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"Nemmeno la cattedra". Memorie d'infanzia

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/1361
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
21/06/2022
Nome e cognome dell'intervistatore:
Margherita Magursi
Nome e cognome dell'intervistato:
Silvia Menicalli
Anno di nascita dell'intervistato:
1968
Categoria dell'intervistato:
Studente
Livello scolastico:
Scuola primaria
Scuola secondaria di primo grado
Data di registrazione dell'intervista:
22 novembre 2021
Regione:
Toscana

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1970s
Identificatori di nome:
Marcello Trentanove

[Musica] [Musica] toglie tutti per me inutili all'intervista memorie d'infanzia oggi siamo qui consigliabili carli con cui ripercorreremo tutto il suo percorso legato alla scuola primaria in generale al centro il corso scolastico e ci soffermeremo su alcuni ricordi importanti della sua infanzia allora se diventando sia di presentarsi di presentarti racconta civili chi sei dove viene la cesa siamo sereni falli ho 53 anni sono marco al 14 febbraio 1968 vivo a bagno a ripoli sono nata a firenze ma ho sempre vissuto a bagno a ripoli e colpite dico sempre lì allora pensando la sua infanzia il periodo prima della scuola ti chiederei di parlarci di un tuo primo ricordo in generale lasciando la parola infanzia ricordo 20 cani in mente anche un volto di un po venire in mente il libro delle fiabe sonore io fin da piccolo mi spara passione per le fiabe sonore quando era piccola veniva svendeva nelle cartolerie questi libri che erano dei libri anche i grandi sono formato molto grande chi era illustrato benissimo con immagini molto reali delle fiabe i più comuni e poi conteneva un disco a 45 giri che praticamente il narratore raccontava una storia che poi si trovava scritta anche nel libro e questi libri regalati dai miei genitori uno al mese e li aspettavo sempre con tanta ansia acquisto di questo libro perché faceva proprio ascoltarle e poi quando sono diventata più grande sapevo leggere seguito la lettura di questi di queste storie quindi non solo il libro ma anche il giradischi devo dire era un oggetto che mi ricorda molto la mia infanzia quindi se dovessi rappresentare questo ricordo di un oggetto quale sarebbe perso il libro delle fiabe sonore va bene invece andiamo adesso sul tema della scuola ti chiederei sempre di fare il solito esercizio quindi finito scuola con il primo ricordo che ti viene in mente proprio ricetto della scuola elementare sicuramente in mente la mia classe che è una classe molto grande e su una parete liberata finestre era stata fatta mettere una grandissima lavagna erano una lavagna molto molto grande e su quella lavagna mia miei maestri avevo più del maestro facevano tutta la loro attività didattica quindi questa scuola questa classe me la ricordo benissimo con questa grande lavagna benissimo come prima associare questo ricordo o queste prime emozioni legate alla scuola primaria ad un oggetto con le saremo questo oggetto la lavagna con la famosa gli assetti sicuramente ti chiede prima cosa per identificare in più o meno la sua scuola di parlarci dove era situata in che contesto era una sconosciuta una scuola campagna allora io appunto sono nata e vissuta bagno a ripoli e il distretto scolastico dove io vivevo il racconto quello di partner ripoli che alla coppa non aveva tantissime scuole ce n'era una per ogni frazione è però siccome io ero stata assegnata invece a una nuovissima scuola era stata costruita appena costruita nella frazione di rimaggio era un edificio governo ha un unico piano con intorno un grandissimo giardino me lo ricordo molto bene è però noi facevamo il mio anno iniziò a questo ciclo scolastico in una conformazione un po particolare perché non era solo alla mia classe ma noi lavoravamo insieme ad un'altra classe e quindi a queste due classi erano state assegnate due audi una di fronte all'altra e poi tutta una porzione di giardino che era solo alla nostra disposizione quindi ecco era in costruzione molto nuova noi l'abbiamo inaugurata quindi e poi questo grande giardino ritorno che era una parte molto importante della della didattica che facevano