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Una società che cambia. Memorie di una maestra

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/129
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
26/10/2021
Nome e cognome dell'intervistatore:
Eleonora Rinaldi
Nome e cognome dell'intervistato:
Chiara Bartoli
Anno di presa di servizio dell'intervistato:
1976
Categoria dell'intervistato:
Insegnante
Livello scolastico:
Scuola dell'infanzia
Categoria professionale dell'intervistato:
Insegnante di scuola dell'infanzia
Data di registrazione dell'intervista:
7 novembre 2020
Regione:
Toscana

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1970s 1980s 1990s 2000s

buongiorno sono arenati su pista lee masters coordinamento pedagogico e servizi per l'infanzia 06 e oggi abbiamo intervistati ma lettera chi ha lavorato nei servizi dell'infanzia alla scuola dell'infanzia linke anni negli anni tra metà degli anni settanta passaggi elementari quindi siamo intervista una verità tentazione dove come si sa ma dove siamo quindi il nome e cognome che sono chiare bartoli sono ho insegnato nella scuola dell'infanzia 1976 al 2000 per prima a firenze poi a sesto e poi per molti anni ed utilità dove ancora vivo sono in pensione da due anni e ci può raccontare qualcosa della sua attività lavorativa di quegli anni è molto semplice laghetto qual è il suo ruolo rosso fiammante di sezione su questo comune conoscere questo sostegno è appunto lavorato in diverse scuole e niente successo ha detto ma so già detto quando cioè 76 si erano gli anni in cui la scuola delle testa calda della stand up a scuola ma della iniziava un po il percorso perché fino a quando crescere l'anno scorso un animale quindi io ho seguito un po la nascita di tante le esperienze scordatevi c'è una qualche esperienza che ci vuole raccontare magari si porta 4 ter particolare ma la mia cosa non sapere quindi c'è magari vogliamo anche sapere oggi sappiamo come più o meno a scuola materna è uguale anche negli anni 70 80 ci sono delle differenze che lei stesse ma forse sì qualche differenza c'è gli anni in cui si sperimenta un po il passaggio della sezione che usa la sezione aperta i carri avvocatori iniziamo a bollore poi forse più consultato la cosa e niente poi penso che la routine ha inviato una rara piccole siano rimasti più o meno e che la zia materna la pista da studenti seduti nella primaria e quindi gli spazi si chiama sotto impianto che anch'io perché gli ultimi 30 anni sono stato alla scuola fare per cui i contatti che poteva avere ma c'è proprio in particolare non saprei non mi sembra di capire che le cose sono seguite neanche gli spazi e straniera ecco lei comunque assistita mente utilizzarli molto poi dipende molto dal dover assicurare la sposa io adesso lavoriamo costine quindi sotto un palazzo senza in cui uscirà anche molto appelli potevamo anche in collina sultano di uso di internet è possibile anche i mezzi comunque ci ha detto di aver portargli un po fuori mentre merito al sì ma un po di più anche con i campi discesa però c'era forse di più la un'apertura al listino all'inizio restano fiore interna e anche materiale sonia rubini con estesi la cucina c'erano tutti diamo i soldi e poi morbido sono cose che sono un pochino aumentando le primissime esperienze non c'è c'è dopo il primo anno che ha insegnato consideriamo 19 anni completamente di una di scuola dell'infanzia perché avevo nella lista delle scuole elementari poi una bisca vaso pestato che si entrava facilmente più facilmente possa avere in fase rimando a signa con grazie a tutte le giovani menti di cui invito a scandicci nelle scuole comunali quindi aveva una visione scuola dell'infanzia quindi tante cose devo parlarti di quell'anno abbiamo fatto per in cina perché non c'era assolutamente niente della sua comune aveva passato da scuola dello stato senza versarci neanche un foglio per cui è l'unica cosa potevamo fare a gioire poi sì sì sì anche proprio con i materiali poveri che dico e sarà stile tutto certo certo e parte si potesse attuali che meno le dobbiamo tutti magari ora c'e un uso non so se già all'epoca c'era già tutto del legno tipo valido soltanto ad insulti materiale deciso sì c'è molto di più anche se vai nei negozi 18 per l'infanzia sempre stata un po recuperato il materiale naturale no state tranquilli era sotto di plastica ora puoi fare un regalo un bambino sono molti giochi per cui si nella scuola si è cercato sempre se quando li acquistavano di privilegiare siete cose ristretto ad altri piccoli e invece per quanto riguarda non lo digerisco come era successo mi conoscevano allora ce n'erano vino ce n'era lui si facevano erano lasciare un pochino più secondo me al tacco che insegnano la programmazione del classico assolutamente però poi mi ricordo che si cominciò un po con cui ho lavorato forse i genitori anche vedete singolarmente franco riproduttivo c'è tanto meno questo come c'era un po meno con discorso dell'inserimento dei bambini inserimento graduale nel lido ovviamente non sono de france quindi coinvolgimento delle famiglie cioè anche poi dipendevano corde situazione per quanto io mi ricordo di anni con cinque anni sesto che leonardo all la scuola stanno per tantissimo le facevamo le riunioni con i genitori dopocena perché era l'unico momento potevano partecipare c'erano una volontà di partecipazione quindi eravate interessate diffuso convincimento le famiglie