ma la buona sera io sono figlio di alessandro e sono la studentessa del master in coordinamento pedagogico di nidi e servizi per l'infanzia 06 presso l'università degli studi di firenze e oggi è il 3 novembre 2020 e mi trovo in collegamento telefonico con maria teresa giorgetti responsabile della biblioteca comunale guglielmo marconi di viareggio e della biblioteca multimedia immaginaria dei ragazzi per condurre un intervista relativo al progetto memorie d'infanzia coordinato dal professore stefano liviero il progetto prevede la raccolta di fonti orali e di testimonianze di educatrici ed educatori in servizio in toscana nella seconda metà degli anni settanta e la raccolta di memorie di persone nate e cresciute nell'italia repubblicana fino agli anni 80 ora prima di procedere con l'intervista devo chiedere a maria teresa il consenso alla videoregistrazione la relativa pubblicazione sul canale youtube per cui maria teresa consenti bene innanzitutto ti ringrazio teresa per aver accettato in ambito inizierei con il chiederti di raccontare la sua esperienza professionale nell'ambito dei servizi per l'infanzia quindi in quale anno ha iniziato a lavorare che ruolo rivestiva cominciato a lavorare in ottobre del 1985 e subito come educatrice ero giovanissima sono entrata un 28 ottobre ancora molto caldo e ho fatto questo lunga pensilina che collegava all'esterno nel giardino che ha un bel giardino grande fino alla porta d'ingresso cuore in gola perché non avevo nemmeno ideali con sami continuato guardava il guro dire che è stato un inizio un viaggio di ravi gli costò fin dal primo momento come sostiene all'interno di quell'edificio quando ad ora del mosaico di tutto quello che c'era stato veramente incredibile che tipo di servizio era era un nido di infanzia a quel momento si chiamava un asilo nido che non si chiamava di un anello comunale però ecco che orario faceva il vecchio berto quando sono entrata io adagia sceso di un'ora perché era finale 18 invece facevano ma 730 17 con ovviamente delle uscite intermedie che erano le 12 e 30 dopo il pasto e poi dopo le 15 e il 30 contro reggina create leva di silenzio ma c è chi aveva meno impegni lavorativi comunque nomino al tempo dopo ok a tutti a tempo perché non esisteva e quanto tempo porto è arrivato dopo parecchio dopo qualcosa ed eravamo ancora insomma un concerto di livio che si spogliava nella veste assistenziale ma che faticosamente ancora veniva vissuto come nido assistenziale quindi solo sotto un profilo quasi sociali e quindi anche gli orari più lunghi anche se poi sempre all'interno dei nidi comunali fu stabilito per esempio che alla chiusura nostra di come dipendenti dei comuni come educatrice tumorali veniva poi un gruppo di rafforzamento diciamo che portava un orario prolungato con ragazze e servizi integrati quindi missioni proprio vetrine fine anni 80 insomma i primi prime forme di servizi integrativi all'interno dei nostri nidi coronari checa pensa aveva il nido era quanti banche né a latina 40 bambini si e voi quante educatrici eravate 16 locatrici 3 ausiliarie una cuoca e dove poi arrivammo a volte anche degli insediamenti terapeutici i ragazzi con difficoltà all'interno paese periodicamente sistema quel momento cucina e la mensa quindi era interna c'era la cuoca essere della terra prodotti freschissimi molto controllati con che controllava alle diete e quindi quindi altra avevamo impegnato all'interno del nido che un assistente sanitaria quindi una ruota la settimana c'è la pediatra e che spesso nei momenti più difficili soprattutto nei periodi invernali dove c'erano più queste cose varie aveva l'opportunità intanto in genere faceva la visita ai bambini insomma era anche una figura di riferimento per loro perché essendo pediatra maschio dentro al nido non ce n'era di queste sicure c'erano soltanto più tardi in ogni compito invitava comunque nel momento iniziava in cui lavorato io figure femminili e il pediatra e rama libertà e aveva un coro quelle paure del dottore o parate di tutto per la futura per terra e giocava col d'oro non c'era questo questo terrore del dottore e del buon tulone ecco certo e come era rapporto con con le colleghe facevate tanti collettivi come nasceva la programmazione educativa mi fa piacere sia usato questa parola collettivo perché una parola un po scomparsa ora io e qualche anno mi faccio nato lavoro però sono rimasta legata leggo ancora tante cose italiana che soprattutto fiorentina però effettivamente la prova collettiva è scomparsa noi facevamo sì molti incontri avevamo iniziare su forte di unione di condivisione non non accadeva mai che qualcuno raramente che qualcuno potesse rilasciare affermazioni dichiarazioni cosa vale anche a un genitore senza essersi confrontato questo non perché eravamo gendarmi e non perché erano rigide a tua tra via per una grande speranza di appartenenza noi queste sei persone di cui 15 5 persone di un me erano veramente portate al confronto continuo e soprattutto ad incastro dicevamo sedi dove non arrivò io perché bene o male eravamo ben assortite arrivano diversi ruoli all'interno che ognuna veniva sfruttato le capacità che avevano e valutate anche dagli altri quindi se una di noi era molto brava a cucire dicevamo bene allora la fai giorno a tutti i costumi di carnevale preparatori e costumi per le animazioni da grava come sete dato che si intitolò e uno spazio del nido sartoria bellavista mega che eravamo giornata e che viveva in collina e qui tili arriva una bella vista rispetto a noi e subito dopo 5 che bella idea risalto tipo avete deciso di minimo dice ma cosa vuol dire bellavista no quindi perché il modo di organizzare i nostri spazi attraverso questo nelle caratteristiche che avevano eragon modo per presentarci verso l'esterno modo ironico cioè con rivolge ad esempio il genitore a questa cosa che certi angoli dove si balla sempre smussati certo rimane rivista e c'era una figura di che coordinava il collettivo il gruppo sezione insomma delle educatrici in quegli anni non c'era in ogni dove avevamo una dirigenza che era anche da voi ci sta però era proprio dirigente alla vestizione e pedagogista quindi 15 da varie linee faceva incontro con le coordinatrici avevamo all'interno del nido ha continuato che si occupava del plus quindi aveva rapporti diretti con lei generalmente teneva le riunioni con i genitori valeva le assemblee o anche i piccoli incontri mentre veste del collettivo e avevamo istituito subito dall 86 abbiamo cominciato a fare anche colloqui individuali con i genitori avevamo dato per esempio il mercoledì pomeriggio per al momento è di autoformazione noi davamo spazi ai genitori di poter venire raccontarsi raccontarci che è vero insomma quello che poteva essere un bisogno di capire cosa faceva il bambino perché venivano quindi era fatto individuale famose colloqui individuali che adesso ci sono che vengono fatte all iniziale prima dell emendamento che noi giudice l'inserimento