essere in questa scuola venivano bambini a diverse parti della zona e una scuola campana era una scuola di campagna sicuramente anche se di nuova costruzione però all'acqua bagno a ripoli io ho fatto la prima elementare nel 1974 quindi il bagno a ripoli era ancora un paese molto dura le aveva ritorno tantissimi campi e io stesso nei vicini di casa erano fatto dire insomma che se noi avevamo una causa civile insomma nel sesso non avevano terreni però insomma i miei vicini di casa erano un po erano montati mili è sicuramente un complesso contesto della scuola di campagna ancora ecco le pregevoli non si era e all uso ancora come il paese come il comune quindi questo faceva sul peso compagno di classe fossero magari anche in parte figli di contadini o comunque provenienti dalla realtà familiari diverse della sua serie sicuramente c'era che a bagno a ripoli c'erano tantissime ville quindi avevo molti amici e abitavano in grandi linee le colline di marino enrico ii saranno queste famiglie facoltose portavano i loro figli nella mia stessa scuola e poi però c'erano anche moltissimi compagni che erano figli di famiglie di contadini e poi c'erano di come me arriva barboni aveva questa azienda una grande azienda e quindi insomma noi però non si sentiva la differenza tra il bambino che abitava in villa è quello il figlio del contadino io mi ricordo che non c'era questa differenza il tutto oggi quando ci troviamo perché capita di trovarci non emerge mai questa differenza franti noi quindi iscriversi in una verso monte tiro genio nello stesso tempo un genio c'è una parte molto eterogenea per provenienza ma eravamo troppo piccoli non ci interessava la nostra provenienza e quanti ne vanti in classe di precisione quello di bordo però non più di 20 ed i 25 non erano mai erano queste due classi e ciascuna di queste classe arriva mentre 5 la sua classe nello specifico avevamo essere una maestra parteciparvi insegnante si svolge perché io ho partecipato a l'unico esperimento che è stato fatto a bagno a ripoli di scuole a tempo pieno era il primo anno lì veniva fatto ma di tanti frattempo pieno cioè noi andavamo a scuola dalle 8 la mattina alle quattro e mezzo del pomeriggio dal lunedì al venerdì e il sabato facevamo solo mezza giornata fino a mezzogiorno e mezzo e in quella didattica si svolgerà in un modo molto strano molto strano perché noi non avevamo un maestro italiano fate male avevamo sette maestri e questi sette metri si alternavano tra la nostra fa russe e la classe che lavoravano noi quindi avevamo tantissimi maestri e non utilizzavamo che arrivano dei quaderni ma non che compravano di fatto i nostri genitori versavano una cosa ai maestri ai nostri maestri loro acquistavano tutto il materiale certo ognuno di noi aveva il suo quaderno in italiano insomma terme di matematica però non se lo portavano mai a casa e non avevamo un libro di testo c'era il maestro che facevano sua lezione su questa grande la manna per questo questa la barca era così importante perché di fatto è il mio libro di testo appunto riceveremo su molti maestri ovviamente ognuno ha un approccio diverso ma in generale come erano ai ricordi positivi due maestri o materie molto severi punitivi nei maestri non me li ricordo tutti tutti con qualcuno aveva allacciato un rapporto migliore soprattutto con il maestro maschio viale un maestro insieme va già un pallone con noi non chiamavano per esempio i maestri con il titolo di maestro si chiamavano per nome di battesimo li davano il tool che era una cosa molto rara perché i miei con i miei amici che aveva andavano ad altre scuole ad esempio che eravamo i loro maestri con maestro giampaolo per esempio non invece si chiamava don paolo basta quindi avevano un rapporto molto diretto alcuni erano molto molto rigidi molto punitivi non positivi ne ho tratto molto rigidi nell'insegnamento e quindi sì che mi fanno un po poi per il resto no insomma erano anche troppo quello che mi dispiace è che non ho avuto un percorso scolastico ordinario ecco cioè sì c'era un programma da seguire però non è che con il maestro giampaolo era poi di fatto il maestro faceva sempre matematica una volta facevano raccomandare una nota la storia fra loro stavano