Nella Puglia di inizio anni Cinquanta, la giovane Nena (Ragonese) lascia la madre (Schirinzi) e la sorellina (Protopapa) per assumere il suo primo incarico come maestra nella scuola di un isolato paese dell’entroterra salentino. Con profonda tristezza si allontana anche da Francesco (Boll), uno studente universitario dell’alta borghesia del quale è profondamente innamorata.
Giunta a destinazione, si trova ad affrontare numerosi problemi, derivanti non tanto dal nuovo lavoro quanto dal difficile adattamento al contesto rurale in cui si trova a vivere. A scuola è accolta dai soli sette allievi della sua pluriclasse. Sebbene nella pellicola sia dato poco spazio al racconto dell’esperienza didattica, emerge l’immagine di bambini piuttosto tranquilli, ma poco avvezzi allo studio. Si tratta per Nena della prima occasione in cui mettere in pratica i suoi studi magistrali. La giovane maestra sceglie di impostare una didattica di stampo tradizionale, centrata sulla trasmissione di precisi contenuti disciplinari e sulla richiesta di un apprendimento mnemonico, a cui gli studenti aderiscono con molta fatica. All’inesperienza di Nena si affianca però la sua determinazione a raggiungere buoni risultati, tanto che un ispettore del Provveditorato agli Studi, raggiunta la classe per valutarne il rendimento, si complimenta con lei per quanto fatto.
Sul lavoro didattico esercitano però un’influenza negativa le disavventure amorose della ragazza. La decisione di Francesco di lasciarla per un’altra donna genera in lei una profonda crisi. In preda alla disperazione, Nena prima tenta il suicidio e poi si butta fra le braccia di Giovanni (Chiarello), un rozzo giovane del posto, che decide di sposare per salvaguardare la sua dignità e anche il posto di lavoro. Benché in seguito Francesco torni sui suoi passi e proponga a Nena di riprendere la loro storia d’amore, la maestra si scopre affezionata al marito, alla scuola e al piccolo paesello. Ella decide dunque di non tornare più alla vita di prima.
Fonti
D.E. Viganò, Cari maestri: da Susanne Bier a Gianni Amelio i registi si interrogano sull'importanza dell'educazione, Assisi, Cittadella, 2011, p. 147.
F. Bocci, Maestre e maestri nel cinema italiano. Caratterizzazioni, omissioni e qualche eccezione, in G. Marrone (a cura di), Maestre e maestri d’Italia in 150 anni di storia della scuola, Roma, Conoscenza, 2012, pp. 107-109.
Il Morandini 2018: dizionario dei film e delle serie televisive, di Laura, Luisa e Morando Morandini, Bologna Zanichelli, 2017, p. 1188.