al nido però veniva anche ritenuto in laterano ok e facevate formazione educatrici che è che gestiva la formazione vostra ora veniva faceva generalmente da un'indicazione della emi dell'ente comunale in particolare della dirigente catechista che avevamo che parlo dei primi anni in cui negli anni successivi ovviamente abbiamo avuto il coordinatore pedagogico e quindi era lei che sentite anche le nostre esigenze faceva troppo coste individuava professori per realizzarla più facciamo corsi anche paura anche all'interno con la pedagogista stessa inizialmente però la pedagogista che era dirigente negli anni fino al mio data si avvaleva di professore anche molto vari conosciuto e più grande il nome della pedagogia italiana e con grande onore anche di averli conosciuti certo lavorare e quindi adattarsi allo fortunati fan buoni guerra e la mantovani ma sono mostrati oggetto non soltanto di momenti di confronto a viareggio ma anche di nostra formazione esterna andando fuori assegnando convegni a cui se ne andava al comune tranquillo nel che avevate c'era parecchia attenzione sotto questo profilo della formazione del personale perché anche il merano aspetta ci interessa moltissimo ho fatto tutte le informazioni possibili che anche per conto mio devo la mia macchina pomeriggio smontata dai articolo se c'era dallari da qualche parte non raggiungeva certo certo faceva anche formazione all'interno del nido oppure venivano venivano fatti corsi al di fuori del del nido entrambi si faceva addirittura nei momenti che c'era che ovviamente più disponibilità da parte dell'amministrazione di risorse veniva fatto anche una volta a settimana che veniva ogni 15 giorni venivano interno i formatori e lì ma certo eravamo se venivi in città quindi due formatori prendevano treni ii e iii e poi nel calcio si scambiano vedere e fare confronti che sui vari gli statuti mezzo gravati che collettivi e la formazione con quel modo molto mirata al modo di confrontarci totalmente come professore che veniva da una bellissima esperienza che c'è personalmente mi ha fatto crescere tantissimo nei quali sono state appunto i contenuti che sono poi entrati anche a far parte del tuo bagaglio professionale e anche personale che magari ti hanno fatto crescere ancora di più insomma sono stati dei contenuti erano contenuti che appunto riguardavano la pedagogia e anche il fare pratico onore del fare educazione come come veniva affrontata la formazione e informazione [Musica] da sul cap qui l'ho capito poi a stradafacendo professori valutavano ovviamente tipo di team che aveva a sua formazione nostre attitudini e anche le esigenze soprattutto del territorio con il nido è al quartiere dove il nostro era un quartiere particolare mondo popolato tutto fatto di famiglia che giovani spesso provenienti da altre città quindi madri sole non più con enormi alle spalle perché magari erano una prigione e romantico a per lavorare per cui avevano anche mozione su youtube è una delle prime cose che abbiamo individuato insieme ecco che la pedagogia poi applicata sul fare quotidiano abbiamo realizzato primi spazio prima spazio dedicato alla scienza della vita dove potevano avvenire e data la situazione storica che era anche poter fare con le mani di imparare attraverso il fare con le mani e realtà passare poi a parlare di tantissime altre cose lo scoprì c nel confrontarci educatore e genitore anche tanti nonni all'interno di questo laboratorio abbiamo già parlato più tanti anni fiacca fianco in orari assurdi anche oltre che del nido chiaramente ci veniva concesso dalla pedagogista che era attenta quindi che che capiva l'esigenza di quel momento storico che si viveva e devo dire che abbiamo fatto tanto tessuto col territorio non entravano soltanto genitori ma entravano per esempio anche persone che avremmo piacere di collaborare col nido artistiche che darete una città del carnevale quindi la nascita ricca quel senso di no di creatività la fantasia e tantissimi sono tantissime essi la cartapesta sono venuti a darci il loro contributo ovviamente costruendo cellulari pupazzi giganti di cartapesta che il personaggio della storia in quel momento stavamo affrontando oppure semplicemente colorandosi delle pareti sistemando delle attrezzature che non avrà magari di spesa è fatto così i nonni così altre persone e artisti del territorio che non sa fare animazione può raccontarci i loro personaggi scoprire chi era ok che convoca vuol dire fare giornalista pure chi sarà il pittore e magari un pittore locale veniva si presentava come i bambini si stava anziane e tutto però in un contesto strutturato la mattina ci s'alzava e si faceva l'improvvisata assolutamente no perché fin dall'inizio sono entrata presente personalmente ho capito che se non avessimo scritto qualcosa lasciato scritto e anche le tappe di quello che volevamo realizzare di tutto di più sete pero ammette giu sulla carta insieme era condiviso tutti insieme e hanno sulla carta i nostri obiettivi caricato quello che vogliamo fare come vogliamo strutturare in maniera particolare di quelle attività che poi faranno parte di tutto il progetto non ci saremmo mai capite ognuno avrebbe fatto qualcosa di diverso e abbiamo finito dell'improvvisa re e poi ci porrebbe marcato una costante che ho sentito il linguaggio comune quella cosa va chiamato eventuali tutti quanti classica piano se noi diamo termini di progetto cosa significa progetto cosa significa per un obiettivo cos'è la finalità di un progetto dove vogliamo arrivare qual è la nostra come facciamo le verifiche come di verificarli quello soltanto perché li abbiamo visti o vogliamo anche provare a fare le prime scary che abbiamo fatto e finisca di di verità ci serviva per capire quanto avevano raggiunto di qualità certo quindi adesso mi parlavi appunto anche della documentazione no come venivano documentate le osservazioni anche dei bambini e il fare educativo quindi oltre a queste osservazioni che cosa facevate appunto di documentazione a quel tempo allora noi aveva intanto il momento dell'entrata tenevano sempre da una parte della classe che poi abbiamo fatto in due modi realizzate da fare l'accoglienza dei bambini hanno mattina una sala pubblica master visto che era cosi che era grande e allora abbiamo dato poi per accoglierli nelle loro classi delle sezioni e li avevamo a disposizione un diario di sezione con nocerino al sola o 22 sezioni 1 pato diario dove c'era hanno dato in maniera particolare per ogni bambino era annotato il momento dell'entrata e momento del gioco libero del mare router quindi cambio pasto sonno del momento di motivi tra strutturata che però aveva anche lì schede individuale più particolareggiate in base alla proposta che ti facevi quella mattina quindi se deve giocare la farina la o chissà quale altra cosa che denis ma che era prevista nel programma noi avevamo la scheda specifica dico la macchina di quell'attività la data vede il bambino ognuno di loro la