Andrea Pomeraro (Buzzanca) è un insegnante di un piccolo paese della Sicilia. Grazie alla raccomandazione dello zio onorevole, riesce a ottenere il trasferimento a Roma, presso il prestigioso liceo Diocleziano. Ne è entusiasta, ma non sa che ad attenderlo c’è una situazione tutt’altro che semplice: la scuola è animata da vivaci fermenti di contestazione studentesca. Inoltre egli è il successore del professor Verdirame, molto amato dagli studenti perché sostenitore delle loro battaglie e per questo cacciato dalla scuola.
Pomeraro entra in aula e trova una classe molto ostile, frasi oltraggiose scritte sulla lavagna e atteggiamenti sfacciatamente oppositivi da parte degli studenti. Addirittura si richiede l’intervento degli artificieri perché arriva una comunicazione anonima che informa della presenza di una bomba sotto la cattedra. Il professore cerca di svolgere il proprio lavoro secondo le modalità consuete, annunciando gli argomenti del programma di storia da cui inizieranno le lezioni e cercando timidamente di sedare le intemperanze della classe. Ma ciò provoca la reazione dei ragazzi, che giudicano reazionari i suoi metodi.
Frattanto avviene lo sciopero generale degli studenti dei licei romani, che confluiscono proprio sotto il Diocleziano. Pomeraro è sconfortato, ma, su consiglio dello zio – donnaiolo impenitente presso la cui alcova egli è ospite – si convince che una compagnia femminile potrebbe risollevargli il morale. Così seduce la collega di scienze, Delia Benetti (Podestà), finendo per trascorrere con lei la notte. Il giorno dopo, torna a scuola più sicuro di sé: inizia ad affrontare i ragazzi con severità, dispensando rimproveri, sospensioni ed espellendo alcuni dall’aula. Gli studenti si ribellano ai metodi repressivi di Pomeraro e scioperano violentemente: dalla finestra di un’aula, con il preside e i colleghi, il professore assiste al lancio di oggetti, al rovesciamento di automobili, all’esposizione di cartelli offensivi. Pomeraro dovrà tornare in classe scortato da due poliziotti in borghese.
Ѐ di nuovo lo zio a consigliare al professore di stabilire un contatto più diretto con gli studenti. Pomeraro, così, cede alle lusinghe di una seducente ragazza, Silvana (Torrent), che lo trascina al mare, lo fa spogliare, ma in realtà gli tende una trappola: i suoi compagni scattano delle foto con cui ricattano il professore. La Benetti, innamorata di Pomeraro, riesce tuttavia a recuperare le fotografie con uno stratagemma.
Ma intanto, con la sua nuova linea, l’insegnante diventa la bandiera della rivolta studentesca; i ragazzi, addirittura, installano a casa sua il loro collettivo. Ѐ lui ad aprire il corteo contro la polizia e a guidare l’occupazione della scuola. Ciò gli causerà l’allontanamento in Sicilia, dove insegnerà ai carcerati al confino. Ma la Benetti si farà trasferire per raggiungerlo.
Fonti
C. Scaglioso, Il cinema nella scuola e la scuola nel cinema, Fossano, Esperienze, 1977, p. 101.
P. Mereghetti (a cura di), Il Mereghetti. Dizionario dei film, Milano, Baldini & Castoldi, 2001, vol. 2, p. 2188.
F. Bocci, Questi insegnanti. Maestri e professori nel cinema, Roma, Serarcangeli, 2002, pp. 134-135.
M. D’Amico, La commedia all’italiana. Il cinema comico in Italia dal 1945 al 1975, Milano, Il Saggiatore, 2008, pp. 214-217.