a tutti sono chiara cicatelli e oggi 27 agosto 2020 intervisterò mia madre che ci parla della sua esperienza scolastica quindi mi hanno presentato una sera sono rimanga bucciarelli sono andata al poggibonsi in provincia di siena il 25 ottobre 1962 allora qual è stato il percorso scolastico lungo iniziato all'età di sei anni con la scuola primaria poi ha proseguito le scuole pubbliche fino alla scuola superiore di secondo grado che oggi si chiamerebbe di secondo grado è continuata poi con il conservatorio di musica prima perugia e poi con il corso dedicato alla musica al conservatorio di firenze e quindi soffermandoci sulla scuola primaria come raggiunge vi la scuola la scuola era centro era un paese anche abitava un paese quindi si raggiungeva a piedi era molto vicina il povero tra l'altro a quei tempi i bambini andavano da sole a scuola tornavano da soli perché non c'era il primo di delle auto come oggi e quindi non c'era nemmeno i religiosi erano obbligati a felici apprendere a portare però magari andando con degli amici nemici ma regole le amiche si che ammiravano quanto sopra al mese fa il mio appartamento mi scendevano le scale sono un campanello uscivamo insieme qualche volta la sua mamma veniva con noi ci accompagnava ma per piacere il suo non per una necessità che tra giocate a scolarsi invece come era organizzata c'è ancora era scandito il tempo delle elezioni della direzione in quanto riguarda la primaria era una modalità molto semplice perché era solo la mattina a scuola una sola mattina c'era la scuola pomeriggio sarà la mensa o meno comitato io e che ora riuscire a 4 ore di lezione fatti dalla stessa insegnante perché c'era una maestra unica insegnava a tutte le materie insieme a tutto il suo stimo altro ore il cuore applauso a pranzo avevano a casa già rimangiarseli sono stupidi e come si rivolgeva a questo insieme di lui dandogli del lei ci dandogli del lei e con sospetto anche perché era una persona preparata e svolgeva molto con dedizione il proprio lavoro in europa e quindi era aveva il nostro rispetto e questa era la persona che poteva anche stendere il rapporto moda di cui parla di più se io perlomeno è professionalmente si vorrà parlare proprio di masi infine non c'e anche perché eravamo in tanti e poi ripeto il tempo scuola era davvero pongo però è una persona si rivolgevano e con un atteggiamento professionale ma anche materno di voi è un bel ricordo se ho un bel ricordo perché poi l'ho avuta dalla prima all abilità tra l'altro quando andavo a scuola io ceda sempre l'esame dopo la classe seconda puntare su facevo l'esame e poi l'esame in scena anche il quinta ma quello già insomma meno tempo è stato tolto recetto design in seconda elementare già primo in primo grado e le aule erano viste senza quasi tutti termine saranno anche i maschi più grasse la mia classe era tutta figli c'erano negassi maschili che avevano un maestro unisce appunto anche loro arrivo maschio in modo così era per gli altri classi e compiti a casa i mobili per casa dove dove li facevi doveri scorgere i volti che a causa le avevamo tutti i giorni per chi appunto ci vado dicendo presto conoscerà anche il tempo di fare una maestra opinione qualcosa non molto però tutti i giorni c'era da fare qualcosa e io in particolare lo facevo appena avevo finito di mangiare abbastanza velocemente perché non tutte cose notare infatti la macchina esercizi semplici argomenti fattisi proprio su bisogno freschi freschi quindi poi avevo tempo di organizzare la giornata che cosa facevi di solito l'aver fatto i compiti di solito fin da piccolina diciamo e appena svolti verso le due e mezzo andavo in campagna o mio zio sul tavolo la macchina uno zio che aveva degli animali rimal campagna mi riguardava dare da mangiare agli animali e io ho spesso accompagnata da queste amiche che abitavano sopra un appartamento ci divertivamo tantissimo a vivere si facevano già nell'aperto si facevano fatto passeggiata in campagna poi cedere a nibali quindi ad un momento molto importante poi la