GIOVANNI PASCOLI
NEL CINQVANTESIMO ANNIVERSARIO
DELLA SVA MORTE
QVI
DOVE DIMORÓ IN MATERA IL POETA
DI SAN MAVRO DI ROMAGNA
INIZIANDO LA LVNGA OPERA SVA
DI MAESTRO
CON ESSA AFFIANCANDO E INTEGRANDO
L’ESERCIZIO DELLA DIVINA POESIA
CELEBRAZIONI PASCOLIANE IN LVCANIA
MCMLXII
Collocata sulla facciata laterale del Palazzo del Governo, la lapide a Giovanni Pascoli – oltre a segnare il luogo in cui «il poeta di San Mauro di Romagna» visse a Matera – ricorda che nella città lucana ebbe inizio «la lunga opera sua di maestro», che avrebbe affiancato e integrato l’esercizio poetico: egli infatti insegnò Lettere greche e latine al Liceo Emanuele Duni di Matera nel biennio scolastico 1882-1884. Il ricordo marmoreo fu donato dall’on. Odo Spadazzi, promotore delle onoranze tributate da Matera a Pascoli nel cinquantenario della sua morte. La giornata di inizio delle Celebrazioni pascoliane – il 16 dicembre 1962 – contemplò, oltre allo scoprimento della lapide vergata dallo stesso Spadazzi, altre iniziative di tributo: il pronunciamento del discorso commemorativo del critico letterario Ettore Cozzani; la premiazione degli studenti che avevano partecipato a un concorso a tema pascoliano; l’inaugurazione della mostra Omaggio a Pascoli degli artisti italiani; l’apertura di un’esposizione di cimeli pascoliani. Nella sua orazione, circa il legame tra la città lucana e il poeta, Cozzani disse: «Matera si onorerà […] non solo per avergli offerti questi suoi figli, ma anche per essere stata citata da lui per prima (nel tempo, ma anche nella gratitudine) nel gruppo di quelle [città] che egli percorse nel suo pellegrinaggio di insegnante» (Onoranze a Giovanni Pascoli nel cinquantesimo anniversario della morte, 1962, p. 2).
Commemorato
Fonti
- Onoranze a Giovanni Pascoli nel cinquantesimo anniversario della morte, Matera 16.12.1962 – 2.1.1963, Roma, Centro nazionale di studi pascoliani, [1963]