© Piero Cocconi; Fonte: http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/scheda.asp?ID=3972
PRETE MILANESE
SVEGLIÒ
DAL SECOLARE SILENZIO
I SORDOMUTI
RESTITUENDOLI ALLA VITA
DEL PENSIERO DEL LAVORO
GLI AMMIRATORI
VENTICINQUE ANNI DOPO
LA SUA MORTE
1832 1889
Posta sulla casa dove ebbe i natali, la lapide a Giulio Tarra è sostenuta agli angoli da borchie piramidali; vergata a caratteri rilevati in bronzo, l'epigrafe fu dettata dall’on. Adamo Degli Occhi: «venticinque anni dopo la sua morte» Tarra, propugnatore del metodo orale nell’istruzione dei non udenti, è ricordato in quanto benemerito di aver svegliato «dal secolare silenzio i sordomuti restituendoli alla vita». Alla cerimonia inaugurale, svoltasi il 24 maggio 1914, una bambina sorda, salita su una scala, rimosse il telo che celava la lapide. A tessere l’elogio del primo rettore del Pio Istituo Sordomuti di Milano fu il prof. Francesco Robbiani. Si associò alla celebrazione dell'opera del defunto educatore anche il commissario regio Filiberto Olgiati a nome del Comune di Milano. Quindi don Giovanni Battista Pasetti, rettore del Pio Istituto, spiegò con succinte parole agli allievi convenuti il contenuto dei discorsi appena pronunciati.
Commemorato
Fonti
- Nella ricorrenza del venticinquesimo anno della morte..., «Bollettino della Società nazionale per la Storia del Risorgimento», a. III, n. 6, giugno 1914, p. 12
- Una giusta onoranza, «La Cultura moderna. Natura ed arte», a. XXIII, n. 13, 1914, p. 62
- Tarra (Giulio), «Rivista Enciclopedica Contemporanea», a. II, n. 12, dicembre 1914, p. 330.