più grande e ho cominciato a ok in casa di poter fare musica come studiare musica ea quei tempi non c'erano le scuole di musica quindi non era semplice trovare il modo di protestare mesina e allora si viene a sapere leggera maestro che veniva da luca una volta a settimana veniva e divorzi lampo anzi aveva preso in affitto una sala dagli esami che la nella chiesa una chiesa e gli faceva regioni anche lui ha un po un tuttologo perché insegnava al pianoforte o invece da me alla chitarra la batteria diceva di sotto insegnava un po tutto quindi cominciando quest'impegno diciamo o inserire un pochino anche un po di tempo dal tir in aria anche a questi anche un po però mi rimaneva un po molto tempo libero regionale e il pianoforte 17 quando cioè era difficile imparare musica perché generano meno insegnanti invece per quanto riguarda magari in negozio museali era anche se era molto limitato finalmente ci siamo rivolti a un venditore che la siena poi il commercio si è spento e quindi è stato più semplice però inizialmente si anche scegliere il pianoforte poi addirittura quando ho iniziato fatto un anno soltanto ma era prassi normale non hanno soltanto di sorteggio parlato solo reggere un suono senza poi dopo li e finalmente la mia mamma mi ha comprato una chiara ora pianola bontempi che in occasione della comunione della rata e quindi è cominciato lo studio degli strumenti poi successivamente andando avanti stato necessario rimarchiamo noleggiato il pianoforte verticale o con raso divertiva risposta se necessario comprare un pianoforte in vantaggio ricordando un attimo la scuola pubblica e parlando della scuola secondaria di primo grado c'erano c'era lo stesso un unico insegnante insegnava tutte le materie oppure cioè non più insegnanti era praticamente era la scuola la ex scuola media era strutturata più o meno una secondaria di primo grado di oggi nel senso che c'erano gli insegnanti quindi né gli esperti delle discipline di chi alla primaria la maestra alla fine essendo sola faceva poche materie prime come ce ne sono così tanti oggi all'unanimità che l'attrice era italiano soprattutto matematica italiano matematica e poi c'e della storia geografia il disegno e in particolare mi ricordo anche questo della primaria perché la figlia della maestra era molto brava disegno e allora avveniva in casa nostra era un esperto di oggi infatti il collegio era stato fatto un piccolo laboratorio anche se così modo spontaneo inconsapevole perché veniva classe ci faceva fare i disegni cioè usava nel primo anno tanto quindi ecco poi il resto lo faceva tutto la maestra invece alle scuole media c'erano vari professori professori non posso risse che l'asse are a tourist e quindi le lastre erano gli studi e le valutazioni delle insegnanti come cioè come venivano tenevate valutati con i voti ma tra vedere le interrogazioni interrogazioni perorazioni clima tra gli orari con la nazione regolarmente compiti insomma una scuola diciamo selettiva nel senso di voto era in modo anche per verificare i nostri risultati e quindi sono poi scegliere anche si poteva essere consigliato per le superiori a chi veniva consigliato di non anche di non proseguire gli studi e quindi quindi quei tempi la scuola poteva decisamente il cracker la dopo le medie sì perché ora l'obbligo al 16 anni se no si può trasmettere perché fra l'altro si trovava anche abbastanza bene il lavoro cioè non è di metodo di studiare e magari se non è riportato per lo studio oppure anche purtroppo le famiglie si poteva permettere far continuare a studiare cioè l'opzione lavoro e ragazze potevano benissimo già a 14 anni insieme a rotolare mentre ora deve dare molto importante lo studio di facenti e le bocciature esistevano stesso memoria è una scuola piuttosto i colloqui per insegnanti genitori e studenti si si certo lo centra poi c'erano per esempio delle materie c'era il l'asino che oggi al muscolo del calcio più lati notte o facoltativo e che anche quella era già per chi polvere nei vari fare un certo sia dal disturbo