vera questa cosa lo so che può sembrare un po la schedatura che però devo dire che almeno quel momento che vivevamo no in cui saremo ancora costruire tutto quello che poi viene caso il progetto pedagogico del comune di viareggio hai sentito non è basi per capire anche dove sta andando un mito del lago già stati tutti i bambini e loro vere se noi abbiamo sempre fatto in modo di capire il gruppo camminarci in base a quello se si facevano anche nei proposti così in base anche ai genitori perché abbiamo stato fatto questa osservazione genitori abbiamo mai trascurato questa questi due aspetti utilizzavate anche altri tipi di strumenti per osservare i bambini mirino allora scrive la pace prima all'inizio sotto altro livello fotografico quindi comunque osservazioni durante il gioco libero a cui ci si mette malattie di nuovo tra parte facilitando il gioco è il ruolo nostra è mai stato passivo di guardare con una macchina però pur essendo facilitatori si lasciava anche il loro agire a libero modo che si poteva anche capire meglio i quali si sentiva abiti che è questa questa osservazione ovviamente si faceva a occhio nudo e poi veniva tutto sta scritto differita poi abbiamo introdotto la telecamera io per esempio che sono state assoluto una delle più pignoli appassionate che quando è rimasta anche nel tempo e mettevo la telecamera certo è lì a sufficienza per andare davanti per fare rimosse immagini devono in cui ho fatto un cubo con un buchino avevo fatto un separé ecco un altro che oppure li mettono semplicemente sopra dei libri 20 sopra le stesse parents e avevo era possibile che però se vedesse brani e poi facevo di vedere ai genitori sia al momento del gioco libero e poi le attività strutturate che quelle di riprendevo se aprono lo sapevano erano dei grandissimi attori devo dire che il tempo poi mi chiamavano la scimmia teresa perché voglio farlo vista e quindi non amo spendevano al giro ma ormai anche alle mamme mi dicevate lesa e teneva a telecamera e utilizzavate anche la macchina fotografica per caso perché poi cosa succedeva queste notizie che noi raccoglievamo sia fotografiche sia trascritte nelle varie dentro il diario di esenzione finivano nel diario personale che era praticamente la storia del bambino dal momento del suo ingresso nello quindi dai primissimi momenti e l'ambientamento come genitore se no la sua uscita dei tre anni e anche qualcosa in brasile a metà con a cui ne seguiranno andati quindi era corredato di osservazioni e anche di fotografie questo diario le osservazioni scritte i primi tratti addirittura tutte scritta a mano e quindi se annotava anche molte comodità dei costi diventa mente più sul diario tipo quando avevamo i piccoli i primi successi di una b oppure che si tiravano sue parti ma non facevano i primi passi guidava magari anni lucia si alza tanti anni hanno fatto i primi passi con la foto abbinata e dopo invece vede tanto c'è il video ad esempio si usava solo per documentare le esperienze ma si usava anche il proprio come con vibrazione quei genitori abbiamo fatto tanti video maker strutturati montati seriamente e fate abbiamo vinto come il nido quattro premi internazionali video o se tematiche ovviamente che riguardavano la patologia delle balene che era dedicato al rapporto tra nome bambino perché il canto delle balene era praticamente aver paragonato i bambini e nonni come un canto solitario e silenzioso ma molto forte e importante che creano le tunnel sonori che nessuno sente nessuno 4 ma che poi in realtà sono molto importanti e nonni e bambini sono un po le antiche di una società talmente esagerata nel voler produrre che li mette un po a parte perché questo ha sempre detto è la società che si preoccupa dell'infanzia ma se ne occupa poco quindi il corruttore della preoccupazione non faceva parte del nostro ambiente comunale ecco noi ce ne occupavano e avevamo una cosa importante che come gruppo il dubbio noi ci mettiamo sempre in dubbio le cose ma no perché eravamo problematiche ma perché era importante davanti ai bambini che avevi dire ma abbiamo detto giusto ma abbiamo fatto bene ma forse se si faceva così ma che dici potremmo trovare un'altra soluzione anche ne pensi insieme questi sei soggetti si confrontavano anche calorosamente perché hanno molti appassionati perché era perché il nostro lavoro si può riflettere sulle sole sulle cose insomma per poi il lavoro è quello che volevo fare calcoli e lo rifarei non credo che sia stato il momento di un bello della mia vita e stata un'esperienza spettacolare cos'è che ti piaceva di più fare no il fatto di lavorare con i bambini cos'è che ti dava che ti appassiona va così tanto con compassione appunto che ti ha fatto semplicemente bambini perché lo siamo considerati persone quindi quando li incontravo spesso ero io che imparato da loro quindi vi dicevo vendita cominciamo a conoscerci noi giochiamo e io ci andavo più piccola di loro per cui insomma non mi sono mai sentita dalla parte di quella che sapeva tutto anche se non ho mai perso il senso di essere adulta con rispetto al d'oro io sapevo benissimo dove volevo andare cosa volevo verificare avevo perfettamente davanti chiari tutti gli obiettivi che quello che voleva offrirmi ma sicuramente sempre con gioia con serenità con con estrema tranquillità perché se lo meritava a stare bene in quelle ore comunque le loro madri ci affidano piccoli pezzettini era giusto che che noi ci impegnassimo in maniera di star bene e se uno non voleva fare un tipo di attività si stava un'altra lo stesso al giorno in cui avrebbe chiesto di farlo di provare che l'aveva visto fare agli altri c'è stato di momenti no che magari perché era stanco perché stava covando qualcosa no perché si poteva avere momento dell'avviso del rifiuto si trovano e questo visto che era sempre vincente perché rapporto poi si chiama complicità a proposito di questo che tipo di proposte facevate ai bambini che tipo di proposte educative di proponeva le tanti tipi di reti partivano sempre da un progetto condiviso col collettivo noi a settembre si riorganizzavano gli spazi perché la partenza del nostro ampio spazio spazio è grande contenitore dove ci sono già degli obiettivi che tu puoi verificare in base a quanto può essere lo sviluppo di cui bambino e quindi le varie aree della logica del corpo la comunicazione è all'interno almeno di uno spazio strutturato con certo modo noi poi progettavano facciamo tutta la programmazione per un anno all'inizio la programmazione era fatta di mese in mese che era fatta tipo cronache non si faceva un'esperienza e lì si chiudeva invece qua tutte queste cronache sono diventate parte interenti integrativa di un progetto più più largo io al mio dove c'erano tutti i campi di esperienza tutti portati da una storia la storia ad elemento portante che ci accompagnava tutto l'anno con dei personaggi con un personaggio ovviamente principale è il personaggio principale veniva generalmente costruito da questa