Lapide commemorativa del cinquantenario della fondazione del Collegio Militare di Roma (1933)

Dai contorni irregolari, la lapide commemorativa del cinquantenario della fondazione del Collegio Militare di Roma è fissata attraverso quattro borchie piramidali in ferro all’ingresso carraio di Palazzo Salviati, oggi sede del Centro Alti Studi per la Difesa; in alto è iscritto il motto araldico di questo istituto militare di formazione: «Romana virtus Romae discitur» – Il valore romano si impara a Roma; dettata dal prof. Umberto Mancuso, l’epigrafe enumera le glorie del Collegio nei suoi cinquant’anni di vita – dal 1883 al 1933: «sul marmo» sono incisi i «nomi» di due augusti ex-allievi – «Vittorio Emanuele» III e «Umberto di Savoia» – ed è tradotto in «cifre» il tributo reso dall’Istituto «alla patria» – «4200 ufficiali», «75 generali», «213 caduti sul campo» e «14 decorati con medaglia d’oro». La lapide fu scoperta a coronamento della festa cinquantenaria del Collegio – tenutasi il 15 novembre 1933, «presenti la Maestà del Re Vittorio Emanuele III e S.A.R. il Principe Umberto». I Reali passarono in rassegna gli ex-allievi, il Battaglione Allievi e il corpo insegnante, allineati nella Piazza d’Armi. Quindi pronunciò il discorso di occasione il generale Francesco Grazioli, che, appena tredicenne, aveva intrapreso il corso 1883, il primo dell’Istituto; l’oratore, dopo aver illustrato le benemerenze del Collegio, esortò i giovani allievi presenti alla celebrazione cinquantenaria a rispondere alla «voce possente e incitatrice del Duce, che chiamava coll’ispirato suo genio tutti gli Italiani, pel nuovo anno fascista, a tendere ogni loro energia per conquistare davvero all’Italia quel “primato”, che già all’alba del Risorgimento vibrò nelle fervide pagine di Vincenzo Gioberti, ma che deve realmente diventare oggi, come il Duce vuole, il segno imperituro di nostra gente “da le molte vite”» (Collegio Militare di Roma. Annuario 1933-1934, 1933, p. 109). All’orazione di Grazioli seguì il rito di rimozione della tela che celava la targa; in quella occasione fu anche inaugurata la lapide, pur essa in travertino, a Mauro Camillo Morelli, docente del Collegio caduto nella Grande Guerra (si veda la relativa scheda). A tutti i convenuti alla solennità celebrativa fu distribuito, oltre a una medaglia-ricordo, un volume commemorativo dei cinquant’anni della nascita dell’Istituto, intitolato Collegio Militare di Roma. MDCCCLXXXIII – MCMXXXIII.