umanistico e quindi potete scegliere oppure ne voglio si poteva scegliere in terza media gradi un'azione tecnica e musica indie e docente materie facoltative anche in base agli atti che indirizzavano a quello che lo avesse voluto fare dolci e per quanto riguarda l'abbigliamento come vive stivate stare in classe diciamo il discorso della gonna o nell'abito della ragazzina hanno superato questo concetto perché gli essendo nata nel 62 un po diciamo vivere nell'onda del post sessantotto che è stato un momento di cambiamento no sociale e politico di questa dicotomia tra maschio e femmina nell'abbigliamento diciamo alla sperata mi voltavo contrari quindi lanciarono degli unico delle norme chiare forbici vestivamo ad un fiore per la scuola media che cercavamo di non mettere di mettere meno possibile professor in ci permetteranno di non portare se ne approfittano però è si è invece per quanto riguarda dato oggi orecchini e piercing tatuaggi e piercing non sapevamo nemmeno cosa fosse l'orecchio inesi quelle infelici mastino terminelli praticamente facevano un onore che appena si sono uscita usa mente un milione di villa era contro zurlini file e invece dopo la parte della della scuola secondaria di secondo grado perché cento le magistrali e dopo la scuola media appunto centone magistrali perché anche durante una scuola media contro la sera ha continuato naturalmente ha continuato del 7 realtà dopo avuto il motivo ho capito che era una cosa che mi interessava perché volevo portare avanti e quindi ho scelto la scuola l'istituto magistrale perché mi avrebbe permesso di prendere un diploma già dopo 4 che invece quanto dovevano l'attrice ricercatrice erano cinque anni comunque lo rifanno università questo non oggi altrimenti c'era gli studi organizzative solo aspetto dell'economia ragioneria il proprio non c'era un bel niente portato quello zero invece magistrale è comunque uno studio umanistico mi piaceva e ripeto mi permetteva che cos'è la verità ma già dopo 4 maggio di perché poi insomma interessata poter continuare conservatori anche se in quel momento era un sogno un altro pensare di arrivare a un consumatore che è perché non c'era per esempio a siena c'era una scuola di musica l'istituto musicale rinaldo franci che era una scuola comunale quindi che la carretta v ma per fare gli esami che avessero un po i valori dovevi andare a un per primatista in un conservatorio non so molto faticoso io ho fatto entrare poli o seconda meglio e terza media non me lo ricordo in questa scuola rinaldo franci però poi vari esami prima di solfeggio portanti pianoforte poi i vari esami che ne ho dovuti dario fo in più la pista poi consegnando di luca consumo delle finanze e le materie importanti delle magistrali volevano era soprattutto l'aspetto malissimo che poi sarebbe imperatore genius e ovviamente sia in quello in poi diventato pedagogici quindi erano italiano storia latino e meno meno forti diciamo che c'erano delle ctp arrivati noi non vi va considerata assolutamente importante non può le altre materie tipo di scienze in generale è l'aspetto circa che ora molto valente che nei giovani la nostra preparazione e materie nome psicologia pedagogia se si cena non sarà anche c'è la geologia pedologia e poi c'era anche il tirocinio nelle scuole si faceva un tirocinio nel ragazzi delle scuole elementari anche se eravamo a farlo un dentino di ragazze che si stava dunque lungo la parallela se si guardava basta né chi c'era l'idea di poter pervenire da un po vedere almeno con lei però è sì sì era formativo però diciamo in maniera più da spettatori massima tesi e come si andava a scuola altri guarda tutte le magìe scali e magistrale non erano in paesi dove vivevo a poggibonsi ma erano fontana 7 hero métropole val d'enza e c'era il treno per raggiungerlo fino all'autobus oppure siccome io e lo sento un po ritardo mi è successo anche per diego lando mostrare un fatto l'autostop si no da questo perché prima era non era considerato non so se cesena puntare molte le persone si ferma si