molto le competenze e quindi anche il modo di spiegarlo di spiegare le elezioni però avevano cercarono ad avere un modo molto diretto non c'era la possibilità di seguire sul libro così quindi ho un ricordo molto frastagliato da un punto di vista della vita il ricordi ripensando la sua scuola primaria la ricordo in modo confusionario presente anche le canzoni qualificazione si è infatti o poi di fatto imparato a studiare realmente alle scuole medie con grande difficoltà però io lo studio per proprio loro iniziato alle medie pdl tornerà non erano maestri punitivi maiori volto di una condizione fisica poteva alzare la voce ma sempre in un ambito educativo ma in una condizione severa ecco quella nonno faceva proprio parte del del concetto di didattica che aveva questo gruppo di insegnanti è un gruppo di insegnanti che si era prestato per fare una sperimentazione quindi pensi che questo fatto che non fossero positivi fosse legato il fatto che le sue classi stanno seguendo un processo un progetto particolare per esempio ricordini magari altri amici che presentavano altre scuole invece dei maestri positivi positivi anche in maniera fisica quindi in maniera fisica no però mi ricordo presento il mio vicino di casa che lui andava invece una scuola diversa dove facevano un programma ordinario come normale ordinario non strumentale e lui mi ricordo che se come faceva molta confusione il sabato e la domenica aveva sempre dei compiti in più da fare ecco io non avevo nemmeno il monte che a casa cioè quello che si faceva si facevano in classe dalla mattina al pomeriggio si facevano anche tante attività manuali però non c'erano in musica casa quindi anche questo per ritornare nella sua domanda anche questa forma di punizione ecco con più compiti o non c'era no grazie invece pressando valori per dare la struttura più fisica della sua scuola sono settimana po di parlarci marassi ad esempio come erano disposti banchi ci penso la mia classe di scuola primaria ricordo i banchi al ferro di cavallo perché tutti ci si guardasse in faccia magari nella sala essere diverso nella classe adesso perché la sperimentazione di questa didattica prevedeva che ci fossero i ragazzi fossero divisi in gruppi quindi lavorando il gruppo anche la disposizione dei tavoli era tra l'altro mi ricordo era di 4 gruppi sally quindi ecco perché essere numero erano al 24 perché erano quattro tavoli da sedici erano in sei e ogni gruppo di cavoli ognuno aveva il suo banco però noi tutte le attività che facevamo insieme e mi ricordo benissimo che al centro del tavolo c'era un barattolo di pennarelli fini con la conta fine un barattolo di pennarelli con la punta più grossa un barattolo di matite e poi c'era il cestino del c'erano conta lapse le gomme e lapis cioè nessuno di noi aveva un astuccio per capire quindi all in sul tavolo tutto rovali il materiale per lavorare e si lavora tutti insieme nessuno di noi aveva sviluppato il periodo della della scuola primaria la capacità di un lavoro individuale io quel poco che ho imparato a fare da solo hanno imparato perché i miei genitori poi se vedevano che avevo delle lacune facevano fare a casa un approfondimento però è per esempio non c'era una cattedra al centro c'è il maestro stava seduto su una sedia davanti a noi noi eravamo in questi quattro fasi davanti a lui e gli f 1 aveva questa grande lavagna quindi non c'è nemmeno da fatte tra disposizione molto particolare era molto luminosa però questa questa scoperta classe tutte e due le nostre classi erano molto luminose e quindi che la rivolta compiacente parlavi dei barattoli al centro del tavolo con i pennarelli e infatti la mia passione domanda era proprio raccontarci quali materiali ricavati in classe quindi mi sembra di capire tutti i materiali di materiali condivisi nessuno aveva un portava da casa cose proprie e quindi noi arrivavamo la mattina solo con la giacca non avevano nemmeno uno zainetto a una merenda perché cd lavata direttamente dalla mensa scolastica e ognuno di noi rimanevamo niente malgrado un quaderno da portata a casa miliardi vano tutto il materiale ci veniva comprato dai maestri attraverso la direzione didattica e tutto il materiale era alto momento detto