dall’amicizia con Tommaso e coinvolto nelle sue avventure, che includono anche l’occupazione della scuola. All’orale dell’esame di maturità il professore gli pone domande su Carducci, Manzoni, Pascoli e D’Annunzio nell’interpretazione di Giacomo De Benedetti, ma Piero non riesce a formulare alcuna risposta. Interrogato sulle sue letture, riferisce di essersi appassionato dei fumetti di Andrea Pazienza, de Le vie dei canti di Chatwin e di altri autori, quali McEwan e Pennac, oltre che della biografia di Nelson Mandela, incontrando il disappunto della commissione. Pietro viene respinto, mentre Tommaso supera l’esame con la votazione di 36/60, probabilmente grazie all’influenza della famiglia molto facoltosa, o per il desiderio dei professori di non averlo più in classe l’anno successivo.
Piero finisce a lavorare proprio nella fabbrica del padre di Tommaso e intrattiene gli altri operai con racconti tratti dai romanzi Grandi Speranze di Dickens e La ragazza di Bube di Cassola. Si innamora di Susy (Pandolfi), la ragazza del suo condominio che lo ha sempre guardato con interesse, e va a vivere con lei proprio nella casa che era stata della professoressa Forneri. Susy lo aiuta a superare la maturità come privatista e ad ottenere così un posto da impiegato nella fabbrica. I due giovani si sposano e alla loro prima figlia mettono il nome di Giovanna, in memoria dell’amata insegnante delle scuole medie.
Fonti
R. Chiti, R. Poppi, Dizionario del cinema italiano, vol. 6, parte 2, 1991, Roma, Gremese Editore, p. 94.
G.P. Brunetta, Guida alla storia del cinema italiano. 1905-2003, Torino, Einaudi, 2003, p. 361.
G. Genovesi, La scuola nei film: Un pretesto narrativo, in G. Genovesi (a cura di), Scienza dell’educazione e film. Una lettura incrociata dell’immagine di scuola nel cinema italiano (1995-2004), Azzano S. Paolo (BG), Edizioni Junior, 2006, pp. 23-24.
D.E. Viganò, Cari maestri. Da Susanne Bier a Gianni Amelio i registi si interrogano sull'importanza dell'educazione, Assisi, Cittadella editrice, 2011, pp. 138-139; 172.