fermavano sì quando vedevano dei ragazzi con londra e milano un passaggio insomma nella ii pochi minuti trovarlo come scuola le magistrali hai un bel ricordo è stato informativa ho un bel ricordo e una scuola e anche come la tutta femminile c'erano pochissimi maschi come però anche oggi software succede al liceo pedagogico e c'erano fuori maschi e non era andrà a segno grazie migliora fanno tutte alterava the glass una piantina numero preciso non coinvolto però sono un gruppo abbastanza numeroso e mi ricordo si rileva tanto c'era proprio antenato divertimento a scuola oltre allo studio perché fa l'altra mi piaceva studiare studiamo il tutto però c'era proprio l'aspetto giocoso dello stare insieme e quindi anche anche libri non brevi fondo e quindi regola la gestione della classe in quel caso veniva affrontata con una relazione come avete vissuto questa variazione è dunque la colletta avevamo tutti una grandissima fan senso che lavorazione importanti il riso del panino con pranzo di bambino l'importanze loro a casa in fondo a montare alle medie per esempio con i cordoli portando da casa lavorazioni si mangiava banco invece alle superiori appunto alle magistrali si poteva comprare lavorazione anche da soli veniva una pasticceria contavano del giorno escono dalla scuola e lo potevamo andare a comprare una sorta di bar che una sorta di barettino interno e poi ci dava modo anche di parlare degli altri assi che avevamo un cortile grande e quali ora te lo ricordi la diversione ed ora va a quello che ricordo almeno 20 minuti numero anche un po c'era il tempo di un paio d'ore scolastico sempre la mattina però un tono alle due così tornavamo a casa abbastanza tardi però comunque a pranzo e con tutto il pomeriggio libero per fare volpi per studiare e fare insomma si organizzava bene c'entrava rifare la città fin dopo le magistrali come abbiamo detto prima in seguito un percorso musicale ma cosa sostenere in tutte le somme da privatista o in qualche altro modo no fortunatamente poi in qualche altro modo nel senso che dopo le magistrali poi ho lasciato la scuola di siena che appunto ancora non era conservatorio mentre oggi insomma la schiena e conservatorio e quindi può dare gli esami internamente non professori fa professori e allora non era così quindi il quale era l'altro mondo l'altro modo era il gara in un conservatorio il precario in un conservatorio dovrebbe sostenere un esame affinché tu fossi presso il conservatorio come oggi quelli esame per il test d'ingresso test di ingresso per le università ma la stessa cosa e per poter sostenere questo test e poi si trattava di suonare suonare dei pezzi io con un'altra compagna camila che abbiamo sempre insomma studiato insieme abbiamo conosciuto il professore di roma di roma che insegnava al conservatorio morlacchi di perugia noi avevamo già finito gli studi delle superiori uniti potevamo spostarci a quel punto erano grandi io avevo preso la patente le uguale e quindi potevamo anche essere liberi di spostarci e quindi ho fatto un anno di lezioni private a roma con questo professore che io che vive per lo meo facevi cosi come in una volta sola alla settimana la regione ed alzato invitava il treno da esperienze dato a roma poi a raggiungerlo falsa sua facevo questa lezione tornavo a casa perché diciamo ne prendeva contava però poi avevo tutta la settimana da così a delirare allo studio quindi quest'anno ho fatto l'esame ap elogiare sono in casa sia io che questa mia mi ha cambiata nel conservatorio è stato vendono un'esperienza bellissima che gli ultimi anni dall ottavo anno all'esame come interna conoscendo tutti i professori del conservatorio ragazzi quindi condividere questa passione stato molto breve fino a di prova al pianoforte poi produrre avete curato il progetto dr io mi sono diplomato a 23 anni 35 anni di studi sarebbero dieci anni per chi non siede al decimo anno sarebbero del diploma e poi dopo anche per il viso non consentisse di trovare anche occasioni di lavoro in modo più realistico diciamo ho fatto