prima ed era condiviso in più dei materiali dei presenti ricordo tantissimo della scuola primaria erano i materiali che ci venivano forniti per fare le attività di pomeriggio perché noi stavamo tutti pomeriggio ancora lì a scuola quindi la mattina si facevano didattica il pomeriggio c'erano le attività quindi un giorno c'era il cuscito quindi si insegnavano a cucire burattini giorno si persona la cartapesta un giorno si faceva la pittura e si facevano tanti lavori e poi ovviamente convogliavano in un in un lavoro comunitario abbiamo fatto i burattini questo ricordo benissimo abbiamo fatto la cartapesta avevamo uscito allestiti dei burattini e poi a natalie sembra fine anche questo non rivolto però abbiamo fatto la rappresentazione per i nostri genitori dove ogni bambino faceva una piccola parte nel casino depurativi quindi materiale non è solo materiale prettamente scolastico ma era anche materiale si va per le attività del touring dovrò chiedere se per caso a ricordo se in classe 2 oppure a fregarsi ci fosse qualche bambino con delle difficoltà cognitive o con dei disturbi dell'apprendimento con delle vere e proprie disabilità fisiche o fisiche allora secondo me al periodo in cui ho fatto la scuola elementare non c'era questa sensibilità ai disturbi dell'apprendimento tipo ora si sente parlare tanto di dislessia disturbo dell'apprendimento del comportamento io questi questi termini non li ho mai sentiti c'erano erano una classe dove c'era chi era più bravo perché magari aveva anche maggiori capacità o comunque magari avere una famiglia che un po lo supportava per esempio io avevo la sua con la sorella molto più grande di melegnano ha capito che faceva fare sempre degli esercizi più la sera ma che tornano a casa e quindi magari abbia fatto si può sviluppare delle predisposizioni anche magari ecco invece a prescrivere piuttosto che fare né matematica e poi c'era qualche bambino me magari era questo gli altri ma come ci sono ora e poi c'era una ragazza bambina lei era forse l'unica disabilità che abbiamo voluto in classe e lei aveva una disabilità non tanto manuale o motoria era nata con un grosso a un giovane in faccia per cui arresto volto un po sfigurato e quindi la ricordo magari di beni fatto spontanee di fare una c'era un pochino più tira però che ho detto prima noi eravamo ragazzi molto disomogeneo in quanto cose ne ha di fatto le poi era ben inserita non avevano questo limite alla differenza per noi questi sono tutti insieme in un giorno il tasso di episodio in cui la release esclusa da un paio di settimane anzi questo gli insegnanti sono stati molto bravi sono stati un po meno gravi della didattica nelle rapporti personali sono stati molto bravi perché ci hanno sempre educato all'accettazione e comunque anche chi era meno bravo a essere aiutato da chi era un po più bravo ecco quindi di fatto ci si pensava molto su questo aspetto ci racconti un po già prima noi a gennaio però se ci parli un po diritto di come risulterà con orario scolastico quindi il monte ore passate a scuola come si alternavano attività che sorgeva se durante la giornata noi arrivavamo alle otto e mezza e arrivavano tutti quasi tutti con il pulmino perché noi vedevamo tutti da pannelli questa scuola e altri maggio collina più più lontana rispetto a un paese quindi avevamo questo pulmino già nove tipi raccoglieva conte ci portava a scuola i bambini che abitavano nelle ville sopra la collina invece li accompagnano i genitori avevano le mamme che guidavano la macchina c'erano delle novità perché le nostre mamme insomma per l'eco ma non erano auto pulite la mia stessa mano che sono patente poi avanti più tardi e quindi loro venivano accompagnati o qualcuno veniva a piedi i capitani 15 si trovava le otto e mezza non veniva fatto un appello perché tutte le mattine si faceva la pelle c'era un grande cartellone con tutti i nomi quando uno arriva metteva la croce al suo nome e quindi poi a fine giornata si sapeva chi era venuto a chi non era venuto per tele ha delle pecche una mente erano degli assenti tipo un badge con un ora vanno sempre a lavorare ci sono la tesserina non arrivava subito dalla veloce del nostro nome e poi ci mettevamo in classe nella