collega brava della sartoria bellavista era costruito da lei in maniera gigantesca quindi diventava un compagno amico che tutta la vita che del bambino elettro per quell'anno si accompagnava tutto l'anno e con noi faceva mille peripezie avventure si usciva nelle uscite mi piace lo portavano dietro giocava tutto sporco ha fatto un anno dinosauro chiamato scossone perché quando lui camminava leggeri pesanti pur essendo proprio lo faceva rumore e bocciato dello scorso velino ha detto scorso perino perché realtà l'occhio e donne e lui per dire sì che se fossi scriveva se anche un'esperienza di base di partenza quell'anno lì piedino ci mandò una cassetta perché non c'erano altri strumenti non c'era dvd oggi ci avevamo le casse le videocassette e quindi arrivo con il postino che era un collega del comune che si vestì volontariamente era un segretario sui mestieri si prestò vestirsi da postino con un pacco gigante costretto per i bambini del nido sono aggrappato con questo pacco gigante tutti i bambini a guardare questo collega appunto travestito isotopi per voi un un dono da parte di una persona che scoprirete che ci dovete guardare questo sentito somma si aprì c'era questa videocassetta io li leggo invece ciao a tutti guardate fisso metto la videocassetta avevamo fatto un video dove questo personaggio si presentava e diceva che era in un paese lontano che sarebbe arrivato in maniera veloce da noi e ci avrebbe avrebbe trascorso momenti belli e ma la nave l'asta questo è che ti magionese marchesi lupo metropolita lupo buffissimo che che viveva con noi video e che ci ha portato in giro per esempio alla caserma dei pompieri e siamo andati con il camion con il lupo sopra si fa c'era un lupo kawase che mangiava tantissimo quindi che cosa faceva lui andava a finire dal pd che quell'anno lì avevamo scoperto che abbiamo un po torre del pediatra al pediatra o mangiato troppo possiamo parlare e tanto ci facevo il video che lo faceva loro e perché gli risponde beh si vedeva una che pancia ma che c'hai una mano rotolare erano tutte create ad hoc insomma per per i bambini pensate per loro per il gruppo che avevate insomma anche verso di loro c'erano dei percorsi che venivano fatti condivisi se anche da tanti lo stesso è vero anche pensato al bambino che poteva avere più difficoltà rispetto alle altre e in che modo lo faceva la cava il che modo lo facevate questo interessante come la come venivano coinvolti bambini che avevano difficoltà addirittura potevano fare anche le animazioni ovviamente lasciando se avevano programma più ampio non diamo qualcosa che è capitato veniva costruito magari una carrozza una carrozza di orche di una principessa che in animazione trainata da cavalli biciclettine nate dalla insomma ognuno aveva un ruolo sulle attività del quotidiano magari facevamo cose più legate alla manipolazione e se non in grado di fare altre cose comunque passato ma sempre parte di tutte le nostre attività certo è che anche se c'era assiste nella persona di sostegno che capita per sostenere la sostieni tu ti ricordi come era sviluppata come si sviluppava una giornata tipo al nido racconteresti dall'accoglienza fino poi al momento del ricongiungimento come come si sviluppava che cosa facevate allora la mattina veramente sul momento dell'entrata deserto in mezzo arrivano le prime mamme o papà base alle esigenze lavorative qualcuno arrivava veramente presto e i bambini ne prima lepri moretta detenuti appunto nella stata grande perché c'era anche parecchio parecchi giochi motori e c'era una cucina c'era degli oggetti insomma che più li facevano a studiare e divertire anche svegliare prima delle 7 in mezzo a tutti addormentati e dopo si spostava nelle classi dove già comunque mettevamo a disposizione anche e quindi ci si riceva un momento del lasciare il genitore parte dell'ambientamento era proprio gli steccati fisher a convincere ma si chiacchiera 11 di gioco da parte poi c'era subito passato il momento dell'ambientamento invece c'era anche un buttarsi del braccio viene bracciano con noi quindi se iniziava subito un aumento del gioco libero e sempre nell'attesa che arrivassero tutti fino poi ci si spostava grasse e lì arriva alla terza armatrice era le 10 e cominciavamo d'attività strutturata dando alle 9 e mezzo una di noi poliseno lido terminate le attività noi eravamo un po gruppo creativo 15 minimamente di tutto in questo senso per esempio si è fatto ma cartella del paese la carta per i piccoli delle la tantini che che avevamo 16 la tantini tutti su il più piccolo a tre mesi poi 8 9 mesi il più grande riva 12 mesi si cresce questo progetto scoperta di una carta che procedeva a portare condurre anche al carnevale alla costruzione del carlo quindi tutta un'altra serie di cose alla cartapesta e per fare conoscere vari tipi di carcano avevamo fatto un angolo morbido loro generalmente stavano per legge non devono associarsi il dito di loro ascoltano la musica un certo punto una mattina arrivano che noi avevamo tenuti nel salone apposta che abbiamo fatti entrare e hanno trovato tutto l'angolo coperto da un muro di carta colorata e vedere che cosa facevano e praticamente più vispi e non sono i passi giusti tipo animaletti nella semina subiti e poi camera un piatto davano tutti a parte qualche mese che avevamo un braccio sono arrivati tutti bloccati davanti a questo questo muro di carta più loro ecco allora che hanno fatto che hanno fatto un gusti bombe sulla testa e hanno trovato tutte le ceste tutti di mare tipi di carta colorata c'erano delle foto meravigliose di questo il lokeren e l'hanno fatto di intensità papa ci hanno fatto tutto quello che c'era da fare sono quindi a proporla tv tratti può essere il marchio abbiamo scoperto l'acqua calda nessuno è però era divertente della trovare mappe anche per noi perché sono questa noia no fare sempre cose già ci sono le routine che non sono negativi che se vengono vissute nel vero senso della parola la ruggine a qualcosa di ripetitivo ma nella ripetizione te ne puoi trovare tantissime risorse dentro ci può scoprire meglio il linguaggio del bambino le sue necessità che cosa lui veramente vuole comunicare al diabete tipo di rapporto tiene con i coetanei cioè cenaia e vissuto a quel che nella routine anche quando fa un gioco che sento si dice sempre insultanti sono tanti tantissimi testi e trovato nei tempi passati la disquisizione ma il bambino a quelle che fa un gioco individuale non di cooperazione con gli altri invece di scoprirvi che come se coprirà si formavano a gruppetti i gruppetti che ti più si voleva bene che più erano affiatati quindi facevano capito notte non viene a giocare con noi no devo g lo vedevi però che partivano gruppetti e allora facevano più confusione andava una piadina certo e non se lo contendevano assolutamente lo condivide certo e cd scorrevano sopra poi negato qualcuno partiva con con corse vissuto personale e allora chi raccontava che è andato a sciare malarico