un corso di tre anni triennale didattica della musica fiorello comunque da il diploma restante poi ho insegnato per forte per uso di assisi per tantissimi anni è invece spostandoci sull'immaginario collettivo quindi abitudini cioè per esempio in casa dove c'era la tv televisione si in casa mia c'era la televisione perché casa mia era una famiglia state fossi la famiglia dove c'è la sola mia mamma perché ho rubato non c'era più però una famiglia considerata moderna avevamo il telefono avevamo la televisione e avete già al telefono era una cosa che non tutti avevano inizialmente mandare tutto il collegato quelli al muro neri a muro a parete poi è diventato di quelli bianchi però le persone venivano spesso a casa nostra lasciavano il numero casa nostra perché tipo un po il servizio pubblico perché insomma per telefono della mosa e così la televisione e quali programmi ti piacevano a me piaceva presunto carosello la piccolina carosello perché a bellino velino erano proprio piccole storie fatte bene che avevano un senso già concluso mi piaceva tanto una sorta di era la pubblicità per fare la complicità i prodotti non è che facciano le pubblicità veloci erano storia imbastivano delle storie piccole sceneggiatore proprio gli attori tutto e poi c'era il ritornello la musica che il tipo di mettendo di conoscere bene minuta la pubblicità diventa uno scarto di programmi si per i bambini delle piccole storie e hanno influito questi media sulla tua vita che quando non molto nel senso la televisione c'era solo in certe fasce orarie c'era merenda una merenda e la guardavo cresceva c'erano tipo grid a favore che faceva il collegio con personaggio verrà perché famosissimo e quindi ecco e combinava sotto i quali eccetera berlino per noi ordini e poi però finiva proviamo con fini ma non c'erano i quali c'erano erano due dolci 12 e documentari esiste bruciarlo quando ero piccolino però c'era come esempio mi ricordo magari sul tardi dopo cena ascoltarle opere pie amavate fra i trovatori avevo detto andrea schnyer piacevano quindi guardavo volo impiega che se magari faceva un po contati deve andare a letto invece per quanto riguarda film e lettura ci sono stati alcuni non hanno contribuito alla sua formazione da piccolina a con la mette una bonet e personaggi è già un buon lasca delegato dei pavoni e quando ero piccolina dunque la mia mamma comprava addirittura errate perché allora usava fare così venivano dei venditori rappresentanti di enciclopedie quindi le famiglie compravano queste in cielo per gli echi erano tutt i volumi di libri ovviamente non c'era inter mettere gli si attingeva solo dall'ing e costavano tanti soldi quindi il famiglie non davano per lo meno la mia frase tutti i ministeri tornavano questi rappresentanti e veniva dato una parte dei soldi e io avevo da piccole la piccolina legge lombardia risulta le fiabe che ho ancora l'eco nome sono bellissimo tutti gli estranei che avrai visto anche che quando la piccolina poi c'era l'enciclopedia dei 15 tanto di moda lì c'erano tante storie da leggere sia di letteratura ma anche per fare le ricerche a scuola usi poi c'è un importante mi ricordo l'enciclopedia si chiamava minerva tutta delle casa di pelle i volumi c'erano tante cose per cui anche il lavoro di gruppo per ivano anche a studiare da me in un pane si facevano le ricerche le cose così già alle medie e poi un'altra cosa e meglio con tanto piacere erano gli autori gli audiolibri che i soldi già esistevano però con il mangianastri era un disco poi c'era il libro con le figure c'era questo disco e ti mettevi il disco non mangia l'anima gli scherzi ma va mangiadischi ascoltare la storia quindi molto simile come si fa oggi per sé che ascolta quarta poi la più grande home e libri diciamo che mi hanno più impressionato sono stati quegli importanti per tutti da cominciare dalla falla ci casca come arrivare a proust tutte cose che riguardavano molto la l'introspezione sempre interessare un porto aspetto introspettivo film per esempio regista ha preferito