mattinata veniva sempre fatto attività didattica medio italiano matematica storia geografia e poi invece c'era la ricreazione della mattina l'intervallo delle metà mattina era fortissimo poi noi restavamo tutti a pranzo lì nessuno aveva i suoi piatti le sue cose noi avevamo detto mangiare una carta in plastica monouso e la merda avevamo una cucina all'interno della scuola e quindi avevamo la prova di tutti i giorni mangiare e noi lo andava a prendere col carrello lo distribuiamo noi a tutti i compagni eravamo divisi in turni e diceva il turno apparecchiava di turno che sparecchia walter distribuiva andrò a prendere il cibo e distribuiva dopo pranzo c'era queste le creazioni a volte erano anche sotto il pomeriggio è detta oggi non credibile tra volte soprattutto il primavera e alla fine dell'anno scolastico magari innesti ci facevano spalanca scola tutto il giorno il sole tutto il giorno e poi dopo il pomeriggio invece c'era queste attività lepini appunto detto prima analisti si faceva il quesito si facevano in cartapesta si faceva il giornalismo insomma si facevano mai attività ecco quindi che si usciva alle quattro mete da lunedì a venerdì il sabato invece si faceva attività didattica delle propria e solitamente si facevo storia geografia perché veniva cielo deriva sempre presentata con una sorta di racconto ecco e poi c'erano sempre delle attività legate all'apprendimento di quello ne impedivano fatto il sabato avevamo meno insegnanti avevano due insegnanti per classe non c'erano sette insegnanti ce n'erano 4 2 grazie quindi diciamo uscendo alle quattro e mezzo del pomeriggio oltre alla scuola non mi rimaneva tanto tempo da utilizzare per altre attività cosa ricordi che facevate dopo la scuola in un compagno allora il mio paese non c'è molte attività e maschia da mangiare a calcio le femmine chi voleva poteva andare a sorgane dove c'era una palestra di ginnastica artistica io non ho mai fatta perché mia mamma non aveva parenti non mi avrebbe potuto accompagnare e quindi devo dire io quando sono a casa tornano sempre a casa verso le 5 che poi c'era il solito paul meno rendere ci riporta a casa ben quando arrivano quando arrivava a casa erano già alle 5 inverno e non si facevano molte cose poteva succedere ma era molto raro che qualche amico che abitava vicino magari venisse da me oppure io mi fermassi loro però era molto raro quando sosteneva la scuola sono almeno noi tutti si tornava a casa appunto lì magari c'era c'erano c'era la mia sorella che riesce a fare qualche operazione in più contro ripassato disabili linee che però era molto spontanea maggio veniva assegnato molto fiero hai parlato di questo mese dell'innovativo che rende pieno per gli anni in cui sembrano scuola che è stata un'innovazione pensi di questa innovazione sia stato un vantaggio una scelta comoda per i suoi per i genitori in generale perché potessero entrare magari anche per fiore nel mondo del lavoro pensando alle madri come come ricordo i genitori vivevano questa cosa del tempo pieno i miei genitori avevano già con l'esperienza di mia sorella che aveva far parte l'esperienza di tempo pieno che però era strutturata completamente diversa dalla mia non era così innovativa loro facevano tantissima didattica sulla scorta dell'esperienza della mia sorella mi scrisse anche alla scuola a tempo pieno è però senza essere coscienti poi si fa 30 chiuso questa innovazione per me non è stata una buona esperienza perché ho pagato poi alle scuole medie pagano ha pagato poi alle scuole medie lo scotto di non avere un metodo di studio di non avere una capacità di svolgere lavori in autonomia cioè con tesi in autonomia e quindi per me non è stato un buon metodo di studio di lavoro e li ho fatto le mele o soprattutto la primavera prima è stata molto molto faticoso i miei genitori non avevano di fatto la necessità che amano lavorare babbo lavorava tantissimo lavorava non aveva un esigenza che io tornassi a casa alle 4 e mezzo per avere più tempo loro per il lavoro ma semplicemente perché avendo fatto la stessa esperienza la mia sorella pensava non e anch'io avrei potuto fare una buona esperienza e invece questo non è successo perché era molto molto diversa come come come