la nonna che aveva fatto un ruzzolone oppure lo stato ieri ho fatto il trattore era apprezzare col mio nonno no magari stava giocando con i suoi amici però è tutto questo durante dei giovani e non all asp agli capito gioco libero ante sono comunque di gina ecco e dopo il gioco libero che cosa avveniva c'era la russia c'era una routine che poi anticipava altri passaggi della mattinata al nido dopo l'attività strutturata anche che cosa avveniva a sarà strutturata sì tra il gioco durante il gioco libero certamente se c'era bisogno di andare in bagno veloce era tanti quelli più grandi e quindi sapevano diceva la mano e che è tanto c'è la casa bianca che ci preparava pagare la stanza sistema va quindi andava in bagno mentre colini ovviamente che sentivano lì tutto è finito gioco strutturato sì c'era un momento del cambio cinema nel bagnetto si giocava chiaramente ci si divertiva tantissima che li con l'acqua perché anche ho sempre pensato che l'aspetto anche del cambio che è un momento molto intimo e se ci metti da parte giocosa e lo accerta che primo reggere visto che tu comunque stata estranea nella sua di certo la somma e quindi fa scherzando e ridendo arriva a viverlo maniera piacevolissima quindi le educatrici comunque che si occupavano dell'igiene personale dei bambini a medium atc certamente sì all'origine direzionale tanto intimo era che era costante che i primi tempi lo seguisse chi aveva seguito l'orientamento che ripeto si diceva in e questo fatto si andava avanti un po di tempo poi quando il bambino avanza il rito duomo allora ogni educatrice che c'erano potevano tranquillamente occuparsi del cambio prima nel momento invece negli inserimenti ed i primi mesi fino a dicembre gennaio poi come anche in base a quello che vi chiedeva il bambino erano eravamo era l'educatrice e come lo rendeva the giocoso allora questo momento che cosa facevate perché attivate delle canzoncine non lo so mentre venivano cambiati oppure lo facevate a altre altre cose insomma ma ascolta allora per le canzoncine c'erano abitudini con essere entrata negli occhi cantare questa canzone suona collega che ancora di sfondare anche caprola molto bene che quindi mi piaceva tutte le creazioni più adatte per i bambini però entrando violano un po molto molto giovane e anche un po ribelle io con l'ultimo e mi ricordo tutto volume e gli ho due bimbi ecco diciamo teresa u23 e quindi ecco durante il cambio c'era questo nei piccoli non volume sparato messo anche tanta musica tanta musica d'ambiente insomma che rilasciava la seconda guerra e mi ripeto del progetto che mimano quell'anno lì certo certo e dopo il cambio che cosa succedeva dopo il primo calcio avete la macchina della roma diciamo situata in cambio ci si preparava per andare alta quindi lavaggio delle mani bisogno di cambiarsi anche il pannolino e si andava a tavola i primi tempi trovavano tutto apparecchiato poi abbiamo deciso di farli apprezzare se quindi non era più che apparecchia ausiliaria ma eravamo noi si portava un carrello e dal carrello bambini derivano apparecchiavano loro metteva le cose questa cosa monete a di come facevo rendere responsabili erano convinti e contenti di preparare il loro ristorante del liro e quindi ci si metteva tutti a tavola si mangia chiaramente pochissimi cosa per fare l'atto di essere insieme poi realizzato dalla signora che avevo messo a vita perché parte questo questa pubblicazione che il pranzo all'asilo nido momento del trasferimento dove ci sono sia conversazioni dei bambini durante il caso come era organizzato lo spazio del caso il momento per esempio di cerano abitudini ricordo vecchia di non dare dei tempi e pani in accompagnamento al cibo che mangiavano veniva dato ci siamo chieste mi richiede come mai conti maggio golette non ti mangia speriamo se quindi noi che come come avete avete cambiato quindi allora questa questa pratica 18 il pane durante il secondo quindi che accompagna anche accompagna la scusa il canale idea di come funzioni accompagnava che secondo ha servito sì sì sì l'acqua presente scavo i bicchieri venivano a qualcuno che era più bravo più grande aiutava il piccolo a servire ma si sentivano importante mi piace ma chi non interessavano loro ceva ma è più interessato quindi era un modo per prendersi cura l'uno dell'altro a noi serve per noi facciamo la stessa cosa che non facevano solo loro gioco meritare utilizzavate delle caraffe quindi perché l'acqua caraffe di gara e materiali erano proposti tipo clan trasparenti è ok sì sì sì e anche piatti erano a che materiale erano si erano materiale di una plastica dura che per ora però non era plastica certo articolo che poi si aiutava in terra forse si spezzano anche con il libero nel problema molto di più durante il pasto una cosa che abbiamo introdotto è stata racconto di storie perché attraverso si faceva come un ribasso della storia che di mano che arrivavano magari la mattina affrontato che cosa essi c ognuno poi raccontava la storia è lì una di noi prendeva il quadernone diserzione appuntava perché devo dire sia lì che prima che durante prima del sodo poco prima di addormentarsi loro vi raccontavo e quindi raccogliere tantissimi compier certifichi non andavano solo nel diario personale ma facevano parte e poi di una specie di di raccolta che si faceva infonderanno e si danno i genitori se dico molte azioni 1 si chiamava vengono fatti sotto i loop astro quante chiacchiere oggi che si danno anche dedito di no erano una cosa di conversazioni per un anno dei disabili debito è invece la routine del sonno come come avveniva il passaggio anche nella fase del collegamento come l'avevate organizzata ecco è pensata sente la stanza era la stessa dove sia per il hard antiche i diversi tempi poi dopo piccoli e grave medio grandi erano una tratta tutte le attività e poi siccome erano tanti bambini c'erano tutti i letti nelle grandi ne venivano sistemate dalla nostra miliaria ce li faceva trovare con i cuscini sorlini [Musica] copertine e poi in un posto che ha segnato con segnato il suo posticino e noi credevamo 3 si stava con loro e li e ora quella che racconta le storie raccontavo storie tutte le volte quando le ferite alla storia dell'anno che che avevamo intrapreso o raccontavamo episodi vissuti anche loro lo facevano per accompagnarli lentamente addormentarsi sé perché c'era che qualcuno insomma che spesso purtroppo ha avuto problemi individuati che avevano avuto delle difficoltà e quindi e accompagnavamo anche stanno accanto a qualcuno voleva stare abbracciato qualcuno voleva la altri me io portavo le orecchie di giganti ho trovato un altro giorno una ragazzina amare te ma te lo sai vero che la mia maestra dellino e non mi riconoscevo è che sa mi ricordo di te i tuoi vecchi meno proprio lei aveva promesso in quanto era grande di avere galati bisogna insomma questa questa cosa i bambini dove dormivano avevano dei lettini oppure dei tappetoni avevano avere grandi che invitano le mani