oratoriale che durano precisa marino è un regista mediano che parlava già quando ero ragazzina mi sapevo ancora niente di quello che poteva essere video laziali si brucia lo usavano sdrammatizzava su questi temi degli analisti a parlare di qualche foto che hai preparato in occasione di questa intervista sì non così ogni questa intervista ho ricercato molto piacere le foto della scuola e o quello delle elementari qui per esempio si vede bene numero attrezzata glass sì c'era la fabrique ieri plurale come c'è anche oggi in tutte le classi poi ecco la foto colpa al banco con la compagna era diviso il fiocco doveva essere ben rifatto poi c'era la penna stilografica in mano questo era proprio non lo vedi anche questo questo mi sembra era la prima elementare e anche lì è uguale con un compagno di bumper ha la cassa era molto de corato si erano i disegni e quindi l'abbigliamento era per tutti vogliono non avevamo il grembiule le femmine aveva grembiule bianco sotto i maschi invece avevano un via molinero il fiocco azzurro e per esempio i governi le penne dell'umbria video se volete le forino la scuola compravamo da noi si si si portavano le nostre c'erano già le penne stilografiche non c'era più il calamaio di tingere il pennino c'era solo il burro e il banco rimasto buono il palco lo per primo e poi c'è la penna stilografica si metteva la cartuccia con l'inchiostro si curava e non era facile scrivere sicuramente perché faccia delle macchine infatti ce n'erano scorre bene immagine sul foglio no difficile e c'è l'ala l'arta asciuga che assorbiva parecchio sfasciare ma anche era difficile se precisi insuperata apparecchiata per anche importante scrivere bene però la bella l'idea fia allora la mia maestra per fortuna nè che ci guardava tantissimo per fortuna perché io ho sempre avuto una radiografia non brilla e quindi però naturalmente si cercava di starci attento perché poi anche la conta il pennino era creato si compie con facilità insomma stava andando a comprare il 15 dell'estate dalle cose e invece da questa questa ecco le merci no sempre elementari però tutta l'ala se vendi tutte femmine siamo in questa da maestra la maestra maestra che accuso la prima comunità è qui perché avete banche divisi magari c'era stata non ora erano sì la suddivisione aveva anche la con cena bra cosa piace va d'accordo ma era una cosa o messa apposta quindi l'occasione della foto di con e banca monte in realtà eravamo tutti messi almeno noi eravamo tutti messi anche senza la voleva singoli all'elementare invece anche mediano eravamo un i banchi doppi verità compagni di paco che eravamo maschi e femminile c'era il crocifisso in piazza sì c'era l'ora di religione attore ai veniva un sacerdote diritto sacerdote è quella che si vede pietro invece probabilmente questa è la lista è la scuola media la parte dietro invece che si è vista e ci sono magistrati e qui tutte donne perché le donne perché anch'io che facesse di essere come anche purtroppo oggi a fare le maestre sono più donne le magistrali di preparare per essere l'insegnante per insegnare nelle scuole però a partite che ha scelto un percorso musicale cioè tutti tutti gli studenti le stesse possibilità di diventare insegnante si era abbastanza semplice anche chi voleva entrare nella scuola insegnare sia inizialmente magari al giorno delle supplenze così ma anche facendo dei concorsi molti anni ne hanno fatto il concorso subito e sono entrate a fare gli insegnanti altre sono entrati nella costa che diano un concorso pubblico per il concorso la scuola luoghi e se al momento che poi avrebbe un posto insomma posto nel concorso world che voleva specializzarsi poteva farlo facendo un anno che era l'anno di specializzazione per il sostegno oppure cioè per continuare l'università se volevi fare una facoltà qualsiasi fare un anno ho il coraggio della magistrale che stiamo anno integrativo e poi accedere a tutte le facoltà altrimenti se hanno un facendo il anno integrativo potevi fare solo l'università detta magistrale che aveva solo certi