Lapide a Giovanni Parrozzani a Isola del Gran Sasso (1939)

Posta sulla casa dove ebbe i natali, la lapide a Giovanni Parrozzani ricorda che egli fu «delle chimiche discipline docente universitario in Aquila e per più decenni professore e poi preside» dell'Istituto Tecnico di quella città. A scolpire il marmo con fregi allegorici della Chimica fu un certo Cacciari di Bologna. Il prof. Pietro Verrua, dettatore dell’epigrafe, onorò la memoria di questo uomo che aveva consacrato cuore e intelletto «a scienza, scuola, famiglia [e] patria» anche con la pubblicazione dell'opuscolo biografico-laudativo intitolato Giovanni Parrozzani. Inventore della polvere pirica senza fumo: secondo Verrua, gli studi chimici – che Parrozzani indirizzò al miglioramento delle materie esplosive per uso bellico – avevano meritato allo scienziato abruzzese il primato nella formulazione di un preparato pirico infume. La lapide fu scoperta il 29 gennaio 1939, a diciassette anni dalla morte di Parrozzani. Alla cerimonia inaugurale il discorso di occasione fu pronunciato da Armando Tattoni, segretario del Sindacato Nazionale Fascista dei Medici per la Provincia di Teramo; l’oratore, circa le virtù educative di Parrozzani, affermò: «egli plasma le nuove generazioni nel carattere e nel pensiero, sa trasfondere in esse il culto della scienza e l’amore per essa, la vivifica nella sua estrinsecazione pratica, […] inculca nelle giovani menti i semi del futuro lavoro […]. Crea così il professionista, crea così l’uomo» (Tattoni, Giovanni Parrozzani, 1939, pp. 7-8).