della sua grandina lettino però fatto proprio branda tipo con di stoffa più veniva messo le zone un cuscino cuscino e sera freddo col giallo zunino sopra anche la bustina e le ferma lì erano tutte in dotazione del servizio comunque le solini pavia che di gara spesso avevamo anche tante neanche li ha in più che tenevano per le emergenze perché anche qui ma contava il cambio pulito poteva capitare che opero disturbo che poteva avere il bambino o perché si faceva attività particolarmente impiantanti allora si sporcavano quindi mettevamo nostri niente acquistate serie m nè che era in mano a riservati alla lavanderia alternano vinti gera due lavatrici con un estricatore mi dico anche uno che asciugava e si faceva anche dopo tutto la polizia di questo tipo qui era di realizzare inneggiavano tutto ogni volta che dormivano tutti i cuscini matese lavati e poi rimessi il giorno dopo cambio che c'era dopo il sonno teresa che cosa avveniva ai bambini veniva offerta una merenda oppure ce l'ha subito il passaggio al ricongiungimento con i con i genitori insomma una merenda che veniva anche quella decisa in base alle indicazioni a tabella pediatrica che arrivano quindi c'erano dei menu estivi e invernali e la merenda però ovviamente anche di ravenna aveva avuto qualche disturbo era automatico anche senza aver sentito la mamma che non davamo certamente cose che potevano aumentarli quel disturbo e oppure e se c'era per esempio quell'anno personaggio particolare la nostra storia e massaggiato delle ciambelle di chi tiene eros e ovviamente la cambia tanto ci faceva questo sorpresa di sentire anche noi con la ciambella particolare mastramico pupazzo aveva mangiato oppure la piazza riferito anche alla storia che vivevamo quindi ecco questo dispiegati che tutto l'impianto nel nido di routine ingresso uscite con i genitori erano totemico avevano mareco filo conduttore che era quello della storia importante di quell'anno ma che siamo paramo se non in senso stretto però c'era un fil rouge che lega va sul filo che legava tutto un altro famoso è quello di sicuro la plasmon età se non quelle cose bellissime che ti offriva ne va bene ma vieni ti fanno andare fuori dai binari ma meravigliosamente fuori dal vicario di casate meno male che c che nasce ma la parte magia del nido la parte stupenda dello stare con loro quello che mi ha fatto crescere e mi ha fatto diventare una persona con te lo dico io vi ringrazio perché vedo grazie grazie grazie e rapporto con con le famiglie come era appunto mi sembra di capire che come già anticiparvi facevate tante uscite anche le uscite con era una delle uscite sul territorio oppure hanno uscite circoscritte insomma l'ambiente fisico del nido come come funzionava allora abbiamo fatto tutte le cose che abbiamo fatto all'interno del nido privato il concerto aperto più che creato lo abbiamo accolto il concerto di nido aperto che era alla maniera di franco frabboni l'ing ne abbiamo subito accolto con il gruppo ma come tutti neri devo dire perché una cosa che avevamo anche quel processo del collettivo ma c'era il confronto tra i collettivi e le varie coordinata ci si comportavano del quotidiano anche lì ci si telefonava si prendono decisioni comuni e questo dell'iva aperto fu una cosa sposata da e quindi oltre al nido aperto quindi gente che veniva nel nido non sono famiglie ma che cittadinanza anche politici anche appunto come ti ho detto artisti locali gente che ci darà una mano però poi ce l'ha ma che ti fanno sul territorio e ovviamente c'è un uomo con i genitori che erano di sostegno e perché va bene hanno già piccoli e remo a puro tantissime avventure insieme la mattina avevamo a me che venivano con noi a fare i margini del quartiere così una città e possiamo anche ci saranno anche spericolati barca ieri abbiamo fatto parecchie cose serve con la loro presenza capitaneria di porto in base appunto al mio storia della città l'abbiamo fatta tutta per barche per lungo e anche i vari mezzi e quello urbano da prendere l'autobus a vedere erano anni che erano più c'è una più possibilità no c'è non a meno di strettezza di associato con grado di cose fatte in quel momento non c'erano delle regole di sicurezza però devo dire che comunque eravamo non avevamo né che sprovveduti avevamo genitori che facevano punto secco no non mi piaceva pievano veneto la nostra rete con soldi diceva veniamo noi e andiamo a fare queste esperienze mandati al 5 restero tadini a vedere come funzionavano costerà mar urlano no perché il nostro personaggio di quell'anno ii decise di prendere il volo con un aereo quindi stanno a vedere e quando quando venivano organizzate queste queste uscite anche orario la mattina il pomeriggio quando venivano famiglia organizzate alcune la mattina signori se lo richiedeva però è più il pomeriggio ma è dire i vigili del fuoco non avevano l'opportunità di poterci a spiegare certi casi perché avevano le loro esercitazioni mare si trovavano dei rumori genitori insieme ci costava in visita ma poi avevamo veramente tessuto di genitori tra le mete presenti certo che noi a stupire tutto questo perché veramente una complicità credere tutto il ottico di far stampare loro cc e lavoratori insomma non era già parlato organizzati anche tanti laboratori sono capito male anche con i genitori venivano anche organizzati presenze degli incontri non so a sostegno della genitorialità per esempio magari anche in orari appunto serali oppure nel tardo pomeriggio venivano fatte degli incontri i primi tempi nei pomeriggi e subito dopo la chiusura dell'ingresso insomma del nilo quindi alle 16 16 e 30 venivano fatte degli incontri legati a determinate tematiche si tenevano noi e poi un genitore un anno in cui i bambini abbiamo difficoltà di attenzione perché collegati sempre molto televisivi questi bambini entravano urlando pokémon già bunko agli altri bimbi no quindi stavano molto davanti alla televisione si decise insieme a un genitore che anche lei come me era appassionato di queste cose di tenere dei corsi pomeridiani dopo le 16 agli altri genitori prima attraverso chiacchierate poi anche possiamo vedere che cosa si poteva fare con un bambino a casa invece di tenere sempre la tv e non annientando la televisione perché non l'ho mai demonizzata ma utilizzandola come elemento narrativo quindi attraverso la tecnica del vi racconto collegato la telecamera televisione insegnavamo alle mamme come passare il tempo di la domenica piovosa al sabato noioso il bimbo di piangere sanno e allegri non vuole più una più piacere di stare con quei giochi vorrebbe vedere il solito cartone animato farglielo tu il cartone animato con getti di recupero con oggetti che ha possono avere un'altra funzione un cucchiaio può diventare l'antenna parabolica della famiglia quattrocchi oppure una cartina di caramella può diventare una meravigliosa principessa quindi gli oggetti escono dal loro uso comune che diventano un qualcos'altro nel gioco del partito la