indirizzi e quindi fra questi compagni ci sono molte hanno fatto l'infermiere perché dopo due anni di magistrale si poteva andare a fare accedere alla scuola infermiere invece oggi anche il corso infermiere percorso odio stage e anche il cambio grillo si fece già dopo due anni così di accedere a questi corsi quindi il lavoro era più vicino per a portata di mano unendo per concludere questa intervista ci vuoi raccontare qualche aneddoto tutti ricordi aneddoti nei punti rispetto alla scuola uno che portò proprio il cuore è di quando facevo le elementari dopo i primi anni delle elementari che ricordo che c'era una cartoleria proprio sotto a casa mia e dove passando poco si sentiva l'odore proprio della carta delle partite con orrore pettorale con la meta da va tantissimo quindi che devo rientrare e rodari la commessa bianche pensato ma c'era anche tutti i colori specialmente all'inizio della scuola mangia si andava scegliere poter portare il cen da voci stavo sceglie lo guardavo il personaggio mio preferito non so se chi ha la mia età se lo ricorda e aree vicino crv cini vicino era un bambino stilizzato con grembiulino argentina e c'erano i mici non tutti i vari atteggiamenti e quindi i vari quaderni delle bici non varia civile collezione del nero ma sorta di all elezione o alla fine avere questi copertino le altre cose che vuoi raccontare un'altra cosa però questa non è una mia persona cosa vera è che la scuola iniziava ad ottobre quando finivo finiva sempre aggiunge magari un po che ideato quindi le vacanze d'estate è la catena infinita da quattro mesi è finita perché poi settembre da poco completamente vacanza dove addirittura riva al mare a settembre mese al mare e settembre e quindi prima volta ho preso il mio grazie per la disponibilità a fare questa intervista a parlare di per stessa della tua vita e delle due esperienze mi è stato davvero un piacere e spero di una società fa un punto di vista il racconto lasciata da me che certe cose possano magari e serie tv rammentare a qualcuno gli stessi mi rivolgi bene grazie
L’intervista (https://www.youtube.com/watch?v=J_91vKxintM&t=), della durata di 40:35 minuti, narra i ricordi d’infanzia e scolastici di Giovanna Bucciarelli, nata il 25 ottobre 1962 a Poggibonsi, in provincia di Siena. Bucciarelli ha iniziato la primaria a sei anni, proseguendo fino alle superiori, dopodiché di è diplomata al Conservatorio di musica a Perugia e successivamente ha frequentato il corso di Didattica della musica al conservatorio a Firenze, per poter insegnare (galfré 2017, Crainz 2002). L’intervistata raggiungeva la scuola primaria a piedi perché era ubicata in paese, perciò si recava da sola insieme a delle compagne, ricorda non ci fossero pericoli. Riguardo alla giornata tipo, descrive una modalità scolastica semplice perché alle elementari frequentavano le lezioni solo la mattina: la sua era una classe tutta al femminile che seguiva quattro ore con la maestra unica per tutte le materie. Si rivolgeva all’insegnante dandole del Lei e la ricorda come una persona preparata e dedita al lavoro. Riguardo al doposcuola racconta dei compiti da svolgere a casa, tutti i giorni, subito dopo pranzo mentre nel tempo libero le capitava di accompagnare lo zio in campagna a dare da mangiare agli animali e a volte portava con sé delle amiche: lo ricorda quale un momento divertente. Una volta cresciuta Bucciarelli ha chiesto ai genitori di poter studiare musica ma non era una questione immediata poiché nel suo paese una scuola di musica non c’era. Poté iniziare a prendere lezioni da un maestro che veniva da fuori una volta a settimana e s’installava nei locali della parrocchia per impartire lezioni di musica con vari strumenti. Bucciarelli iniziò perciò a studiare pianoforte, ricorda un anno di solfeggio parlato, poi le regalarono una pianola Bontempi, in occasione della Comunione, che le permise di iniziare lo studio dello strumento. In seguito la sua famiglia noleggiò un pianoforte verticale e infine ne acquistarono uno. L’intervistata