metodologia proprio di tirarti quindi diciamo niente poi i miei genitori io vado pensavo molto al lavoro la mia mamma molto semplice non non entrava nemmeno molto nel merito i maestri erano persone solo da rispettare perché aveva quindi non entravano nemmeno in merito alla didattica avevano preso coscienza che comunque mi comportava anche delle difficoltà io ho imparato per esempio a leggere molto tardi a leggere in modo scorrevole l'ho imparato alla fine della seconda elementare quello ricordo molto bene ma più perché magari facevo delle degli esercizi io voglio tornare a casa ecco i genitori serena core che non sapete bene allora tutti i pomeriggi mi facevano leggi però [Musica] con gli occhi di oggi ma anche loro stessi poi negli anni successivi hanno riconosciuto che questo non sia stato un metodo di studio è stato non ha portato i frutti sperati non solo su di me su quasi tutti i miei compagni perché poi le difficoltà che ho avuto lì alle scuole medie le abbia comunque tutti indistintamente e tu hai concluso tutto il percorso di studi fino alle scuole superiori e poi all'università no io ho fatto le scuole superiori dopo le medie ho scelto di fare l'istituto tecnico per geometri sono geometra e quindi ho fatto cinque anni di superiori e poi ho fatto la medicazione e per l'esercizio di per professione non ho fatto l'università e questo è stato il mio grande rimpianto è infatti la versione domani se togliersi soddisfazioni ho rimpianti legati al tuo percorso di studi di indurre prima rimpianti e poi allora la soddisfazione sì perché poi rifatto ho scelto quello che volevo fare che sono stata una scuola molto dura perché la scuola è sicura che ho fatto è stata una scuola veramente dura molto qualificante però molto dura e il mio rimpianto è stato appunto di non aver poi dopo proseguito io volevo farlo ris prudenza mi piaceva molto il dei top giorno studiano listino tecnico però poi forse per per inizia forse non sono stato abbastanza sostenuta dai miei genitori che mi hanno sempre lasciato però molto libera di scegliere i miei percorsi ecco poi non l'ho fatto è un perso col momento però è il mio grande l'impianto generale grocery fiera legge del corso se io sono fiera perché comunque deciso di diventare geometra sono diventata c'è ora lavoro nella completa amministrazione con questo titolo e quindi svolto un buon quella mia professione di socotherm una cosa gli diresti al silvia studentessa volte le elementari e studentessa delle superiori ma io allora delle elementari sicuramente però non lo direi alla silvia perché siamo troppo piccoli alle elementari per poter dirci qualcosa certo io mi sono divertita tanto perché è una scuola proprio però anche lì per esempio mi dispiaceva io vedevo le mie cugine la mia sorella avevano tutti i compiti da fare il pomeriggio io cado ma niente da fare sempre per questo è stata ingrosso gli impianti perché invece io sono abbastanza mi piace molto ecco anche lo studio mi sentivo privata di questa possibilità di approfondire poi arrivò la mia sorella mi faceva fare insomma quasi un gioco quindi forse più che alla figlia sulla testa delle elementari ai miei genitori ecco se loro avessero ammonito non so nemmeno dire comunque la capacità di stare un po più dentro a quelle che erano di fatto li di dalla di latera tratta di latina forse si muovevano mandarci scuola elementare non avessero la scuola dove si scelgono di latte va un pochino più cadenzato organizzata sicuramente forza rifatta anche un percorso di studio diverso non lo so mentre invece delle scuole superiori in generale nel resto dente penso di essermi impegnata veramente al cento per cento poi l'hanno preso coscienza mi piaceva molto studiare ha di nuovo soddisfazione nello studio non tanto dei voti quindi a me piace proprio studiare [Musica] e una cosa che facevo sempre bene e volentieri quindi è sempre mi sono sempre spronato a fare del meglio quindi forse da questo punto di vista non pensa che quello avevo fatto l'ho fatto contenta e con la coscienza e la responsabilità di farlo bene nel limite delle mie capacità certo sembra una fortuna che abbiamo finito grazie a te ga si era intravisto l'intervista e arrivederci [Musica]