telecamera messa una posizione che ti permette di diventare collegata alla tv un movimento che fai sotto ma la scena è parso l'immagine che diventa un teatrino la televisione mia quel mondo si sviluppa e a favorisci insomma lo sviluppo del pensiero narrativo del bambino perché ha la possibilità di esercitare linguaggio fantasia l'immaginazione racconta del proprio vissuto matenano diventano personaggi 9 e tra cui la botta anche movimento fascista tenere il punto questi corsi poi sono nel tempo poi scrive golosi e da questo aspetto è nato un laboratorio sperimentale dentro il video che si chiamava canale delle stelle la seconda in ordine delle bambine e poi vabbè immaginaria però i genitori arrivati le opportunità di incontrarsi per dire più avanti ancora nel tempo la sera quando è arrivato coordinamento pedagogico e quindi anche un progetto pedagogico del comune di viareggio a tutto tondo con tutte le sue identità specifiche con i contesti che speranza con tutto quello che vi chiedo con il curricolo di un progetto pedagogico ecco lì abbiamo cominciato a fare gli incontri anche serali per i papà perché il papa comunque è un elemento fondamentale anche all'interno della roma e portarli dentro era facile perché avevano lavori magari nota n'erano almeno sette pennino la mamma per qualche ragione con la nonna era più semplice poterla rintracciare poterci stare insieme a chiamare una mattina all'uscita o nei momenti dei laboratori genitori papà avevano bisogno del loro spazio e si identifica questo questo momento anche serale per incontrarci periodicamente ovviamente tutte le sere e da lì nasce l'azione nasce quindi che cosa consisteva in effetti questi questi incontri che cosa facevate con il papa è il genere erano alle iniezioni conoscerci parlavo per il progetto che mi dicevi far coinvolgere il papa all'interno del lido intendevo era un posto dove venivano per conoscerci di confrontarsi poi per fare qualcosa assieme periodo lucini allargando il tempo durante il giorno il laboratorio facevano invece nel momento e le devo dire ha coinvolto tutti e di di tenere tutti uniti da un unico location che era un centro per le famiglie sempre delle servizi 0 6 anni del comune non ha di che avevano il momento così stare insieme e poi insieme strutturali qualcosa per poi fare uno spettacolo o fare iniziative come papa per usciti come dono che così bene per quanto riguarda mese sempre nel rapporto con le famiglie da una festa di fine anno era un momento di convivialità e di ritrovo con con le famiglie come veniva organizzata allora i primi anni primi due anni 85 87 i genitori ovviamente avevo già annunciate tre nel ne lo e anche quindi alla fine dell'anno scolastico partecipavano alla festa di fine anno ma anche alle feste dei petali invitati e loro bambini offrivano ai genitori un'animazione di una piccola storia di qualcosa che comunque li poteva divertire in costume rivestivano tutti quale si creavano che non sono perfino di altro alloggio dipingeva si preparavano i mobili se c'era necessario ovviamente l'immancabile albero di natale così anche per fine anno e quindi genitori entravano nel video un po in giardino perché quello che fine ha fatto il giardino visto che era molto bello e ampio venivano fatte che gli animazioni per i genitori c'era la parte gustativa delle torte della cuoca e dei 12 che le stesse or davano e anche spesso a livello locale c'erano le pasticcerie della zona l'anno di panificio che eccessiva qualcosa per questa festa a venivano offerte proprio di sì perché ci conoscevano eravamo al mirino era londino per loro nel quartiere era una risorsa piccola perla di bellezza per loro comunque anno ci dava mandati la focaccia facciamo andava vicine a raso che il mercatino poi santana dal verduraio e quindi il quartiere si faceva sempre tutti gli anni che ci conoscevano bene allora erano giovani chiacchiera si informava stata la pasticceria vedere come si faceva da voce si facevano intra ci mettevano cappelle tutti non 20 udine ci facevano bastare quindi poi fatto amicizia loro come venivano a sapere che c'era la festa di fine anno ci donavano sempre qualcosa insomma ci arrivava un anno fu fatta la chiccheria che era tutte legata a una storia di una nuvola che purtroppo aveva avuto un ascaro ognuna una sfortuna nera ad innamorarsi del sole e la fai da te manovra che si innamora del sole ma poi si scioglie e crisis sindacati perché io no ma voleva e dice hamas è così brutta ma così è venuta tutta spettinata e poi animavano bibbia è questa scena però questo maticamente stanno avrà creato dalla disperazione scritta a piangere ma è che cosa è la costa magica che succede no e angela primari ma anche angeliki colorati e fatte alla fine arrivati nel cast dall'alto questi clicchino e ovviamente tutto il quartiere si è mosso di riportarci click di tutti i tipi e avevamo creato dei pacchetti come una favola tutti di legno costruiti da una meta al che per sarete il quartiere tutti colorati merlini con ognuno le specificità di kitty che c'erano quindi insomma anche a livello di spazio di coreografie ci si lavorava tanto ecco ci piaceva che lo spazio è importantissimo quelle come ne curiamo la nostra casa laddove siano dobbiamo curarla da spazio perché un po che rispecchia ci rappresenta e poi comunque ci fa star meglio stiamo già era con me io ti accolgono uno spazio gradevole io ti devo dare il gusto di stare no il piacere di avvisare ma anche la soia dell'uso di ruda spaziali certo come dicevamo ragazzi ma deve proprio curarlo più che puoi e ci divertiva anche noi adulti e forse un po difetto che paola quanto si diceva siamo più piccole noi di loro avevamo questo gusto veramente di divertirci tra di noi e se ci divertivamo si entrava in sintonia dunque la roba scorreva da si scorreva coi genitori che li coinvolgerà che erano capito da man gente cangelosi entusiasti sicuramente che forza al terzo anno quando ci si debba lasciare erano fiumi di lacrime di piante team pergamene di regali tipo le 10 lasciare tutti abbracciati in modo a trovarci ho avuto bambini che sono venuti fino a grandi a trovarmi al nido perché avevano a piacere di vedere le loro nidi non risentirne quegli odori bello beh io direi che è stato un racconto molto sentito e il prezioso ecco l'intervista io credo che a questo punto si possa anche concludere ti ringrazio tanto la sua testimonianza e per questo prezioso contributo al progetto memorie d'infanzia grazie di un nuovo tenerla graziose e università
L’intervista, dalla durata di 1:43:15 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=zPezvaC7XCY), si concentra sul percorso professionale di Maria Teresa Giorgetti, educatrice nei nidi d’infanzia negli Anni Ottanta e Novanta e, attualmente, responsabile della biblioteca “Marconi” di Viareggio e della biblioteca “Multimedia immagine”. Ha lavorato nei nidi comunali di Viareggio, dove è entrata, «giovanissima», nel 1985, con «il cuore in gola» (m. 1.50).
