Nato da una famiglia di umili origini, nel 1834 riuscì a laurearsi in medicina presso l’Università di Pisa. Nel 1848 partecipò alle battaglie di Curtatone e Montanara spinto dalle proprie idee liberali, cadendo prigioniero degli austriaci e trascorrendo alcuni mesi di prigionia in Boemia. Specializzatosi nella profilassi delle forme tubercolari in età infantile e convintosi che per combatterle fosse fondamentale prevenirle tramite l’esposizione al sole e allo iodio nelle colonie marine, nel 1854 fondò l’Istituto degli ospizi marini di Firenze, presieduto dal canonico Amerigo Barsi, la cui finalità era quella di garantire le cure marine ai bambini indigenti, malati di tubercolosi, scrofolosi e rachitismo. Nel 1856 aprì a Viareggio il suo primo ospizio marino per bambini, noto come il “Palazzo delle Muse”. Nel 1870 Giuseppe Barellai fu promotore per la costruzione di un nuovo ospizio marino sul promontorio dell’Argentario, a Porto Santo Stefano. Nel 1872 al suo istituto fu riconosciuto lo statuto di Opera pia. Nel 1882 si recò a Napoli per diffondere gli ospizi marini anche nelle regioni meridionali. Malato di tubercolosi, morì a Firenze nel 1884 nell’edificio sulla cui facciata è apposta la lapide.
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Azienda pubblica di servizi alla persona Montedomini – Sant’Ambrogio – Fuligno – Bigallo di Firenze, fondo «Ospizi marini Barellai di Firenze»
- Mario Crespi, Barellai, Giuseppe, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 6, Roma, 1964, ad nomen;
- Francesco Bigazzi, Iscrizioni e memorie della città di Firenze, Arnaldo Forni Editore, Bologna, 1968, pp. 286-288
- Francesco Carnevale e Esther Diana (edd.), Giuseppe Barellai (1813-1884). Il dovere del medico, la situazione sanitaria dell’Ottocento e le nuove realtà epidemiologiche. Atti del convegno (Firenze, 24 ottobre 2013), Polistampa, Firenze, 2014