@ Lucia Paciaroni
FILIPPO MARIOTTI
GIURISTA E LETTERATO
DEPUTATO E SENATORE
AMMIRATORI E CONCITTADINI
SETTEMBRE 1923
Il Comune di Apiro volle omaggiare la memoria di Filippo Mariotti, apponendo un busto con lapide sulla facciata del palazzo municipale. L'artefatto è costituito da un busto in bronzo custodito all'interno di una nicchia che sovrasta una lapide in marmo dove sono state scolpite poche e semplici parole che però ricordano la grande opera del Mariotti, il quale fu politico e letterato. Nella sua produzione letteraria, si ricordano La libertà d'insegnamento, La sapienza politica del conte Cavour e del principe di Bismarck e studi su Leopardi e il Risorgimento d'Italia.
Il Comune di Apiro lo ha ricordato anche con l'intitolazione di una via e della strada provinciale numero 2 nel tratto che da Apiro conduce alla statale 76, ad Angeli di Rosora (Mariotti, p. 238).
Commemorato
Filippo Mariotti nacque ad Apiro il 6 settembre 1833. Frequentò le scuole medie a Camerino, poi si trasferì a Roma per gli studi letterari ma fece di nuovo ritorno a Camerino per gli studi superiori di filosofia e giurisprudenza. A Camerino si laureò in Legge e proprio in questa città fu accolto dal conte Panfilo Fusconi che lo scelse come precettore per il figlio Vincenzo. A Firenze frequentò l'Istituto Superiore e fece pratica forense nello studio dell'avvocato Ferdinando Andreucci. Mariotti fu un fervente patriota e nel 1860 tornò a Camerino in quanto gli fu affidato - insieme ad altri - il governo provvisorio della città in attesa dell'annessione.
A 34 anni, nel 1867, fu eletto deputato nel Parlamento Nazionale. Nel 1887 il ministro Michele Coppino lo chiamò a partecipare al governo della pubblica istruzione come suo segretario generale. Nel 1888 fu nominato sottosegretario e nel 1896 consigliere di Stato.
Insieme all'amico senatore Giuseppe Fiorelli, si dedicò agli scavi, alle antichità, alle arti, occupandosi anche dello stato economico e giuridico dei professori, soprattutto della scuola media. Tra le tante attività parlamentari, presentò proposte di legge per salvaguardare l'arte, disponendo la catalogazione e la custodia di tutte le opere artistiche nelle biblioteche e nei musei (Mariotti, p. 236). A lui il merito di aver fatto riordinare le due biblioteche della Camera e del Senato secondo i sistemi della moderna bibliotecamia (Ibid.).
Scelse come suo collaboratore Giovanni Mestica, allora docente di letteratura italiana all'Università di Palermo, a cui fu affidata la Divisione dell'istruzione classica. Insieme a Mestica, nel 1890 costituì la Deputazione marchigiana di storia patria. Nell'ultimo periodo di attività (fu collocato a riposo nel 1908), tra i tanti incarichi, anche quello di rappresentante del Senato nel Consiglio superiore della Pubblica Istruzione.
Tra le sue opere, si ricordano La sapienza politica del conte di Cavour e del principe di Bismarck (1886), Dante e la statistica delle lingue (1880), Il Risorgimento italiano narrato dai principi di Casa Savoia e dal Parlamento (1888) e Le tasse sull'alfabeto, ovvero dei conflitti fra l'aritmetica e la retorica (1900) e un volumetto sulla libertà d'insegnamento.
- E. Mariotti, Le famiglie Mariotti e Mestica nel loro territorio, in F. Musarra, G. Piccinini, N. Sparapani, P. Ramazzotti, Per non dimenticare: Mariotti e Mestica all'ombra di Leopardi, Firenze, Cesati Editore, 2017, pp. 234-238;
- D. Borioni, Apiro e i suoi uomini illustri, 1967, pp. 47-52;
- M. Menghini, Filippo Mariotti, «Enciclopedia Italiana Treccani», 1934.
Fonti
- E. Mariotti, Le famiglie Mariotti e Mestica nel loro territorio, in F. Musarra, G. Piccinini, N. Sparapani, P. Ramazzotti, Per non dimenticare: Mariotti e Mestica all'ombra di Leopardi, Firenze, Cesati Editore, 2017, pp. 234-238;
- D. Borioni, Apiro e i suoi uomini illustri, 1967, pp. 47-52.