Gli aspetti didattici dell’esperienza di Giorgetti sono il focus centrale del dialogo, estremamente dettagliato ed accurato. Il nido era aperto dalle 7.30 alle 17: l’arrivo dei bambini poteva avvenire tra le 7.30 e le 9.00; i genitori potevano andare a riprenderli alle 12.30 (dopo il pasto) oppure dalle 15.30 alle 17. Dalle 7.30 alle 9 i bambini erano in atrio, dove i giochi motori lì disposti contribuivano a svegliarli; successivamente le educatrici li conducevano nei rispettivi reparti, dove aveva luogo l’attività di gioco libero. Seguiva quindi il gioco strutturato, dalle 10 fino a 12/12.30. Con l’approssimarsi del pranzo (cucinato nel nido stesso dalla cuoca) le educatrici e i bambini più grandi apparecchiavano insieme; il menu era concordato con l’equipe sanitaria. Terminato il pranzo, i bambini che restavano dormivano nel loro letto/brandina personale, e quindi, una volta svegli, mangiavano la merenda. La lavanderia interna al nido consentiva di pulire tutti i giorni lenzuola e cuscini nonché i vestiti dei bambini, qualora si fossero sporcati – e nel frattempo le educatrici cambiavano i bambini con i vestiti del nido. Inizialmente programmati su base mensile, i progetti didattici hanno gradualmente coperto tutto l’anno scolastico: tesi allo sviluppo di determinati “campi di esperienza”, erano unificati dalla storia di un pupazzo (un lupo, un dinosauro…) che accompagnava i bambini di un reparto nelle loro uscite (Catarsi 1997). Particolare attenzione rivestiva il momento dell’igiene personale e del cambio del pannolino, svolto sempre su sottofondo musicale. Benché il numero maggiore di attività strutturato fosse preparato per i “semidivezzi” (attualmente i “medi”, da 1 a 2 anni) e i “divezzi” (adesso chiamati “grandi”, dai 2 ai 3 anni), Giorgetti ricorda alcune attività progettate appositamente per i più piccoli.
L’intervistata ha cominciato a lavorare alcuni anni dopo la trasformazione delle strutture assistenziali gestite dall’Opera Nazionale della Madre e del Bambino: a metà degli anni Ottanta il carattere educativo aveva preso il sopravvento sulle tradizionali connotazioni sociali e assistenziali, anche se queste ultime, riconosce Giorgetti, permanevano in alcune consuetudini – come, ad esempio, l’assistente sanitaria e la visita pediatrica settimanale (Catarsi 1997). Non riveste tuttavia questo accenno un significato negativo, in quanto al pediatra, unica figura maschile di tutto il nido, Giorgetti riconosce un ruolo importante di familiarizzazione con la figura del dottore.
La positività del ricordo si inserisce nel quadro di una traiettoria professionale fortemente significativa e motivante, definita senza esitazioni come la migliore della sua vita. Molti i fattori che hanno contribuito a modellare questo giudizio. La percezione di una forte comunità educante, innanzitutto: il rapporto con le colleghe è rievocato come stimolante e capace di trarre il meglio da ognuna delle sei educatrici. La tensione alla formazione e all’aggiornamento, che, rivendicata con forza dalle educatrici, sembrava incontrare nel comune un valido interlocutore: Giorgetti ricorda corsi di aggiornamento settimanali, sia dentro sia fuori il nido, che hanno condotto lei e le colleghe a incontrare e confrontarsi con grandi nomi della pedagogia italiana, come Franco Frabboni ed Enzo Catarsi (Catarsi 2009). I corsi erano organizzati dal direttore dei nidi (figura poi sostituita dal coordinatore pedagogico nel 2000), mansione che nella città toscana era svolta da una figura laureata in Pedagogia. Proprio da Frabboni, spiega, il comune di Viareggio aveva introitato il concetto di “nido aperto”, ovvero di una struttura educativa aperta alla comunità che attorno al nido stesso trovava un centro di aggregazione e condivisione. Il rapporto si configurava come biunivoco, in quanto la comunità entrava nel nido, ma anche maestre e bambini compivano frequenti incursioni in città, sorrette dall’organizzazione e dalla disponibilità dei genitori. A questo proposito, Giorgetti rievoca il contributo dei maestri di cartapesta viareggini nel preparare i pupazzi per le feste di Carnevale del nido; tra le gite effettuate, nomina quelle compiute alla capitaneria di porto o dai vigili del fuoco. Queste uscite, la cui organizzazione, secondo l’intervistata, è resa più difficoltosa dalle regole attuali sulla sicurezza, hanno rafforzato responsabilità e autonomia nei bambini.
Grande spazio è dedicato anche alle modalità di documentazione dell’attività dei bambini. Giorgetti afferma di aver introdotto la telecamera nelle attività di gioco libero: nascosta o camuffata da diversi oggetti, registrava i bambini con il consenso dei genitori. Proprio per questa attività il nido aveva ricevuto quattro premi nazionali. Oltre alla telecamera, molto utilizzata era la macchina fotografica; le educatrici stilavano un libro che descriveva i progressi di ogni bambino e che veniva consegnato ai genitori al completamento del ciclo; un ulteriore libro, che raccoglieva le conversazioni con i bambini del nido, era consegnato al termine dell’anno.
Fonti
G. Bandini S. Oliviero, Public History of Education: riflessioni, testimonianze, esperienze, Firenze, Firenze University Press, 2019.
E. Catarsi, Nascita e sviluppo degli asili nido in Toscana, in Catarsi E., Faenzi G. (a cura di), Asili nido e nuovi servizi per l’infanzia in Toscana, Junior, Bergamo, 1997.
E. Catarsi, L’educatrice della prima infanzia in Italia. Professionalità e formazione, in Fortunati A. (a cura di), Il sistema integrato dei servizi educativi per la prima infanzia, Junior, Bergamo, 2009.
M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.
Fonti normative
Legge del 6 dicembre 1971, n. 1044, Piano quinquennale per l'istituzione di asili-nido comunali con il concorso dello Stato, (GU Serie Generale n. 316 del 15-12-1971), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1971/12/15/071U1044/sg