Scarica trascrizione

L’intervista, della durata di 34:56 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=E1wAT4reJCw&t=53s) si focalizza sull’innovativa esperienza scolastica vissuta da Silvia Menicalli negli anni della scuola elementare. Nata nel 1968 a Firenze, ha sempre vissuto a Bagno a Ripoli, dove abitava con il padre, impresario, la madre, casalinga e la sorella maggiore. Il suo percorso scolastico si è svolto tra il 1974, anno in cui ha iniziato a frequentare la scuola elementare, e il 1987, quando ha conseguito il diploma presso l’Istituto per geometri. Ha frequentato dunque la scuola nella seconda metà degli Anni Settanta e negli anni Ottanta: un periodo, soprattutto il primo, segnato da una forte caratura sperimentale nel mondo della scuola, come dimostrato dalla stessa, contraddittoria, esperienza di Menicalli (Galfré 2017, 259-64).

L’intervistata ha frequentato la scuola sperimentale a tempo pieno di Rimaggio, frazione di Bagno a Ripoli, scelta dai genitori in quanto l’esperienza della figlia maggiore si era rivelata ampiamente positiva: era da pochi anni, del resto, che la didattica a orario prolungato si stava diffondendo nelle scuole elementari e medie italiane, grazie alla L. 820/1971 che ne autorizzava l’impianto. Su questo fronte, il circolo didattico di Bagno a Ripoli, presieduto dal direttore Marcello Trentanove, era all'avanguardia (Cannone 1999). Il plesso frequentato da Menicalli presentava diverse peculiarità. Tra queste, la presenza di un folto numero di insegnanti, ben sette, che si alternavano: il plesso, infatti, aveva insegnanti sia statali sia comunali, come ha specificato più volte Marcello Trentanove nelle interviste e nelle testimonianze da lui rilasciate (Bandini, Betti e Massari 2020).  L’approccio didattico era incentrato sul lavoro cooperativo, com’era evidente dalla strutturazione della classe, dove i banchi erano sostituiti da tavolini per quattro alunni. Il materiale era distribuito dalla scuola stessa: gli insegnanti, con le quote versate dai genitori, acquistavano quaderni, pennarelli, matite e altri oggetti di cancelleria, lasciati in condivisione tra gli alunni. Non acquistavano i libri di testo, che, sull’onda della pedagogia antiautoritaria, non erano previsti in quanto percepiti come veicolo di una visione distorta della realtà: «non avevamo un libro di testo c'era il maestro che faceva la sua lezione su questa grande lavagna per questo questa la barca era così importante perché di fatto era il mio libro di testo» (m. 9.44 e ss). Il rapporto paritario e antiautoritario ricercato dagli insegnanti si concretizzava nell’assenza di una cattedra, sostituita da una sedia posta in mezzo alla classe (Fachinelli, Muraro e Sartori 1971).

Menicalli non giudica tuttavia i suoi anni di scuola elementare un’esperienza positiva: l’acquisizione delle competenze propriamente scolastiche maturò lentamente, in quanto imparò a leggere in maniera scorrevole solo verso la fine della seconda elementare, grazie agli esercizi svolti a casa con i genitori e la sorella; la focalizzazione sul lavoro cooperativo, avvenuta a discapito di quello individuale, condusse lei e i suoi compagni di classe a riscontrare numerosi problemi di adattamento quando, concluse le  elementari, iniziarono le scuole medie: «per me non è stata una buona esperienza perché ho pagato poi alle scuole medie lo scotto di non avere un metodo di studio di non avere una capacità di svolgere lavori in autonomia cioè i compiti in autonomia», afferma dal m. 20.37. Queste problematiche potevano esser dovute, in realtà, anche all'assetto tradizionale della scuola media, che richiedeva competenze e attitudini proprie di una scuola tradizionale e, perciò, confliggenti con quelle sviluppate da una scuola elementare attiva. Proprio sull'impossibilità di stabilire contatti con la scuola media si era, del resto, soffermato Marcello Trentanove nelle sue interviste e nei suoi interventi (Bandini, Betti e Massari 2020). Menicalli esprime invece una certa soddisfazione per lo sviluppo delle proprie abilità relazionali, settore in cui, riconosce, i suoi insegnanti si erano rivelati efficaci: «in questo gli insegnanti sono stati molto bravi sono stati un po’ meno bravi della didattica ma nei rapporti personali sono stati molto bravi perché ci hanno sempre educato all'accettazione» (m. 20.47 e ss). Vero era che la scuola elementare sperimentale scontava il problema di non essere affiancata dalla presenza di scuole secondarie che ne cogliessero e ne portassero avanti le istanze innovatrici: il segmento successivo, la cui strutturazione non divergeva da quella consueta, presupponeva, come prerequisiti, determinate conoscenze e abilità fornite dalla scuola elementare tradizionale (de Bartolomeis 1972, 35-45).

Fonti

Fonti bibliografiche:

G. Bandini, C. Betti e A. Massari (a cura di), Progettare il cambiamento educativo. L'impegno di Marcello Trentanove tra comunità e territorio, Roma, Anicia, 2020.

F. De Bartolomeis, Scuola a tempo pieno, Milano, Feltrinelli, 1972.

S. Cannoni e G. Tassinari, La scuola e l'Ente locale per l'innovazione educativa, Firenze, Giunti, 1999.

E. Fachinelli, L. Muraro, G. Sartori (a cura di), L’erba voglio. Pratica non autoritaria nella scuola, Torino, Einaudi, 1971.

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

 

Fonti normative

Legge 24 Settembre 1971, n. 820, Norme sull'ordinamento della scuola elementare e sulla immissione in ruolo degli insegnanti della scuola elementare e della scuola materna statale, (GU Serie Generale n. 261 del 14-10-1971), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1971/10/14/071U0820/sg

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