molto importante dice nell'ambiente didore a penso che le primarie si è preso ancora il gruppo di lavoro sempre la regione sta bene ci sono state delle colleghe e [Musica] dirigenti nel mettere sono trovati bene poi c'erano le differenze tra chi appunto era più o meno della stessa ed alle persone un po più grandi rimanevano più supposizioni reggello l'inglese per oggi a dove sono trovate ben show non ho cambiato tutto isolato mare e il coordinatore pedagogico già prima non c'erano le risate ora ci sono poi il primo è sufficiente dire la come doveva 00 10 6 io no non erano quindi che la presentazione dell'attività di corsi di aggiornamento per le varie attività qui c'è stato fatto tanto col teatro con l'associazione contro fatto anni la formazione poi la formazione sul da letto tante cose la lettura c'è anche adesso la vettura è solo la sua formazione magistrali e ho frequentato l'università o da tutti [Musica] scusate la tesina quindi però diciamo che siamo fatta finora prese e anche solo le sue colleghe erano più o meno gli stessi percorsi nemmeno all'infanzia direi neo laureati si potevano a qualcuno ma non voglio fare in passato con la vice assistente avevano fatto poi la scuola scuola privata non esiste anche avere fatto sì che ora appunto che a noi a lavorare all'infanzia delle rimanenti mari sono sistemati cinque anni ad esempio che lo sono dalla legge posso fare la coordinatrice alla mafia ma non ha la stessa e le sorelle quindi questo successo anche lo studio si pretende adesso una qualità fondamentale cioè milano pensarmi all'infanzia alla documentazione si usava fare anche allora se cominciamo così siamo sale perché tanta al punto di noi seguivano consumi all'università e quindi stati un po a questo discorso mentale storicizzare un po era lasciato piuttosto al personale non ce n'e mila vista ci veniva richiesta una iniziale queste cose si facevano molto programmazione di tutti i tipi almeno di tutto sistema ma tutte le opere e quindi appunto dell'alimentazione in generale ci sono le cose oppure ore adesso ci sta veramente la computer cui si fa vivevano però le foto si prezzo certo si alleni non è affatto così si fa qualche modo si sente così come quello usato come cazzo difficoltà poi si cominciano anche a donini la quadra per i lavori dell'anno bambini facendoli una specie di libro una serie di cose si fa se tutti i lavori della povertà ori ecco per esempio sempre con le famiglie c'era una volta un incontro al dice sono a scuola oppure c'erano anche elementi per esempio al di fuori con le parti fine anno di natale hanno spesso quando recita cosa ultimamente negli ultimi anni poi hanno proseguito fino adesso anche in teatro cioè veniva fatto che i bambini con un lavoro su questo e poi la festa al coinvolgimento del familiare nella semplice pica napoli sono esperienze tutoria tramontare mai i volti di qualcosa un ricordo generale mi ricordo delle belle feste che sono state anche nel giardino della scuola in cui genitori ci aiutavano investendo magari dice oggi nei vari angoli bambini coli che a seguire un percorso all i vecchi giochi proposti queste cose ma c'è anche una disfatta che ci faceva il mio articolo di appunto senza che a controlli fungo che cresce sì molto bene loro sono entrati da vinicio milazzo che mi do un euro e la fratta fine quindi hanno fatto sì che si chiama terra in due special media nell'esperienza ottima la vertenza tel ma di quel calendario anzi di milano una scuola d'infanzia non aveva la stessa questo primaria ma come ora fondo continuano a chiudere il 30 di però c'era anche la prima fase [Musica] ma così la frivolezza cioè di rondi santi poi è andato avanti con gli anni aumentano valigie ispettori allora io ho trovato la differenza fra quando lo abbiamo assunto al sesto che non sezioni numerose e frequentatissime proprio perché probabilmente prestiti amore ho fatto i genitori di tantissime quando sono arrivate primi anni link meta le succedeva sempre numerose però c'era una prevalenza un pochino più così qualcuno è aumentato molto dopo qualche anno dopo erano rimaste sezioni sempre numerosi e comunque molto frammentate anche vice è stato un cambiamento probabilmente proprio nel tessuto sociale perché nell 83 84 magari ancora c'erano tanti ma creano tante donne disponibile come non denunciano essere meno disponibile per tenere cantine a casa e quindi la preferenza è diventata c'è qualcuno non si scriva a tre anni scriveva una parte c'era poi questa cosa è finita subito c'erano già le sezioni per gli errori ci sono e come scrivere bambino mano per la sezione certamente ora ora signora sono diversi anni ma insomma io non c'ho mai allora si potevano iscrivere i bambini nati a gennaio 11 erano quindi e se c'era questo poteva proprio così tra primaria e materna cosa prima 57 milioni di paia io sono stata benissimo alle scuole delle finanze mi sono divertita cresciuta professionalmente ma certo punto era un pò da lontano e comunque quando voglia di cambiare e quindi io sono stata ben in mente molto bene la scuola animale mi è piaciuto tantissimo materiale piaciuto tanto sono esperienze diverse sono esperienze su 32 formative molto e lo rifarei non è che tornano di niente con i figli e penso che forse un percorso più breve la scuola dell'infanzia se per ospitarli per tutti forse si legano può in alcun modo delle mani io vi ringrazio per le sue disponibile a fare vedi intervista

