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L’acquerello raffigura due giovani studenti seduti al banco: non è chiaro se stiano disegnando o scrivendo. Gli scolari sono ripresi da Lorenzo Viani quasi di spalle, leggermente ruotati di tre quarti con una soluzione compositiva che permette a chi osserva di calarsi nel momento di vita scolastica ritratto, come se lo spettatore si trovasse nella stessa aula e li stesse guardando da vicino. Pur in assenza di una vera e propria ambientazione, si riesce a riconoscere l’interno dell’aula dal protagonismo spaziale del banco: un banco in legno, a due posti, con un ripiano stretto e leggermente inclinato e con le sedute collegate, con il risultato di un unico grande blocco pesante e difficile da spostare; una soluzione costrittiva adottata per lungo tempo e fortemente criticata da pedagogisti come Maria Montessori. L’opera appartiene al ciclo degli scolari realizzato da Viani a partire dal 1920.