accenna anche al periodo della scuola media, ricordandola strutturata con un insegnante per ogni disciplina e con classi miste, alle medie racconta, la verifica dell’apprendimento avveniva attraverso interrogazioni e compiti scritti, con voti sui risultati. All’epoca afferma l’intervistata, potevano decidere di interrompere il percorso scolastico terminate le medie, a quattordici anni, anche perché era piuttosto facile trovare lavoro; l’obbligo scolastico, in effetti, fu protratto fino a sedici anni solo nel 2003. L’intervistata afferma che i rapporti tra scuola e famiglia erano scanditi dai genitori-insegnati e ricorda anche anche della possibilità per gli alunni di scegliere tra alcune materie da seguire, in virtù del percorso di studi che avrebbero svolto in seguito: ad esempio era previsto il latino come materia facoltativa per chi avrebbe proseguito con studi umanistici. L’intervistata prosegue soffermandosi su aspetti di costume, spiega che essendo cresciuta post ’68, un momento di grandi cambiamenti sociali, politici e culturali (Flores-De Bernardi 2003), la dicotomia maschio-femmina almeno nell’abbigliamento era superata, perciò portava liberamente i pantaloni. La moda dei tatuaggi e dei piercing non esisteva ancora, soltanto i fori per gli orecchini. Una volta concluse le scuole medie, Bucciarelli scelse le magistrali: la scelta fu dettata dal fatto che l’istituto magistrale le avrebbe permesso di diplomarsi in quattro anni anziché cinque come avveniva negli altri istituti superiori, permettendole di recuperare un anno e proseguire gli studi al Conservatorio. Le magistrali erano situate a circa 7 km dal suo paese, perciò raggiungeva l’istituto in treno o in autobus, racconta che le è capitato qualche volta di fare l’autostop se faceva tardi al treno. All’epoca era un gesto usuale. Delle scuole magistrali, una scuola quasi tutta al femminile, Bucciarelli ha un bel ricordo: ricorda tanto divertimento, oltre allo studio. Una volta terminate le magistrali appunto, ha proseguito gli studi musicali, venendo ammessa al Conservatorio di Perugia, insieme a un’amica e diplomandosi a 23 anni, dopo dieci anni di studio. Seguì anche un corso di Didattica dell’insegnamento musicale al Conservatorio di Firenze e ciò le consentì di insegnare pianoforte. Tornando al racconto privato, Bucciarelli descrive la sua famiglia come una famiglia moderna: avevano il telefono, la televisione, della quale amava Carosello, per via delle piccole storie delle pubblicità. Trattando poi di altri svaghi come lettura e film, Bucciarelli ricorda che la madre acquistava a rate le enciclopedie, dai venditori porta a porta. Si trattava di molti volumi costosi. Ricorda tra le altre cose il compendio illustrato delle fiabe, I quindici con tante storie da leggere, la Minerva che impiegava alle medie per le ricerche. Ricorda poi con piacere gli audiolibri con il mangiadischi, era un disco assieme al libro con le figure. Dice l’intervistata che da adulta, che ad averla impressionata di più sono stati i libri di Kafka, Proust, di Oriana Fallaci, tutti quei testi dal taglio introspettivo. L’intervistata, conclude il suo racconto mostrando all’intervistatrice alcune fotografie di scuola: tra queste, una fotografia delle elementari la rappresenta insieme alla compagna di banco. La posa assieme alla compagna di banco con il fiocco ben fatto e la penna in mano, afferma fosse allora considerata una fotografia di rito, notando anche come la classe fosse riccamente decorata alle pareti.
Fonti
G. Galfré, Tutti a scuola! L’istruzione nell’Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.
M. Flores e A. De Bernardi, Il Sessantotto, Bologna, Il Mulino, 2003.
G. Crainz, Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni Ottanta, Milano, Donzelli, 2002.
Fonti normative:
LEGGE 28 marzo 2003, n. 53, Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale. (GU Serie Generale n.77 del 02-04-2003) permalink https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2003/04/02/003G0065/sg