Scarica trascrizione

L’intervista, dalla durata di 21.12 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=epp81Ib2BTw), affronta il percorso professionale di Chiara Bartoli, dal 1976 al 2000 maestra nelle scuole per l’infanzia e successivamente, dal 2000 fino al 2018 – anno in cui ha raggiunto l’età pensionabile – maestra di italiano nella scuola primaria. Chiara Bartoli, nata presumibilmente tra il 1956 e il 1957 (nell’intervista non viene specificato, ma si afferma purtuttavia che ha cominciato a lavorare nel 1976 a 19 anni), vive a Impruneta, in provincia di Firenze. L’intervista si sofferma in particolare sulla sua esperienza nella scuola materna (come allora era chiamata la scuola d’infanzia), ritenuta particolarmente significativa perché svoltasi nei primi anni di funzionamento della scuola materna statale. È con il 1968, infatti, che la scuola materna diventa un segmento educativo statale; precedentemente, la gestione delle scuole materne era demandata ai privati – enti religiosi in primo luogo – e alle amministrazioni comunali.

L’intervistata, che ha frequentato l’Istituto Magistrale e il corso universitario di Pedagogia (sostenendo tutti gli esami in programma, ma abbandonando al momento di scrivere la tesi), ha cominciato a lavorare a 19 anni nella scuola di Signa. Afferma che il suo ingresso nella scuola materna è stato casuale e dovuto alle maggiori opportunità d’impiego: il suo obiettivo, infatti, era quello di insegnare alle elementari. Riconosce di aver affrontato il primo anno di insegnamento digiuna di tutte quelle competenze e capacità che ritiene necessari per lavorare con i bambini, ma afferma di averle maturate in un tempo ragionevolmente breve grazie all’esperienza e, soprattutto, alla collaborazione con un team di colleghe giovani ma qualificate (Bonetta 1990). A esser ricordata è soprattutto, a questo proposito, una collega che aveva lavorato diversi anni a Scandicci, in una scuola comunale considerata didatticamente avanzata. Del suo percorso a Signa ricorda la penuria del materiale da gioco, che conduceva le maestre a progettare molte attività come girotondi e canti corali (Catarsi 1994). Altro elemento successivamente modificatosi con gli anni, il calendario scolastico, difforme rispetto a quello della scuola elementare: l’inizio dell’anno scolastico, infatti, era posto al primo settembre. Per quanto riguarda il rapporto tra maestre e genitori, l’intervistata afferma che nei primi anni della sua carriera era molto più episodico e affidato alla buona volontà del singolo lavoratore: riposava infatti sulla decisione delle maestre di stabilire un calendario di incontri propedeutici con i genitori dei bambini neoiscritti. Anche l’inserimento dei bambini di tre anni non era un’attività obbligatoriamente prevista (Catarsi 1994). Poco formalizzata risultava inoltre la documentazione delle attività: alle maestre era richiesto di redigere soltanto il documento iniziale e la relazione finale. La tendenza a lasciar traccia delle attività dei bambini, soprattutto attraverso il mezzo fotografico, era presente, ma demandata alla volontà dei singoli insegnanti. A mutare sembra esser stato anche l’atteggiamento verso l’acquisto dei giochi, orientatosi negli ultimi decenni all’utilizzo prevalente di materiali naturali, legno in primis.

Successivamente, ha prestato servizio presso le scuole di Sesto Fiorentino e dell’Impruneta. A Sesto, ricordata come una realtà operaia caratterizzata da alti tassi di occupazione femminile, la scuola materna accoglieva i bambini per dieci ore al giorno proprio per venire incontro alle esigenze lavorative dei genitori. Sempre questi motivi sottostavano alla decisione di organizzare le assemblee per i genitori in orario serale. L’alta partecipazione a questi incontri mostrava, del resto, la volontà della comunità di partecipare attivamente alla gestione della scuola, che Chiara Bartoli ricorda come densamente frequentata. Proprio il rapporto con la comunità sembra caratterizzare, nel resoconto dell’intervistata, uno dei tratti caratterizzanti la sua esperienza a Sesto: un’apertura testimoniata anche dalle numerose attività all’aperto condotte dalle maestre, invero indotte a incorrere in questo atteggiamento anche dalla mancanza di un giardino interno. L’intervistata ricorda soprattutto le numerose attività di familiarizzazione con i mezzi di trasporto realizzate in quegli anni e che, a suo parere, si sono rivelate estremamente utili e formative. Dal 1983-1984 ha ottenuto il trasferimento alla scuola materna dell’Impruneta, dove la disponibilità di grandi spazi naturali prossimi alla scuola non stimolava, a suo parere, un rapporto con la comunità così stretto come quello realizzatosi a Sesto. L’intervistata ricorda, a questo proposito, lo stupore con cui si accorse della saltuarietà della frequenza dei bambini dell’Impruneta, e, soprattutto, della tendenza delle famiglie di iscrivere i figli a quattro anni: un comportamento che Chiara Bartoli collega al diverso humus sociale del nuovo ambiente, caratterizzato da tassi di occupazione femminili sensibilmente inferiori rispetto a quelli registrati a Sesto. I mutamenti sociali che, tuttavia, anche questo territorio attraversò negli anni successivi provocarono un aumento dei tassi di frequenza anche tra i bambini di tre anni: «anche qui», ricorda al m. 18.46, «c'è stato un cambiamento proprio nel tessuto sociale, proprio perché nell'83, nell'.83-84, quando sono arrivata io, c'erano ancora tante mamme che non lavoravano, tante nonne che erano disponibili, poi le donne hanno cominciato a lavorare e a essere meno disponibili»

L’esperienza alla scuola materna dell’Impruneta terminò nel 2000, quando l’intervistata ottenne il passaggio di ruolo alle scuole elementari. Anche questa esperienza è giudicata positivamente dall’intervistata, che, pur avendo apprezzato molto il suo lavoro come insegnante nelle scuole materne, sentiva tuttavia l’esigenza di cambiare.

Fonti

Fonti bibliografiche:

G. Bandini S. Oliviero, Public History of Education: riflessioni, testimonianze, esperienze, Firenze, Firenze University Press, 2019.

G. Bonetta, La scuola dell'infanzia, in G. Cives (a cura di), La scuola italiana dall'Unità ai nostri giorni, Firenze, La Nuova Italia, 1990, pp. 1-54.

E. Catarsi, L'asilo e la scuola materna. Storia della scuola "Materna" e dei suoi programmi dall'Ottocento ai giorni nostri, Firenze, La Nuova Italia, 1994.

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

 

Fonti normative

Legge 18 marzo 1968, n. 444, Ordinamento della scuola materna statale (GU Serie Generale n. 103 del 22-04-1968), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1968/04/22/068U0444/sg#:~:text=….

Decreto Ministeriale 3 giugno 1991, Orientamenti dell’attività educativa nelle scuole materne statali (GU Serie Generale n. 139 del 15-06-1991), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1991/06/15/091A2596/sg

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